Signore e signori, golfisti e non… ecco il bello del golf: in Arizona una ragazza Down ha giocato una buca con il pro Gary Woodland e il video del PGA Tour rimbalza da social a social.
A dire il vero la buca giocata da Amy Bockerstette non è una buca qualsiasi: è la 16 del TPC Scottsdale, sede del Waste Management Phoenix Open che scatta nelle prossime ore. E’ una sorta di arena con le tribune riservate a pubblico e sponsor, un anfiteatro unico. Ne sa qualcosa Francesco Molinari che, nel 2015, anni fa imbucò al volo e dagli “spalti” venne giù di tutto.
Al Waste Management capita di tutto: anche che qualche tifoso attraversi nudo il fairway come dimostra questo video.
La ragazza Down, Woodland e il video virale
Ma torniamo ad Amy, giovane universitaria con la passione per il golf. Alla ragazza Down è stata organizzata una sorpresa: una volta entrata con una scusa nell’arena in compagnia del padre, le si è avvicinato Gary Woodland, pro americano e campione uscente. Gary ha spesso già collaborato con lo Special Olympics Team a stelle e strisce. Superato l’iniziale imbarazzo a colpi di “awesome”, Amy ha accettato l’invito di Gary per giocare con lui la buca 16, un par 3 da 120 yards. Attorno a loro decine di persone. “È una giocatrice – ha spiegato il padre – Non si innervosisce per la folla, si carica.”
“Amy … you’re our hero.”
How a superstar named Amy teamed up with @GaryWoodland to win the hearts of the 16th hole crowd @WMPhoenixOpen.#LiveUnderPar pic.twitter.com/iRhZbvdjuP
— PGA TOUR (@PGATOUR) 30 gennaio 2019
Amy Bockerstette è finita nel bunker col tee shot ma guai a toccarle quella pallina. Woodland si era infatti offerto di giocare per lei dalla sabbia ma Amy non ci ha pensato due volte. Sand in mano e via: fuori dal bunker senza troppi problemi. Poi ha imbucato da una bella distanza, con gli applausi del pubblico.
“E’ la miglior sensazione che abbia mai provato, nessuno mi ha trasmesso più energia” ha detto a fine buca Woodland.
Amy Bockerstette è una donna fuori dal comune: è la prima ragazza Down ad aver ricevuto una borsa di studio per l’atletica leggera al Paradise Valley Comunnity College.
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Ogni tanto bisognerebbe parlare anche dei normali. O meglio, come và di moda oggi grazie ai media “dei non diversamente abili” quasi la normalità paradossalmente ora sia un handicap.
Ogni tanto sarebbe necessario contare fino a cento prima di scrivere. Saluti
Questo dovrebbe avvenire anche in Italia Non solo per questi ragazzi ma per tutti e il golf non dovrebbe essere più considerato uno sport di élite