La pallinata che nessuno vorrebbe vincere. Lo chiamano così negli Stati Uniti il Par 3 Contest, il prologo all’Augusta Masters. Dal 1960 ad oggi il primo classificato in questa speciale anteprima del major non vince la domenica successiva a Magnolia Lane. Quest’anno la vittoria del contest con giocatori accompagnati da mogli, compagni e figli è andata all’inglese Matt Wallace.
Il 28enne britannico ha battuto al playoff il 61enne Sandy Lyle. “Lo spareggio – ha detto Matt Wallace – è stato qualcosa di diverso dal clima di festa che c’era in campo. In quel momento ho pensato solo che volevo vincere”. E con un birdie alla terza buca supplementare l’inglese ha vinto e non ha avuto pensieri negativi. “Domenica spero di cambiare la storia” ha dichiarato a fine giro.
Se anche non sarà così potrebbe essere solo un appuntamento rinviato, perché alcuni dei vincitori del mercoledì il Masters lo hanno comunque conquistato in anni diversi.
Giocatori e famiglie in campo, con Francesco Molinari, accompagnato dalla moglie e dai due figli, C’era una star di un anno: Azalea Garcia, figlia di Sergio che porta il nome della buca 13 dell’Augusta National in ricordo del successo dello papà nel 2017. Perfettamente a suo agio, la piccola è divenuta la beniamina indiscussa del pubblico.
Quattro hole-in-one, Matt Wallace compreso
Con tanti campioni del presente e del passato, tra i quali Jack Nicklaus e Gary Player, non poteva mancare lo spettacolo. A partire dalle “buche in uno” sempre dietro l’angolo. Ne sono state realizzate quattro. Con loro il totale nella storia del Contest arriva a cento. A segno Matt Wallace, Mark O’Meara (due major vinti), Shane Lowry e il diciannovenne Devon Bling, che ha eguagliato il record del più giovane giocatore a siglare una “buca al volo”. Lo scorso anno andò segno dal tee anche il nipote 15enne di Jack Nicklaus, ma non era in gara.
Augusta Masters 2019 al via: il sogno di Molinari, Woods e altri 85
Segui la pagina Facebook di Golfando e iscriviti al gruppo. Oppure seguici su Twitter: @golftgcom