La storia di Greg e Tommy, quando il golf fa rima con rispetto e onestà

Greg e Tommy, Greg Chandler e Tommy Kuhl
Greg e Tommy

Greg e Tommy sono le due belle facce della stessa medaglia del golf. Il primo è un professionista australiano di 49 anni con una sola vittoria sul PGA Tour in una carriera ventennale. Il secondo è uno studente americano di 23 anni con un sogno nel cassetto infranto. Potrebbero sembrare agli antipodi invece sono vicinissimi. Ad unirli il principio del rispetto delle regole del golf: entrambi hanno perso una gara dopo aver confessato un’infrazione di cui nessuno si era accorto.

Il tutto è avvenuto nel giro di una settimana. Greg Chalmers era nel field dell’AT&T Byron Nelson in Texas. Dopo aver passato il taglio in maniera brillante ((69, 65 colpi) l’australiano alla 477esima gara in carriera si stava difendendo bene nel moving day. La svolta del suo weekend è arrivata alla buca 7, un par 3. A raccontarla, a giro finito, è statp il suo caddie, Conrad Shindler. “L’integrità di Greg è impeccabile. Era in bunker alla 7 con palla giocabile. Lui si avvicina per addressarsi e la palla si muove. Ero a sette piedi di distanza e non l’ho visto. Nessuno l’ha visto, nessuno avrebbe potuto vederlo. Greg si è dato un colpo di penalità da solo”.

Chalmers ha finito sabato in 73 e domenica in 69 colpi. La vittoria è andata a Jason Day. Morale della favola: 70esima posizione e addio sogni di gloria per l’australiano. Il gesto però ha colpito parecchio gli appassionati del golf in Rete. “Questo è il mondo del vero golf. Ottimo esempio” è il tenore di molti tweet. “La storia non mi sorprende nemmeno un po’. Greg è semplicemente un ragazzo fantastico”.

Tommy Kuhl e quei green carotati


L’altra bella storia di golf arriva dall’Illini Country Club di Springfield dove lunedì scorso era in calendario una gara di qualificazione allo US Open 2023, il secondo Major in terra americana. A stravincere la sfida tra studenti universitari era stato Tommy Kuhl, studente anziano dell’università dell’Illinois. Kuhl non solo aveva vinto ma aveva marcato 62 colpi, ossia il record del campo. A competizione vinta e con un pomeriggio libero davanti, Tommy si era messo a seguire in campo alcuni compagni di studio impegnati nel playoff per conquistare uno degli altri quattro posti in palio per la qualifica allo US Open.

All’improvviso il collega Jackson Buchanan ha pronunciato la seguente frase: “Ma quanto è difficile giocare oggi sui green carotati”. Le ultime due parole hanno azionato qualcosa nel cervello di Tommy, qualcosa che fa rima con onestà e rispetto.

Tommy Kuhl e Adrien Dummont de Chassart
Tommy Kuhl (a destra) e il compagno di gioco Adrien Dummont de Chassart.

Nel mondo del golf dicesi carotatura un intervento che si fa almeno due volte l’anno sui green per migliorare l’aerazione del terreno e allungarne la vita. A carotatura compiuta una serie di fori a distanza regolare uno dall’altro “bucherella” tutta la superficie del green. Alto il rischio che la traiettoria del putt venga modificata da quei fori. Per evitarlo Tommy aveva sistemato quei buchi sul green, come con i pitch mark o con i segni dei chiodi sotto le scarpe. Lo ha fatto con leggerezza e più volte senza che nessuno mai lo riprendesse.

Adesso però le cose erano diverse. Kuhl si era reso conto di aver sbagliato. Lo studente aveva infranto la regola 13.1.c, quella relativa ai Miglioramenti permessi sul putting green. Dopo aver elencato i danni sul putting green “migliorabili” un comma di quella regola include tra i danni non migliorabili:

pratiche normali per il mantenimento della condizione generale del putting green
(come ad esempio i buchi di aerazione e scanalature da taglio verticale)
.

Chiaro l’errore di Tommy Kuhl. Rispettosa (anche se non sempre scontata) la conseguenza: Tommy è tornato indietro, ha raccontato tutto ai marshall ed è stato squalificato. Addio vittoria di giornata, addio passo in avanti verso lo Us Open 2023. “E’ colpa mia, dovevo conoscere questa regola” ha detto al sito specializzato Mondayq.com. La voce dell’auto-denuncia di Tommy è circolata e qualche altro suo collega lo ha seguito e si è fatto squalificare.

A chi vi domanda perché amate il golf raccontate la storia di Greg e Tommy.


Una risposta a “La storia di Greg e Tommy, quando il golf fa rima con rispetto e onestà

  1. Salve. Deve essere la normalità. Si gioca senza arbitro e ognuno è responsabile di quello che fa. Se infrangi una regola che non conosci e poi ne vieni a conoscenza devi autodenunciarti. La straordinarietà di Tommy è che lo ha fatto da vincitore anche se lo si deve fare pure da ultimi. Per come la vedo io , al netto di essere un arbitro , il rispetto delle regole è la parte più nobile del più nobile dei giochi.

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