Franco Chimenti e Nicolai Hojgaard
Se è vero che Roma non è stata costruita in sette giorni è altrettanto vero che a Roma in sette giorni si è finito di costruire un pezzetto di storia del golf. All’Open d’Italia al “Marco Simone” ha vinto il ventenne danese Nicolai Hojgaard. Il suo gemello Rasmus domenica scorsa aveva vinto a Crans Montana, sempre sull’European Tour. Non era mai successo prima, nella storia dell’European Tour, che due gemelli vincessero, uno dopo l’altro, un evento del massimo circuito continentale. del golf maschile. L’Omega European Masters per Rasmus e il DS Italian Open per Nicolai sono le prime vittorie da professionisti sul Tour.
RASMUS E NICOLAI, I GEMELLI DEL GOLF
Nicolai ha vinto imbucando l’ultimo colpo dell’ultima buca di un gran bel percorso, chiudendo con un birdie una quattro giorni in crescendo. E pensare che Nicolai, sul campo che ospiterà la Ryder Cup 2023, non avrebbe dovuto neanche esserci. A concedergli una wild card e a volerlo in campo è stato Franco Chimenti, presidente della Federazione.
Nicolai Hojgaard (foto IPA)
Leader dopo il moving day, il danese ha evidentemente sentito la pressione e ha faticato in avvio al “Marco Simone” al punto che pareva ormai scontato un playoff a tre con Tommy Fleetwood e il polacco Adrian Meronk. Invece un terzo colpo millimetrico alla 18 gli ha consentito di giocare il putt per la vittoria. Il ventenne ha finito a -13, ossia 271 colpi (66 69 65 71).
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Da incorniciare la prestazione di Francesco Laporta, quarto assoluto e miglior azzurro all’Open. Lapo ha finito a -11. Meritato il quinto posto di Edoardo Molinari (-10). Dietro Guido Migliozzi (34esimo a -3) e Francesco Molinari (52esimo in par).
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