Iniziamo oggi a sfogliare un ipotetico diario di golf scritto a quattro mani. Due appartengono Francesca Galeano, general manager di Golf Tour Experience, due al maestro Gonzalo Caponi, PGA Golf Professional. Covid permettendo, i due hanno viaggiato insieme in alcuni bellissimi campi, scrivendone un ritratto particolare per il nostro blog. Vi avviso: non è il solito resoconto da guida turistica. In fondo alla prima puntata i loro recapiti per domande e informazioni.
Diario di golf – “Non mi rassegno a non viaggiare”
di Francesca Galeano
I viaggi sono da sempre la mia passione e il mio lavoro. La pandemia ha cambiato profondamente la mia vita non solo perché ha messo in ginocchio tutto il settore del turismo ma perché per me non poter viaggiare vuol dire vivere a metà. Chi è appassionato di viaggi potrà capirmi.
Odio svegliarmi al mattino e non poter programmare un viaggio. Non ha importanza se poi, per qualunque motivo, quel viaggio verrà rimandato: l’idea di immaginarlo, mi rende felice, mi fa sentire libera .
Questa sensazione mi accompagna anche tutte le volte che “disegno” un viaggio per i miei clienti. Lo progetto in base alle esigenze e alle loro richieste ma ci metto il cuore l’esperienza e l’emozione. Prevedo e mi preparo anche a situazioni che forse non si verificheranno mai, come se il viaggio fosse il mio .
Tutto questo mi manca terribilmente. Non posso rassegnarmi a non viaggiare. Nessuno può farlo, e dopo diverse considerazioni soprattutto sulla destinazione, ho ritenuto che con le giuste precauzioni tutti i posti sono sicuri in egual modo. Sono convinta che siano i comportamenti a determinare il rischio di contagio, non la destinazione e neanche il fatto stesso di viaggiare. Quindi, a meno che un esperto non mi dica che il viaggio renda più alto il rischio di contagio, io continuerò a viaggiare. Con la massima precauzione e attenendomi scrupolosamente ai protocolli richiesti, ma continuerò a farlo .
I campi da golf che ho visitato nel Regno Unito – Essendo un tour operator specializzato in golf e membro IAGTO, tutti gli anni partecipo all’esibizione internazionale dedicata. Quest’anno si sarebbe dovuta svolgere in Galles. Avevo una grande aspettativa e quando mi hanno comunicato che sarebbe stata annullata, ho deciso di unire l’utile al dilettevole.
Ho scritto ad un paio di colleghi conosciuti l’anno prima all’ IGTM di Marrakech ed ho prenotato una notte al The Belfry per giocare il meraviglioso percorso della Ryder Cup ossia il Brabazon per poi proseguire per il Galles con due giri prenotati al Royal Porthcawl, spettacolare links a 30 chilometri da Cardiff e al The Roman Road Course del Celtic Manor.
I campi e come arrivarci
The Belfry
Aeroporto di Birmingham 15 km, di Londra Luton 138 km, di Liverpool 155 km.
Royal Porthcawl :
Aeroporto di Cardiff 40 km, di Bristol 117 km, di Birmingham 230 km.
The Brabazon at the Belfry visto da Francesca
Il resort è una bellissima dimora storica completamente ristrutturata. Appena entrati nella hall, il lampadario con i 140 ferri della Ping mi lascia senza parole. Stanchi per il viaggio ma entusiasti per quello che ci aspetta facciamo il check-in con non pochi problemi di comprensione a causa del particolare accento della zona. Un accento reso incomprensibile dal plexiglas e dalla mascherina che ci separano dalla gentile receptionist.
Resto piacevolmente sorpresa dalle misure anti-Covid rigorosamente adottate. La camera è sigillata da un adesivo che ci indica che è stata accuratamente igienizzata. In tutto il resort è obbligatorio l’uso della mascherina. I percorsi sono tutti a senso unico. Il buffet della colazione è stato sostituito da un servizio al tavolo per evitare affollamenti. Un ottimo esempio da seguire per i soggiorno in sicurezza ai tempi del Covid tutte queste attenzioni mi hanno fatta sentire al sicuro. Bravi !
The Brabazon – 1985, 1989, 1993 e 2002: sono quattro le edizioni di Ryder Cup giocate qua, vinte dal team europeo tre volte su quattro. Il campo è bellissimo !
Le misure anti-Covid ci seguono anche qui: vietato toccare le bandiere. Niente rastrelli e sulle buche è stata posta della gommapiuma che rende facile recuperare la pallina senza dover toccare l’asta. Dalle mie partenze non l’ho trovato un campo troppo difficile, ma sono sincera più che sul gioco ero concentrata a vivermi il momento.
L’emozione di giocare in questo tracciato e il tramonto che mi ha accompagnato alla 18 resteranno per sempre dei bellissimi ricordi indelebili.
The Brabazon at The Belfry visto da Gonzalo
E ora il parere su questo percorso dell’esperto Gonzalo Caponi, PGA Golf Professional nonché mio compagno di viaggio.
“Soggiornare al The Belfry è stato come assistere dal vivo alle riprese di un documentario sulla Ryder Cup. Il parcheggio riservato a Matt Wallace come ambasciatore del campo, il pranzo alla Sam Clubhouse dedicata a Sam Torrance, otto volte membro del team europeo. In ogni angolo di questo magico luogo si respira la storia della Ryder .
Sul tee della buca 1 sento che non sto per tirare il solito driver. E non nego di aver sperato che partisse dritto. E’ stato come se provassi un po’ quel peso che provano i grandi campioni quando da qui tirano non solo per loro ma per tutto un continente.
Il percorso procede, tra filari di piante, qualche area di penalità e bunker che difendono il tracciato. Il documentario nella mia testa continua a ricordarmi i colpi storici in ogni angolo.
Sul tee della 10 rivedo mentalmente il colpo di Seve dell’edizione dell’85: solo lui poteva fare atterrare la palla in un green così piccolo e circondato dall’acqua sotto la pressione di tutto quello che c’era in gioco.
Le seconde nove sono più difficili, i green qui possono far sentire inadeguato chiunque.
Sul tee della 18, controllo la metratura e guardo il fairway rendendomi conto di come anche con una sola buca da giocare niente sia scontato, ma è la magia di questo gioco e dei grandi campi in particolare.
Ancora pezzi di passato mi accompagnano in questa buca. Il superlativo ferro 2 di Christy O’Connor nel ‘89 e il putt di Vicente Fernandez nel ‘92 durante l’English Open!
Chiudo il giro felice non tanto per il mio gioco ma per le emozioni provate per ogni attimo vissuto qui, emozione che auguro a tutti i miei allievi e ad ogni appassionato di questo sport di provare almeno una volta nella vita”.
Royal Porthcawl Golf Club visto da Francesca
Ancora prima di parcheggiare capisci che sei arrivato in un campo che trasuda storia.
La clubhouse è un piccolo gioiello fermo in un tempo indefinito che ci accoglie con la tipica eleganza inglese. Qui sono passati i campioni quelli veri: chi è socio ha sicuramente molta esperienza perché questo non è uno di quei campi turistici che ti permette di giocare spensierato.
Il club ha ospitato diverse importanti competizioni: il “The Amateur Championship” per ben sei volte ma anche il “British Masters” e due edizioni del Senior Open entrambe vinte da Bernhard Langer.
L’assenza di alberi rende il percorso completamente esposto al forte vento. I tiri dal tee sono spesso ciechi e i bunker non perdonano. Ma non scoraggiatevi, vi garantisco che il panorama buca dopo buca vi ripagherà di ogni eventuale frustrazione provata per il vostro gioco.
Sul tee della 1 capirete perché Golf Digest nel 2020 ha consacrato il Royal Porthcawl come il campo più bello del Galles.
Una curiosità per chi non lo sapesse un campo può assumere l’appellativo di Royal solo per conferimento da parte di un reale. In questo caso lo status reale fu concesso al club dal re Edoardo VII nel 1909.
Se le foto di questo post non sono state sufficienti per farvi sognare vi lascio il link della webcam in tempo reale posizionata sul tee della buca 1.
Royal Porthcawl Golf Club visto da Gonzalo
“Che dire, un posto da sogno attraversata la cancellata ti ritrovi catapultato indietro nel tempo. Struttura piccola, con tutto l’essenziale personale molto gentile e ospitale. Un circolo “vecchio stile”.
Niente super-mega-resort ma tanta storia, tutta! Prendere un caffè mentre si guardano le foto e vecchi trofei con vista oceano Atlantico non ha prezzo. Arrivi sul tee della 1, metratura abbordabile anche se il vento non è quello prevalente. Sembra un campo che ti lascia giocare.
Poi…ti rendi conto che è stato disegnato per il vento da nord ma che quel giorno soffia da sud. Scopriremo dopo, grazie ad un simpatico socio che si è avvicinato durante il nostro giro per chiederci se ci piacesse il campo, che è un fatto piuttosto insolito.
Con queste condizioni, il campo cambia faccia e diventa cattivissimo!
Un’esperienza bellissima. Un vero links, che permette a tutti di giocarlo ma bisogna pensare bene ad ogni singolo colpo. Una sfida difficile in un paesaggio mozzafiato”.
Prima di partire
Modulo Covid per gli ingressi nel Regno Unito – Gli spostamenti da e per il Regno Unito sono consentiti senza necessità di motivazione e senza obbligo di isolamento al rientro. 48 ore prima di arrivare è necessario registrarsi qua.
Il modulo è obbligatorio se non lo avete compilato in tempo e in tutte le sue parti potrebbero negarvi l’imbarco. E’ ancora possibile entrare con la carta d’identità italiana ma se avete il passaporto potete usufruire degli accessi automatizzati (più veloci).
In aereo e in aeroporto è obbligatorio l’uso della mascherina .
Noleggio auto nel Regno Unito – Nonostante i mezzi di trasporto siano ottimi, per raggiungere i campi da golf e trasportare le attrezzature il noleggio auto è il mezzo più comodo. Per noleggiare un’auto è necessario avere una carta di credito (no prepagata no debit ) e essere in possesso di patente .Tutte le auto hanno l’assicurazione compresa ma occhio alla franchigia per la vostra serenità vi consiglio di stipulare anche quella facoltativa che l‘abbatte.
Il limite massimo di velocità in autostrada è di 70 miglia ( circa 112 km/h), 60 miglia (96 km/h) fuori dai centri abitati e 30 miglia (48 km/h nelle aree urbane). E ricordate: sembra che gli inglesi abbiano litigato con gli specchietti ma per fortuna non con le frecce
Se soggiornate a Cardiff
Se volete visitare il sud del Galles e giocare al Porthcawl e al Celtic Manor (solo per citarne due ma la zona è piena zeppa di campi da golf per tutte le tasche ) potete fare base nella capitale Cardiff.
Cardiff offre una buona e svariata selezione di hotel e appartamenti con un ottimo rapporto qualità prezzo. Ad esempio per un hotel 3 stelle in zona semi-centrale prima colazione compresa i prezzi delle camere in offerta in questo periodo si aggirano intorno alle 30 sterline a notte.
Non mancano hotel di categoria superiore adatti ai più esigenti.
Per i pasti vi basterà recarvi in centro dove troverete diversi ristoranti e gli immancabili pub. Prenotate sempre il vostro tavolo, in tutto il Regno Unito è consuetudine riservare un tavolo, il Galles non fa eccezione e soprattutto nei week end senza prenotazione rischiate di dovervi accontentare del room service del vostro hotel.
Durante il mio soggiorno ho beneficiato di una iniziativa del governo inglese per incentivare il settore della ristorazione duramente colpito durante il lockdown.
Questa iniziativa, chiamata Eat Out to Help Out, garantiva uno sconto di massimo 10 sterline per persona per tutti i pasti consumati dal lunedi al mercoledi in tutti i locali aderenti. Lo sconto veniva poi rimborsato dal governo ai ristoratori in soli cinque giorni e direttamente sul loro conto bancario. Splendida iniziativa che ci ha dimezzato più volte il conto!
A parte i soliti pub dove hamburger, fish and chips e birra vanno per la maggiore vi consiglio due luoghi dove anche il mio palato “capriccioso” è rimasto soddisfatto.
Per il pranzo: Bill’s Cardiff – Ci sono due sedi, una in centro e una sulla baia; noi abbiamo provato il ristorante in centro. Arredamento molto curato, cucina inglese ma di ottima qualità, piatti per vegetariani vegani e gluten free.
Per la cena: Le Monde – Atmosfera incredibile, il pesce è il protagonista. Si ordina al bancone dov’è esposta una quantità di pesce da fare invidia alle migliori pescherie. Quello che scegliete viene pesato cucinato e servito al vostro tavolo- ottima carta dei vini e buon rapporto qualità prezzo.
Cardiff è una città facile da visitare, tutte le attrazioni sono raggiungibili a piedi.
Concedetevi una passeggiata per il centro fino a raggiungere il meraviglioso castello qui il parco è immenso e perfettamente curato, sembra più un grande giardino. All’uscita del parco tornando verso il centro non perdetevi il mercato coperto vi riporterà indietro nel tempo . In questo momento il castello è chiuso a causa del Covid ma presto sarà riaperto al pubblico. Potrete acquistare i biglietti qui.
Piaciuto il diario di golf? Per info e prenotazioni sul Galles e sul viaggio di golf dei vostri sogni potete visitate il sito golftourexperience di Francesca Galeano o contattarla scrivendo qua oppure al numero 393.9591606. Se citate questo articolo vi sarà riservato uno sconto speciale su tutti i viaggi.
Per lezioni con Gonzalo Caponi potete contattarlo al numero 335.6603648. Se citate questo articolo il maestro vi riserverà uno sconto speciale sulla lezione.
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