Uomini e golf: Tiger Woods in rehab per i figli, Phil Mickelson rinuncia allo US Open per la figlia

Giovedì scatta l’edizione numero 117 dello US Open, secondo major di stagione e una delle gare più prestigiose dell’anno. Si giocherà per la prima volta a Erin Hills, nel Wisconsin.  Ci sarà l’elite del golf mondiale, compreso il nostro Francesco Molinari oggi numero 16 al mondo. Ci saranno uomini e golf. Ci saranno tutti meno Phil Mickelson e Tiger Woods. Entrambi gettano la spugna per i figli ma in situazioni opposte. Mickelson ha scelto di presenziare al diploma della figlia Amanda: la cerimonia è quasi in contemporanea e quindi… . Woods potrebbe essere già ricoverato in una clinica di riabilitazione in Florida nel tentativo di continuare a incontrare i figli Sam e Charlie.

Uomini e golf

LOUISVILLE Tiger Woods e Phil Mickelson nel 2014 al PGA Championship giocato a Valhalla (foto Afp)

Lungi dal volerlo commiserare, proviamo a pensare a cosa passerà nella testa di Tiger Woods giovedì. Lui, il più grande di tutti, sarà circondato da medici e infermieri in un centro rehab. Gli altri, quelli che hanno cominciato col golf dopo aver visto Tiger Woods in tv, giocheranno all’aria aperta.

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La fredda cronaca parla di un Tiger Woods che il 2 giugno scorso è stato visto entrare al Jupiter Medical Center dell’omonima città della Florida proprio in compagnia dei due bambini. L’obiettivo era prenotare un trattamento contro la dipendenza da anti-dolorifico. La terapia prevede una sorta di full immersion di 28 giorni al termine dei quali è possibile riprendersi in mano la redini della propria esistenza. Va da sé che Tiger non c’è andato di sua sponte a farsi curare: senza l’arresto in stato di ebbrezza del 29 maggio scorso, il 41enne americano sarebbe altrove, in qualche palestra per riprendersi dal quarto intervento alla schiena.

Uomini e golf, soprattutto padri

L’arresto rischia di costar carissimo a Woods che potrebbe vedersi ridurre del 20% il tempo da trascorrere con i figli. L’accordo di divorzio dalla ex moglie Elin Nordegren, firmato nel 2010, prevede infatti che lui debba tenersi alla larga da qualsiasi scandalo. Visti i fatti (e i video), qualsiasi bravo avvocato potrebbe impugnare quell’accordo e “punire” Tiger Woods. In caso di pubblico scandalo, l’accordo prevede – come detto – un taglio drastico del tempo da passare accanto a Sam (9 anni) e a Charlie (8). Chi segue le vicende umane di quest’uomo conosce benissimo quanto lui sia attaccato ai figli, citati sempre come una sorta di bene assoluto. In più di un’occasione i due bambini sono sembrati la sua ancora di salvataggio. Lo ha spiegato lui stesso poco prima dell’arresto, dicendo di voler tornare a giocare a golf ma anche di voler giocare con i figli.

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CHASKA Tiger Woods nei panni del vice-capitano del Team Usa di Ryder Cup 2016 (foto Afp)

Quindi Tiger Woods anticipa la giustizia e si presenta al Jupiter Medical Center di sua iniziativa. La giustizia farà il suo corso con i suoi tempi: la prima udienza è fissata per il 5 luglio. Rischia fino a sei mesi di prigione.

Purtroppo per Tiger Woods non si tratta del primo rehab nella vita. Dopo l’esplosione del sexgate del 2010, il campione californiano fu costretto a curare la dipendenza da sesso. Si fece ricoverare al Pine Grove Rehabilitation Center di Hattiesburg, nel Mississippi. Dopo i primi interventi chirurgici, fu invece la volta dell’Arizona: altro rehab per contrastare la dipendenza dal farmaco Vicodin. A seguirlo furono i medici del The Meadows.

Uomini e golf, il bivio di Mickelson

L’uomo-Phil Mickelson non ha i problemi dell’uomo-Tiger Woods. Entrambi sono tra i cento sportivi più ricchi al mondo secondo Forbes. Phil non vince una gara da oltre tre anni ma non di soli trofei è fatta la vita di un uomo e di un padre.

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MUIRFIELD Phil Mickelson con la moglie Amy e i figli Evan Samuel, Amanda Brynn e Sophia Isabel. Lo scatto risale al 2013 quando Mickelson vinse il British Open Championship (foto Afp)

Da padre, Mickelson non ci ha pensato molto quando ha visto due date coincidere sulla sua agenda. Il diploma della figlia Amanda e il primo tee shot del suo potenziale 27esimo US Open sono previsti per giovedì 15 giugno a duemila miglia di distanza uno dall’altro.

Davanti a un bivio, Phil non ha avuto dubbi. Lui alle dieci del mattino sarà seduto in platea in California, come tanti genitori orgogliosi e commossi alla Pacific Ridge School di Carlsbad. Inutile attenderlo alle 14.20 sul tee di partenza ad Erin Hills. C’è anche poco o nulla da rimpiangere. Solo il destino e Giove pluvio potrebbero metterci lo zampino: se, causa maltempo, le partenze in Winsconsin fossero posticipate di qualche ora Phil potrebbe farcela ad imbarcarsi su un aereo privato e presentarsi al via dello Us Open. Che, ricordiamolo, è l’unico major che manca nella bacheca del 47enne.

PS – le previsioni meteo parlano di un’intensa pioggia giovedì sulla zona di Erin Hills.

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