di Sauro Legramandi – @Sauro71
Quello a Chervò San Vigilio è un Open d’Italia di golf indimenticabile. Lo è già oggi – giovedì 10 settembre – a prescindere da vincitore, field, clima e da come andranno le cose.
Le ragioni sono tante. A Pozzolengo (Brescia) si disputerà una gara internazionale in tempo di pandemia. Una gara che fino a qualche settimana fa non si poteva nemmeno immaginare e che ora è nel calendario dello European Tour dal 22 al 25 ottobre. Una gara da Rolex Series che metteva in palio sette milioni di dollari e che ora è scesa a un milione di euro come tante sul circuito europeo. Una competizione che normalmente prevede tempi lunghi per la preparazione del campo e delle infrastrutture: oggi la sede è stata ufficializzata solo 45 giorni prima del primo tee shot.
Niente pubblico, pro in una “bolla”
Finito? Nemmeno per sogno. Quest’anno all’Open d’Italia di golf non ci sarà pubblico pagante o invitato, salvo improvvisi e improbabili crolli del numero dei contagi da coronavirus. Senza pubblico viene meno il contorno di stand commerciali e attività collaterali. Quindi meno sponsor, meno giornalisti, meno strutture da allestire e gestire. I giocatori stessi alloggeranno tutti nel resort bresciano, staff compreso. Un po’ come avvenuto già sul Tour, una sorta di “bolla” in stile Nba: nessuno esce, nessuno entra.
Quest’anno dovremo fare di necessità virtù. Qualcuno dice che sarebbe stato meglio un anno senza Open d’Italia di golf. Opinione rispettabile e motivata. Altrettanto vale per la tesi opposta: meglio una gara in tono minore come in tono minore è tutto l’European Tour 2020 che saltare un anno. Non ci saranno i top player ma ci sarà qualche giocatore italiano in più che potrà respirare l’aria internazionale.
Godiamoci il golf allo Chervò San Vigilio
Godiamocela quindi questa gara annunciata da Franco Chimenti lunedì scorso a Parma. Mettiamola così: godiamoci questo Open dove al centro dell’attenzione ci sarà solo ed unicamente il golf. Senza fronzoli e senza movida. Sono il primo a riconoscere che fronzoli e movida hanno un certo fascino ma per un anno possiamo farne a meno e pensare solo allo score di Paratore e compagni di gioco.
Il percorso di gara
Per la prima volta nella sua storia l’Open d’Italia si giocherà allo Chervò Golf Club San Vigilio. Su 77 edizioni questa è la 41esima in un percorso lombardo. La prima si giocò 95 anni fa al Golf Club Alpino di Stresa, sul Lago Maggiore.
Lo Chervò Golf Club San Vigilio, a due passi dal lago di Garda, è stato fondato nel 2008 e progettato dall’architetto Kurt Rossknecht. Vanta 36 buche, di cui 9 executive e 27 da campionato, suddivise nei tre percorsi Benaco, Solferino e San Martino. Negli ultimi anni ha ricevuto diversi riconoscimenti a testimonianza della qualità non solo del percorso di gioco ma di tutto il circolo.
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