Graeme McDowell ricorda a modo suo le 49 vittime della strage di Orlando.
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Barack Obama sfida e batte David Cameron (contento di aver perso una sola pallina)
Londra val bene una partita a golf: nel suo tour europeo tra Brexit, Regina e Cancelliera, Barack Obama ha trovato una manciata di ore da dedicare al suo sport preferito, il golf. Il presidente degli Stati Uniti ha sfidato il primo ministro inglese David Cameron sulle 18 buche di The Grove, nell’Hertfordshire.
Donald Trump tra golf e primarie in Florida E incassa il voto di John Daly
Con alle spalle il SuperTuesday, Donald Trump ha il tempo di concedersi al golf. In attesa di sfidare sul green anche Obama, Trump non perderà occasione di presenziare al World Golf Championships-Cadillac Championship, in programma da giovedì a domenica in Florida. Perché il tycoon si dà al golf? Prima di tutto perché è una sua vecchia passione (e un suo business), poi perché il Cadillac si gioca in casa sua, al Trump National Doral di Miami e anche perché il 15 marzo ci sono le primarie repubblicane proprio in Florida.
Prima di bere l’amaro calice della politica e di incassare vittorie su vittorie nelle primarie repubblicane, Trump passava l’intera settimana di gara nel suo resort tra giocatori, sponsor e appassionati a caccia di un selfie o di un autografo. “Adesso ho i servizi segreti alle calcagna – ha detto qualche ora fa scherzando con GolfWeek – ma ci sarò lo stesso, anche solo per un po’ ma ci sarò”.
L’idea di sovrapporre la politica a una gara di golf non piace molto alla PGA che da sempre cerca di allargare il bacino di utenza di pubblico e praticanti. Non è un mistero che le parole di Trump su musulmani e sul muro col Messico non siano piaciute anche nello sport ma nessuno può arginare il tycoon, anche perché il Doral è un suo resort. Continua a leggere
Trump a Obama: “Giochi a golf più di Tiger” E il presidente imbuca da 12 metri
Donald Trump attacca, Barack Obama imbuca. La politica americana passa anche da un campo da golf di questi tempi dove per un pugno di voti repubblicani (e il sogno di una candidatura alla Casa Bianca) Trump non perde occasione per alzare i toni e farsi notare.
Ryder Cup 2022, il verdetto l’8 dicembre
Arriverà l’8 dicembre il verdetto sulla candidatura italiana alla Ryder Cup del 2022. Lo ha reso noto Richard Hills, direttore del Bid Management Team di Ryder Cup Europe. L’Italia è in lizza con Roma e se la vedrà con Austria, Germania e Spagna. Il progetto della Federazione Italiana Golf può contare sull’appoggio ufficiale del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Il Presidente di Coni Servizi e della Federazione Italiana Golf, Franco Chimenti, ha ribadito che “abbiamo ricevuto il pieno sostegno da parte del governo e ciò rafforza sensibilmente la nostra candidatura. Il supporto di Renzi rappresenta un elemento importantissimo per il nostro progetto”.
La Ryder Cup è la più importante manifestazione golfistica internazionale, terzo evento sportivo al mondo per impatto mediatico. Ospitare un evento così prestigioso genererebbe un ritorno economico notevole per il Paese, sia per le entrate dirette sia per quelle indirette.
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Crisi diplomatica tra Svizzera e Venezuela: tutta colpa di una pallina da golf
Incidente diplomatico in vista tra Venezuela e Svizzera. Le feluche transalpine sono sul piede di guerra e sembrano intenzionate ad andare fino in fondo visto che a loro dire Caracas violerebbe la Convenzione di Vienna sulle relazione diplomatiche del 18 aprile 1961. Visto che non si tratta di due nazioni proprio confinanti quale sarà l’oggetto del contendere? Una pallina da golf. La sede dell’ambasciata elvetica in Venezuela – come quelle di altri Paesi – è stata costruita nei pressi del Caracas Country Club che, tra discipline evidentemente meno guerrafondaie come tennis ed equitazione, annovera il anche golf. La Svizzera non vuole che palline venezuelane finiscano entro il perimetro della sua ambasciata considerato territorio elvetico a tutti gli effetti in base al principio internazionale dell’extraterritorialità.
In pratica, un tee shot sbagliato sulla buca 3 di Caracas è considerato un pericolo per un qualsiasi angolo di Svizzera, Cantone o pampa che sia.
Golfista avvisato, mezzo salvato: i diplomatici hanno affisso un eloquente cartello vicino alla suddetta buca 3 dove si legge “Estimado golfista… tirare palline in questo sito è un pericolo per chiunque sia in territorio svizzero e considereremo una violazione dell’art.30 della Convenzione se una pallina dovesse ferire o uccidere una qualsiasi persona in territorio svizzero”. Il primo comma del citato articolo recita che “la dimora privata dell’agente diplomatico gode della medesima inviolabilità e protezione delle stanze della missione” Continua a leggere
Gioca Barack Obama… e saltano le nozze sul green Il presidente chiama gli sposi e si scusa
Se fosse una storia del Manzoni, ci vorrebbe un “questo matrimonio non s’ha da fare”. Invece è un episodio di fine 2014 e da romanzare c’è ben poco. “Congratulazioni. Sono terribilmente dispiaciuto, nessuno mi aveva informato”: è il contenuto della telefonata di Barack Obama (nei panni dei manzoniani bravi) a una coppia di sposi che ha dovuto spostare il luogo delle nozze perché combaciava con il giro di golf del presidente. Natalie Heimel e Edward Mallue Jr, entrambi militari, avrebbero dovuto infatti sposarsi al Kaneohe Klipper Golf Course, nella base della Marina alle Hawaii, sulla buca 16 del percorso scelto però da Obama durante il suo relax natalizio.
“Se mi avessero accennato che ci sarebbe stato un matrimonio alla 16, l’avremmo saltata. Spero che alla fine tutto si sia risolto”, ha aggiunto il golfista Obama, scusandosi in evidente imbarazzo.
Al presidente degli Stati Uniti d’America non si può dire di no, ancor di più se riveste anche i panni del Commander in chief delle Forze Armate Usa e convolare a giuste nozze sono due militari: così sabato, a 24 ore dal matrimonio, i due giovani hanno dovuto trovare un’altra location.
La coppia sapeva della presenza del presidente nel giorno del loro matrimonio e lo aveva pure invitato. Ma, oltre alla lettera di Obama che li informava di non poter partecipare, ai due è stato comunicato di dover Continua a leggere
E se Barack Obama aprisse a Cuba per giocare a golf?
Se Parigi val bene una messa, una partita a golf a Cuba potrebbe ben valere la fine dell’embargo. Nell’annunciare le prove tecniche di disgelo, Barack Obama potrebbe aver unito l’utile (riconquistare la popolarità perduta) al dilettevole, ossia giocare a golf a Varadero, l’unico 18 buche attivo oggi sull’isola castrista.
Siamo in piena fantapolitica, certo, ma un pizzico di follia non guasta mai soprattutto dopo che la Casa Bianca ha ventilato una possibile e/o imminente incursione (pacifica) del presidente nell’isola.
Tra una stretta di mano, una foto ricordo e un tweet vuoi che non ci scappi qualche ora per un giro in campo? L’uomo più potente del mondo ha un debole per mazze e palline nonostante chi lo abbia visto sul tee di partenza giuri non si tratti proprio di un campione.
Ma questo sport è una droga, crea un’assuefazione che ti fa odiare il pitch ad ogni flappa e moltiplicare l’adrenalina ogni volta che quella maledetta pallina finisce in buca. Obama è arrivato a giocare 17 di handicap e pratica alla Casa Bianca, alle Hawaii e dovunque il protocollo consenta.
Nell’ormai ex isola nemica, Obama avrebbe oggi ben poca scelta: l’unico 18 buche è il Varadero Golf Club. Altrimenti non resta che fermarsi all’Avana ma accontentarsi di un nove buche, par 35. Il primo (par 72) è il campo storico dell’isola, bello e con vista sul mare: lungo circa 3,5 chilometri, questo percorso è aperto a tutti senza vincoli di handicap.
La proprietà è canadese, la Golf Design Services. Sia che giochi a Varadero che all’Avana Obama deve farsi omaggiare del green fee: con Continua a leggere
La foto: a Melilla tra golf e immigrati
Melilla, enclave spagnola in Marocco e primo “baluardo” dell’Unione Europea. Una sorta di terra promessa come la nostra Lampedusa.