Open d’Italia 2023 / 2, al Marco Simone se ne vedono di tutti i colori

Matthieu Pavon (Getty Images)

Se ne vedono di tutti i colori all’Open d’Italia 2023 di golf. Una tavolozza di colori degna di un’armocromoterapista. A partire dal blu bianco e rosso dei primi in classifica, ossia i francesi Matthieu Pavon (-9 totale) e Julien Guerrier (-7). E poi via con tante gradazioni di giallo e rosso di tedeschi e spagnoli. Per trovare l’azzurro nazionale è necessario scorrere il leaderboard fino alla posizione numero 26 dove Renato Paratore fa la sua bella figura .

di Sauro Legramandi

GUIDONIA MONTECELIO – Il secondo giorno ha concretizzato i sogni di gloria più che legittima di Matthieu Pavon, 30enne di Tolosa ma abitante a Bordeaux ancora a caccia del primo successo in carriera sul DP World Tour. Il suo -1 di giornata gli permette di coltivare il sogno in Italia, una terra che gli porta bene (a Lignano nel 2015 vinse sull’Alps Tour). Dietro di lui, pari al connazionale Guerrier, c’è lo spagnolo Otaguei.

Di tutti i colori se ne vedono seguendo i giocatori in campo. Prendete Rasmus Hojgaard, gemello di Nicolai che vinse qua nel 2001. A prima vista ha il physique du rôle del danese. Freddo e distaccato. Peccato che in gara non ci voglia molto a farlo innervosire. In partenza alla buca 3 ha fermato all’improvviso la sua routine per un rumoroso car con telecamera in transito su una stradina parallela al fairway. Routine da rifare, pazienza da ritrovate e tee shot che finisce a destra. Da qui il primo bogey di giornata. Il secondo alla 7 quando sul più bello squilla un cellulare a uno spettatore (uno dei pochi episodi visti in due giorni) e la sua pallina finisce nel rough a destra. A bordo area di partenza finisce il bastone che il danese scaglia a terra. Impassibile o quasi Guido Migliozzi, suo unico compagno di team visto il ritiro del campione uscente MacIntyre. A proposito di colori: Migliozzi e Hojgaard hanno lo stesso sponsor e giocano praticamente con gli stessi colori.

Adrian Meronk (Getty Images)

Fumantino e quindi tendente al nero pece anche Victor Dubuisson, ritiratosi alla buca 18 (la nona di giornata) dopo aver spedito due palline in sequenza in acqua. Come un amateur qualsiasi, il francese si è tolto il guanto, si è avvicinato al suo caddie e ha salutato Roma.

Da nera a bianca la giornata di Thriston Lawrence che saprà come trascorrere il weekend libero. Il sudafricano saluta l’allegra brigata dei golfisti al Marco Simone (+4 totale, addio taglio) ma girerà Roma a bordo di una vettura DS 4 Puretech. Lawrence ha infatti messo la palla in buca al volo alla buca 7, un par 3 di 203 metri. Rosso invece il colore delle lattine di birre portate alla mensa dei caddie da Shubhankar Sharma, autore della prima hole-in-one dell’Open d’Italia 2023. L’indiano si è ricordato di loro dopo aver imbucato alla 17 , con un ferro 5 e da circa 198 metri. 


Rosso in viso a fine giro (al Marco Simone sembra di essere in piena estate) ma semaforo verde per Adrian Meronk. Il polacco – il giocatore più alto nel ranking mondiale presente a questo Open – ha girato ancora in -3 e si è portato al quarto posto. In contention con lui una sfilza di giocatori a -4 ma il percorso del Marco Simone può riservare sorprese buca dopo buca.

Open d’Italia 2023 continua per tre azzurri

Il verde bianco e rosso non vanno molto di moda da queste parti. Dei 16 italiani in campo (14 professionisti più i due amateur Bovari e Florioli) solo tre hanno passato il taglio. Ce l’ha fatta ma non senza patemi Guido Migliozzi, di gran lunga il più seguito al Marco Simone. Il vicentino ha faticato parecchio, passando dal -2 di giovedì al +1 di venerdì. Bene anzi benissimo l’altoatesino Aron Zemmer che ha chiuso in par anche il secondo giorno. E’ lui l’italiano campione di regolarità all’Open d’Italia 2023. “Sarà difficile nel fine settimana andare sotto al meno 5 – ha detto – ma magari farò il fenomeno” scherza a fine gara.

Verde speranza quello di Renato Paratore rimasto agganciato con i denti all’Open d’Italia 2023. Il romano chiude a -1 e tira una gran bel sospiro di sollievo perché ci voleva davvero una giornata così. “Oggi non era facile, si è alzato il vento nel pomeriggio. Sono partito con un bogey alla buca 1- ha detto – e non è stato un inizio fantastico. In due-tre occasioni ho cambiato il tiro in meglio, riuscendo a rimanere in par, poi sono andato sempre meglio. La classifica è corta, in un campo così può succedere di tutto, quindi non vedo l’ora di rigiocare nel weekend – continua il romano -. Questo è un campo in cui devi essere molto concentrato, colpo per colpo”.


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