Nike e Tiger Woods, addio dopo 27 anni: “E’ stato un giro pazzesco”

E’ finita dopo 27 anni una gran bella storia d’amore e di dollari. Tiger Woods e Nike hanno annunciato la conclusione del loro rapporto commerciale, uno dei binomi più solidi nella storia dello sport. Si stima che il 48enne californiano abbia incassato da Nike una cifra superiore ai 500 milioni di dollari. Non quantificabile ma sicuramente a molti zeri il ritorno economico da parte dell’azienda di Phil Knight.

di Sauro Legramandi

Le parole che si sono detti

Il si dice che Tiger e Nike si siano separati… è diventato realtà con un tweet di Tiger Woods, quasi in contemporanea con quello del marchio sportivo dell’Oregon.

“Oltre 27 anni fa – scrive il golfista – ho avuto la fortuna di iniziare una collaborazione con uno dei marchi più iconici al mondo. I giorni trascorsi insieme da allora sono ricchi di così tanti momenti straordinari che, se iniziassi a ricordarli uno ad uno, potrei stare qui all’infinito”.

E ancora: “La passione e la visione di Phil Knight hanno dato vita a questa partnership con Nike e Nike Golf. Voglio ringraziarlo personalmente e dire grazie anche a tutti i dipendenti Nike e agli incredibili atleti con cui ho avuto il piacere di lavorare in questi anni. La gente si chiede se ci sarà un altro capitolo. Sì, sicuramente ci sarà un altro capitolo”.

Molto più emozionale la dichiarazione di Nike. “E’ stato un giro pazzesco, Tiger”. Ancora più eloquente il copy:  “Tiger, hai sfidato la concorrenza, gli stereotipi, le convenzioni, il modo di pensare della vecchia scuola. Hai sfidato l’intera istituzione del golf. Ci hai sfidato. E soprattutto te stesso. E per questa sfida siamo grati”.


Tiger e Nike, una macchina da guerra

Nike ha scelto da tempo di uscire dal mondo del golf che conta. Risale al 2016 il disimpegno dalla produzione di attrezzatura, scarpe e palline. Da allora solo abbigliamento e poco altro. Tiger, 48 anni e 15 Major vinti, ha sempre indossato il marchio dello swoosh mentre dal rientro post incidente di Los Angeles gioca con scarpe FootJoy. Dal liberi tutti dell’azienda nata in Oregon The Big Cat usa bastoni TaylorMade e palline Bridgestone.

Tiger Woods nel 2018 (foto di Kevin C. Cox/Getty Images/AFP)

Si chiude ora un rapporto commerciale tra i più solidi e fortunati nella storia del sport. Il primo accordo risale al 1996 con un’intesa da 40 milioni di dollari per indossare sempre in campo e fuori l’abbigliamento col baffo. Nel 2001 i milioni divennero 100, cifra raddoppiata nell’ultimo contratto integrale, quello siglato nel 2013.

Che tra i due ci fosse qualcosa di speciale lo si capì nel 2009, all’indomani della fine del matrimonio di Tiger con Elin Nordegren e la successiva scoperta della di lui dipendenza dal sesso. Nell’America perbenista quasi tutti gli sponsor si defilarono con tanto di comunicato stampa ufficiale. Nike no: Knight gli fece firmare un contratto da 25 milioni di dollari.

Il ritorno economico per il marchio con lo swoosh non è calcolabile. Si stima che tra il 2000 e il 2010 siano stati ben 4,5 milioni i clienti che hanno scelto palline Nike grazie alle gesta di Tiger Woods. Per Forbes l’ultimo Masters vinto da The Big Cat (quello 2019, superando Francesco Molinari nel quarto giorno) fece salire le azioni del colosso sportivo del 5% e il patrimonio netto di Knight di 254 milioni di dollari in una settimana.

Il futuro in Svizzera?

Tiger Woods non resterà senza sponsor. E’ partito il tam tam per azzeccare il prossimo marchio che indosserà. In pole position c’è On Running, azienda svizzera che fornisce le scarpe a Roger Federer dopo il divorzio proprio Nike quattro anni fa. Da Orlando il ceo Marc Maurer ha subito messo la mani avanti. “Abbiamo sentito anche noi quelle voci. Speriamo – ha dichiarato – che Tiger trovi presto un altro partner ma non saremo noi”.

ATLANTA Tiger Woods 2018 (Sam Greenwood/Getty Images/AFP)

Tra i potenziali fornitori di The Big Cat c’è sempre anche TaylorMade. L’attesa non dovrebbe essere lunghissima: il primo, selezionato, appuntamento di Woods in campo è previsto per il 15 febbraio, a Pacific Palisades (Los Angeles) dove si giocherà il Genesis.


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