Il golf dà assuefazione: lo pensano già tutti quelli che prendono in mano un ferro per la seconda volta. La Federgolf statunitense ha messo nero su bianco un elenco di motivi alla base di questa speciale forma di dipendenza.
8 – Il profumo dell’erba
Quante volte l’odore dell’erba appena tagliata ci riconcilia con le ore di sonno perse per una partenza alle 8 dal tee della buca 1?
7 – Panorami meravigliosi
Alzi la mano chi, prima di un tee shot, non ha alzato gli occhi e guardato l’orizzonte. Come descrivere l’estasi tra il verde del campo e l’azzurro del cielo o del mare (o di entrambi)?
7 – I colori
L’imbarazzo della scelta: dai riflessi del sole in alcuni orari della giornata a… certi look di compagni di team.
5 – Le risate
Parti con i tre amici “del golf” per la sfida della vita: chi vince potrà sbeffeggiare gli altri per settimane. La competizione va in soffitta dopo la prima flappa o la prima battuta per quella pallina che vola esattamente dalla parte opposta da dove avrebbe dovuto finire.
4 – La libertà
In campo ogni giocatore è artefice del suo destino: sfortuna a parte non può prendersela con nessuno. Sceglie look, ferri e strategia. Il golf totale.
3 – L’uguaglianza
A golf possono giocare tutti insieme, Tiger Woods con l’ultimo Non Classificato appena uscito dall’esame delle regole. In campo può davvero andare chiunque, anche con forti menomazioni fisiche.
2 – Generazioni di golf a confronto
Padri e figli, madre e figlie: chi accompagna chi per la prima volta in campo? A tutti sarà accaduto di finire in un team composto da due parenti: in altri sport è possibile?
1 – Il brivido della vittoria
Poco da raccontare, molto da provare. Vittoria intesa non solo come prima posizione finale ma anche come miglioramento di handicap di gioco o come riuscire a imbucare quella bandiera “che mi è sempre stata indigesta”. (Fonte USGA)
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