Tra golf e Olimpiadi la scintilla pare proprio non scoccare a prima vista. E forse nemmeno a seconda vista: dopo le molteplici defezioni di Rio 2016 (causa virus Zyka) Tokyo 2020 perde sempre più pezzi e non per il Covid19. Ad oggi i no grazie di un certo livello sono quattro: i rifiuti certi sono quelli di Dustin Johnson, Adam Scott, Bernd Wiesberger e Lee Westwood.
Il Masters Champion Matsuyama pare avere più di un dubbio. Rahm ci sarà anche se comprende i colleghi che diserteranno l’appuntamento.
Bernd Wiesberger ha comunicato a marzo alla sua federazione il passo indietro.
“Personalmente, sono molto dispiaciuto di dover ritirarmi ufficialmente da Tokyo 2020 – ha fatto sapere il numero 52 al mondo -perché si tratta di un grande palcoscenico per il nostro sport. Le Olimpiadi di Rio sono state una grande esperienza”. Wiesberger cinque anni fa chiuse in 11esima posizione. Il professionista austriaco non ha fornito una motivazione ufficiale per il dietrofront.
Date complicate…
Il discorso è il solito: il torneo olimpico è previsto dal 29 luglio al primo agosto, ossia a ridosso della volata finale sul PGA Tour in vista della FedEx Cup.
Non solo: si gioca una manciata di giorni dopo l’Open Championship in Inghilterra e sono quindi stretti i tempi per volare in Asia, rispettare i protocolli Covid, “drivare” e ripartire per gli Usa. Infine ricordiamo che i Giochi non portano punti in chiave Ryder Cup 2021.
…e poco appeal
Quello che i giocatori non dicono, credo, è che il golf alle Olimpiadi porta solo prestigio e non dollari. Una medaglia d’oro è per sempre (chiedere a Justin Rose) e, a lungo andare, porta visibilità e sponsor ma restare riposati e concentrati sul Tour è il primo pensiero di un professionista. De Coubertain non ce ne voglia ma non so quanti di noi davanti a un simile bivio sceglierebbero la carta d’imbarco con destinazione il Kasumigaseki Country Club piuttosto che quella per gli Stati Uniti.
Prima di Wiesberger il dietrofront era arrivato dal numero uno al mondo (coerente, si era già fatto da parte anche l’anno scorso) e dall’australiano Adam Scott. “Ha tre figli ed è sempre in giro per il mondo. Quel periodo sarà uno dei pochi in cui potrà stare con la sua famiglia” ha spiegato il manager, Johan Elliot. Scott (numero 36) aveva già saltato anche le Olimpiadi di Rio.
Si è chiamato fuori pure il 48enne Lee Westwood, fresco di nozze a Las Vegas e n.27 al mondo. “Ho alcuni impegni familiari – ha detto per tempo – e quella sarà una delle poche settimane in cui potrò riposare. I Giochi sono in programma poco dopo l’Open Championship e prima dei play-off della FedEx Cup. Voglio arrivare a questi eventi nella forma migliore per essere al top anche per la Ryder Cup del Wisconsin”.
Rahm ci sarà ma…
Rahm, basco di Barrixia ma cresciuto golfisticamente e residente negli negli Stati Uniti, non mancherà all’appuntamento con i Giochi Olimpici. Quella del numero tre al mondo sembra essere una scelta ben precisa perché “vincere le Olimpiadi è uno dei miei grandi sogni“.
Premesso questo nessun problema ad ammettere le difficoltà per arrivare a giocarsi quel sogno. “Il Cio non sta rendendo le cose facili a noi giocatori. Le famiglie – sostiene Rahm – non sono ammesse, non si è autorizzati a partecipare ad altri eventi. Fino al mercoledì prima della gara i golfisti non possono dormire in hotel ma devono rimanere all’interno del villaggio olimpico che, da quanto mi è stato detto, dista almeno un’ora di macchina dal percorso. Così non è facile”.
Gli italiani
Ad oggi i due posti di diritto vanno al numero uno azzurro Guido Migliozzi e a Francesco Molinari. In stand by Renato Paratore. Nessuno dei tre ha ancora ufficializzato l’eventuale presenza a Tokyo.
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