US Open 2019, Gary Woodland mette tutti in fila e vince il suo primo major

(Lunedì 17 giugno) – Splendida prima volta per Gary Woodland: l’americano resiste all’annunciata rimonta di Brooks Koepka e vince lo US Open 2019. Un titolo meritato dopo essere stato in vetta sin dal secondo giorno a Pebble Beach. Tre colpi dietro di lui proprio Koepka. Il primo pensiero al figlio Jaxon e al suo gemellino mai nato.

PEBBLE BEACH La gioia e la liberazione di Gary Woodland a fine giro (foto Ross Kinnaird/Getty Images/AFP).

PEBBLE BEACH La gioia e la liberazione di Gary Woodland a fine giro (foto Ross Kinnaird/Getty Images/AFP).


Cede nel finale Justin Rose, antagonista per tre giorni del vincitore: l’inglese chiude terzo a -7 con Rahm, Schauffele e Chez Reavie. Una bellissima partenza di Francesco Molinari viene guastata da un doppio bogey e un bogey a metà giornata. Chicco finisce 16esimo a -3. Per lui nel quarto giro un parziale di 70 colpi (-1).

Le parole del vincitore: “Il pensiero ai figli”

“Ho sempre creduto nelle mie qualità – spiega Woodland -. Adesso posso dire di avercela fatta. E’ stato l’anno più duro della mia vita, ma ho lavorato sodo. Mi sono circondato di persone straordinarie”. Woodland non è un giocatore qualsiasi, la sua storia ha commosso il mondo. L’americano era sul punto di smettere quando, nel 2017, la moglie Gabby Granado perse uno dei due gemelli che stava aspettando mentre l’altro, Jaxon, nacque prematuramente (dieci settimane prima del termine). Jaxon ora sta benissimo e in famiglia lo chiamano il “miracolato”.

Ragazza down gioca a golf con Gary Woodland a Phoenix: il video è virale

La gara

Niente triplete dunque per Brooks Koepka, che si conferma su livelli strepitosi senza però riuscire ad eguagliare il primato di Willie Anderson. Lo scozzese continua ad essere l’unico a vincere il torneo tre volte di fila (tra il 1903 e il 1905).

Per Woodland si tratta della quarta vittoria in carriera, la più importante di tutte anche in virtù dell’assegno di 2,25 milioni di dollari. L’americano non vinceva dal febbraio 2018, quando s’impose nel Phoenix Open dopo un digiuno di vittorie lungo cinque anni.

Ancora un piazzamento nella top 10 per Rory McIlroy, nono (279, -5) mentre Tiger Woods è arrivato 21esimo (282, -2).

Sfuma per il sesto anno consecutivo la possibilità di realizzare il Grande Slam per Phil Mickelson: è infatti continuata la maledizione US Open per il mancino di San Diego, 52mo (288, +4). Solo 35esimo, invece, Dustin Johnson (285, +1).


US OPEN 2019 – IL TERZO GIORNO

(Domenica 16 giugno) – Sembra essere ormai una questione a due lo US Open 2019: Gary Woodland contro Justin Rose. L’americano non ha mollato la leadership nel terzo giro ma l’inglese gli ha tenuto testa. Tra i due sempre e solo un colpo di distacco. Indietro Molinari, 17esimo (2-).

PEBBLE BEACH Gary Woodland e Justin Rose sul tee di partenza del terzo giro. Chi dei due sorriderà questa sera? (Foto Harry How/Getty Images/AFP).

PEBBLE BEACH Gary Woodland e Justin Rose sul tee di partenza del terzo giro. Chi dei due sorriderà questa sera? (Foto Harry How/Getty Images/AFP).

A Pebble Beach potrebbe quindi avverarsi il sogno di Gary Woodland: il 35enne ha in bacheca tre titoli PGA e cerca disperatamente il primo Major in carriera. Nel terzo giro ha chiuso a -2 di giornata, in virtù di due birdie e un bogey nelle prime nove, un birdie nelle seconde. In totale Woodland è a -11. Secondo le statistiche, le sue probabilità di vittoria sono aumentate poiché sono stati 52 i leader dopo tre turni (contro i 41 del secondo) ad alzare il trofeo.

Rose, leader dopo il primo giorno, cerca il bis in questa competizione (vinse nel 2013) ma dietro da tenere d’occhio c’è un Brooks Koepka in gran spolvero. Il campione uscente, con un debole per i Major, è a -7 al apri di Reavie e Oosthuizen.

A seguire un McIlroy che sembra aver trovato la continuità di un tempo: il nordirlandese è a -6. In lizza per la top ten i vari Kuchar (-5), Hadley (-5), Rahm, Willett, Wallace, Stenson e McDowell fermi a -4.

PEBBLE BEACH Francesco Molinari gioca il secondo colpo sulla buca nove del terzo giorno US OPEN 2019 (Foto Ezra Shaw/Getty Images/AFP).

PEBBLE BEACH Francesco Molinari gioca il secondo colpo sulla buca nove (Foto Ezra Shaw/Getty Images/AFP).

Francesco Molinari ha smosso la sua classifica ma paga il doppio bogey alla buca 7. In totale per l’italiano quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Molinari è in 17esima posizione, al pari di Dustin Johnson e dell’amateur Brandon Wu.

Più indietro Tiger Woods, in pari con il par del torneo e in ventisettesima posizione.


US OPEN 2019 – IL SECONDO GIORNO

(Sabato 15 giugno) – Cambio della guardia dopo il secondo giorno a Pebble Beach: a sorpresa l’americano Gary Woodland vola in testa forte del suo -6 di giornata. Dietro di lui Justin Rose, a due colpi . Molinari frena nel finale e scivola. Paratore non passa il taglio come Thomas e Finau. Rallenta Tiger Woods.

PEBBLE BEACH Gary Woodland sul tee della 18 nel secondo giro dello US Open (foto di Andrew Redington/Getty Images/AFP).

A Pebble Beach, Woodland termina il secondo giorno con un totale di 133 colpi e guarda tutti dall’alto in basso. L’americano, come detto, vanta due colpi di vantaggio su Rose, scivolato in seconda posizione (135, -7) e tre su Osthuizen, terzo con 136 (-6). Risale posizioni Koepka: Brooks è sesto (138, -4) al fianco, tra gli altri, di Kuchar. Chance di successo pure per McIlroy, quarto (137, -5).

Battuta d’arresto per Molinari, 19esimo (140, -2). Parziale di 72 (+1) per l’azzurro che, nelle ultime due buche (partito dalla 10), paga a caro prezzo un doppio bogey alla 8 e un bogey alla 9. Stesso score per Dustin Johnson.

Finisce il sogno di Renato Paratore, fuori al taglio: il 22enne romano ha chiuso il torneo in 118esima posizione (149, +7).

Prova complicata pure per Woods, 32esimo (142, par): si prospetta un weekend lungo e difficile per lui, chiamato a recuperare nove colpi a Woodland. 


US OPEN 2019 – IL PRIMO GIORNO

(Venerdì 14 giugno) – Si apre sotto il segno di Justin Rose lo Us Open 2019: l’inglese chiude il primo giro in 65 colpi (-6) a Pebble Beach, uno in meno di Oosthuizen, Fowler, Schauffele e Wise. Bene Molinari, ottavo (-3), male Paratore (116esimo, +4). Memorabile la hole-in-one di Rory Sabbatini.

PEBBLE BEACH Justin Rose sulla buca 17 (Christian Petersen/Getty Images/AFP) US open 2019

PEBBLE BEACH Justin Rose sulla buca 17 (Christian Petersen/Getty Images/AFP).

A Pebble Beach lo spettacolo non è certo mancato, con palline imbucate da fuori green o dal bunker. Qualcuna è finita dritta sulle rocce che circondano il Golf Links, immerso in una cornice meravigliosa.

Da Molinari a Woods

Cominciamo da Chicco. Molinari è a tre colpi da leader in virtù dei suoi quattro birdie e di un solo bogey. Il piemontese ha chiuso il primo round davanti a Brooks Koepka. Il campione uscente è 16mo (69, -2). Stesso score, tra gli altri, per Matt Kuchar, Bryson DeChambeau, Jon Rahm e Sergio Garcia.

Inizio discreto pure per Tiger Woods. Il californiano è 28esimo (70, -1) dopo una manche d’apertura sottolineata da tre birdie e macchiata da un doppio bogey.

Esordio Major complicato per Renato Paratore. Il 22enne capitolino è 116mo (75, +4).

Si allontana per Phil Mickelson la possibilità di realizzare il tanto sognato Grande Slam. Per il mancino di San Diego, solo 58mo (72, +1), l’inizio è tutto in salita. Score identico per lo slovacco Sabbatini, autore di una hole-in-one (la 45ma nella storia dell’US Open) alla buca 12 che ha scatenato la standing ovation del pubblico.

Rose, uno Us Open 2019 alla Tiger 

Primato e record del percorso eguagliato. Rose come Woods nel 2000. Il campione olimpico di Rio 2016 ha fatto registrare lo score più basso realizzato a Pebble Beach da diciannove anni a questa parte. Quando fu proprio “Big Cat” a dare il via a un autentico show che lo portò a stravincere l’US Open. “Un inizio davvero esaltante – la gioia di Rose – che mi consente di continuare con grande fiducia. Ma la settimana è ancora lunghissima”.

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