Sembra lontanissima l’uscita dal tunnel per Jordan Spieth. L’americano, con alle spalle ben 26 settimane da numero uno del World Ranking, è in una crisi che definire “nera” risulta riduttivo.
Questa settimana Spieth è sceso al 51esimo posto di quel ranking. Non accadeva dal 2013, da quando era praticamente un debuttante (o quasi) nel circuito statunitense.
Il 26enne di Dallas rischia di saltare due appuntamenti clou del 2020 come le Olimpiadi di Tokyo e la Ryder Cup in casa, nel Winsconsin. Per i Giochi Olimpici soprattutto la strada sembra in salita. Il regolamento prevede che ci vadano gli atleti meglio messi in graduatoria e Jordan Spieth di connazionali davanti ne ha parecchi. Per la Ryder Cup le cose non vanno certo meglio: senza risultati non si migliora il ranking. E senza risultati difficilmente Steve Stricker gli darà fiducia con una wild card.
Per Jordan Spieth una sola top 5 in due anni
Professionista dal 2012, Jordan nel 2015 ha vinto due Major: il Masters Augusta e lo Us Open, collezionando anche secondo posto al PGA Championship.
Come se non bastasse ha anche vinto la FedEx Cup. Quindi un’altra (spettacolare) vittoria in un torneo del Grande Slam, l’Open Championship 2017. Poi il crollo.
Dal Masters 2018 ad oggi solo una Top 5 e tantissimi score da parte di un campione che sembra aver smarrito il suo talento cristallino.
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