I golf caddies portano in tribunale la PGA Tour: pagateci o niente sponsor sulla casacca

Anche i caddies, nel loro piccolo, s’incazzano.  E quando succede la parola passa dal green alla scrivania di un avvocato: un sostanzioso gruppo di caddie americani ha lanciato una causa collettiva contro la PGA Tour, la società privata che gestisce il circuito americano di golf. Il pomo della discordia sono le pettorine che ognuno di loro indossa nelle gare sul Tour. Su quelle casacche la PGA Tour fa cassa, mettendoci nomi e loghi dei suoi sponsor istituzionali: chi le porta per due o quattro giorni davanti a decine di telecamere e fotografi invece no. 

Jimenez e il suo caddie a Shangai

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Secondo la “parte lesa”, la cifra incassata (e non divisa) si aggirerebbe sui 50 milioni di dollari.

Il gruppo di caddy professionisti hanno depositato un ricorso collettivo al tribunale della California dove si ricorda che nessuno di loro ha mai ceduto i rispettivi diritti d’immagine alla PGA Tour.

I caddies sono liberi Continua a leggere



Malaysian, Westwood e McDowell in testa Rischio taglio per Manassero e Crespi

L’inglese Lee Westwood, campione uscente, e il nordirlandese Graeme McDowell sono in vetta con 66 (-6) colpi nel Maybank Malaysian Open, torneo organizzato in collaborazione tra European Tour e Asian Tour in svolgimento sul tracciato del Kuala Lumpur G&CC (par 72). E’ al 39° posto con 72 Edoardo Molinari, e rischiano di uscire al taglio per la quarta volta consecutiva Matteo Manassero, 92° con 75 (+3), e Marco Crespi, 103° con 76 (+4).  Il montepremi è di 2.640.000 euro dei quali 439.796 euro gratificheranno il vincitore. Molinari è arrivato alla buca 14 con uno score di due colpi sopra il… Continua a leggere


Rory McIlroy sconfitto… solo in tribunale: 17 milioni ai suoi vecchi manager

McIlroy si prende una pausa in campo pratica (Foto Afp)

McIlroy si prende una pausa in campo pratica alla Ryder Cup 2014 (Foto Afp)

E’ finita nel peggiore dei modi la “collaborazione” tra Rory McIlroy e la Horizon Sports Management, società che ne curava l’immagine fino a qualche anno fa. Il numero uno del mondo deve infatti pagare di tasca propria 17 milioni di euro alla Horizon. Il campione nord-irlandese aveva citato in tribunale la società, accusata di aver incassato percentuali troppo alte nella stipulazione dei contratti di sponsorizzazione. Un’accusa respinta dalla societa’ che ha contro-denunciato McIlroy per il mancato pagamento di fatture milionarie e per la rottura del contratto. Oggi una corte di Dublino ha dato ragione alla Horizon Sports Management, costringendo il… Continua a leggere


Gleneagles in vendita a 260 mln di euro

Ufficialmente in vendita un pezzo di storia del golf: la Diageo Plc ha annunciato di aver avviato le trattative per la cessione di Gleneagles, sede dell’ultima edizione di Ryder Cup. Luxury hotel, tre campi da golf e 343 ettari  di terreni nella Scozia centrale valgono, secondo il broker incaricato  (Jones Lang LaSalle Inc.) 301 milioni di dollari, vale a dire 260 milioni di euro e spiccioli. Nel 2005 l’hotel ha ospitato il vertice del G8.

Gleneagles

Una vista del complesso di Gleneagles

L’albergo, scrive il sito di Bloomberg, ha 232 stanze e fu costruito nel 1924 dalla Caledonian Railway Company. Il King’s Course, uno dei campi più famosi al mondo, era stato invece realizzato cinque anni prima. Nel 1921 quel campo ospitò una gara di golf tra Gran Bretagna e Stati Uniti: finì 9-3 per i padroni di casa e iniziò la saga della moderna Ryder Cup. Quasi un secolo dopo Continua a leggere



Lydia Ko nuova regina del golf a 17 anni

Mentre l’Italia si gode le belle prove di Francesco Molinari e Renato Paratore, il golf femminile mondiale ha una nuova regina: in testa al ranking mondiale c’è la neozelandese Lydia Ko. Non si tratta di un avvicendamento qualsiasi, di un passaggio di consegne: Lydia è in vetta alla classifica a soli 17 anni, mai nessuno è salito così in alto così giovane. La pro (di origini sudcoreane) supera addirittura Tiger Woods che conquistò il ranking maschile nel 1997 a ventuno anni. L’ex numero uno è Park In-Bee, sudcoreana 22enne. 

Lydia Ko

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A Phoenix la prima volta di Brooks Koepka Molinari 22esimo. Woods mai così male

Francesco Molinari ha concluso al 22° posto con 277 colpi (-7) il Waste Management Phoenix Open, segnato per sempre dalla sua hole-in-one alla buca 16. A Scottsdale (Arizona) ha vinto con 269 (-15) Brooks Koepka che,  in un acceso finale, ha avuto la meglio di misura su Bubba Watson, Ryan Palmer e Hideki Matsuyama (270, -14). Al quinto posto  Martin Laird (-12) e il brillante amateur spagnolo Jon Rahm, al settimo.(-11). Koepka ha ricevuto un assegno di 1.134.000 dollari.

Koepka

Brooks Koepka a Phoenix

Il 24enne di West Palm Beach ha ottenuto il primo titolo nel circuito. Ha iniziato la carriera nel Challenge Tour dove è rimasto ben poco. Infatti ha vinto un torneo a settembre 2012 (Challenge de Catalunya), poi nel 2013 ne ha infilati altri tre nell’arco di un mese, tra maggio e giugno, (Montecchia Golf Open, Challenge de España, Scottish Challenge) ed dopo il terzo, secondo la relativa norma, è passato direttamente nell’European Tour. Continua a leggere



A Dubai nessuno frena Rory McIlroy Strepitoso Paratore, 13esimo assoluto

A Dubai vince “facile” il fenomenale Rory McIlroy (-22) ma la sorpresa è Renato Paratore, neo-professionista azzurro che – alla quinta gara in carriera – chiude 13esimo (-13) dopo essere stato addirittura secondo. L’altro italiano Edoardo Molinari si ferma al 63esimo posto dell’Omega Dubai Desert Classic col suo -2. McIlroy (26 anni da compiere, con quattro major, un WGC, 5 gare nell’European Tour, altrettante nel PGA Tour, una nell’Australasia Tour e le vittorie nelle money list statunitense ed europea nel 2014) ha giocato in relax grazie al largo margine conquistato nel terzo giro, come da lui stesso confermato nelle interviste di… Continua a leggere


A Phoenix hole in one di Francesco Molinari La tribuna diventa una curva da stadio

Francesco Molinari è entrato nel cuore dei golfisti americani: nel terzo giro del Waste Management Phoenix Open Chicco ha centrato una hole-in-one alla buca 16, trasformando la tribuna alle sue spalle con 15mila persone in una curva da stadio. Molinari hole in one Gli spettatori sono impazziti, alzandosi in piedi, battendo le mani e lanciando sul campo bottigliette d’acqua. Al punto che è stato ritardato il tee shot del team successivo, per consentire di rendere presentabile l’area di partenza.

Una scena quasi mai vista su un green ma Francesco Molinari ci è riuscito, imbucando al volo un par 3 da 123 metri con un pitching wedge. Evidente la grande gioia dell’azzurro che si è preso la meritata dose di applausi e poi ha ringraziato su Twitter con un solare messaggio: “Sono stato a tanti eventi sportivi di ogni tipo. Ma il boato di oggi alle 16 è il più forte di tutti quelli sentiti. Spero che tutti si siano divertiti come ho fatto io”.Molinari tweet

Anche grazie a questo colpo Chicco chiude il terzo giro in ottava posizione con un complessivo -8. In testa Laird (-13).

Era dal 2011 che non si registrava una buca in uno sulla 16 a Phoenix.

Le parole di Chicco a fine gara – “Innanzi tutto – ha detto Molinari – sono particolarmente felice per il risultato. Ho giocato bene per tutto il giorno ed è sempre una buona cosa non avere bogey nello score. Continua a leggere