La vendetta deve essere un piatto che si serve freddo in Scozia: così, nel rigido inverno di Edimburgo qualcuno ha pensato bene di tener lontano i soci del Muirfield Golf Club dalla panchina dei giardini di West Princes Street Gardens, a Edimburgo. Muirfield, golf, uomini… Non vi dice nulla l’abbinamento di queste tre parole? Risposta esatta: si tratta di uno dei pochi circoli al mondo dove le donne non possono ancora iscriversi, come stabilito da ben due referendum tra i soci nel giro di pochi mesi quest’anno.
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Omega Dubai Ladies Masters, caddie muore in campo
Una bruttissima notizia da Dubai dov’era in programma l’Omega Dubai Ladies Masters: un caddie sudafricano, Max Zechmann si è sentito male in campo ed è morto poco dopo in ospedale. La gara è stata immediatamente sospesa e molte giocatrici hanno lasciato il campo sotto shock.
Il Golf Club Cavaglià sponsorizza la Pro Vercelli (Serie B)
I due finti golfisti australiani: “La Nord Corea vuole le nostre scuse” – Ma è veramente andata così?
“La Nord Corea ci ha chiesto di tornare per scusarci in tv ma l’idea di passare qualche anno nelle loro prigioni non ci alletta”. La candida ammissione arriva da Morgan Ruig e Eva Shay, coppia di sconosciuti australiani, elevati dall’universo social a nuovo fenomeno per “aver beffato” Pyongyang. Cos’hanno fatto questi due 28enni (uno agente immobiliare e l’altro imprenditore) di cosi tanto importante per diventare famosi?
PETA ad Andrew Beef Johnston: “Cambia vita, diventa vegano e chiamati Andrew Tofu Johnston”
Avete presente quel professionista inglese dal fisico non proprio longilineo, con barba e capelli da vendere e sorriso inconfondibile? Esatto, quello che ha vinto l’ultimo Open di Spagna. Proprio lui: Andrew Johnston all’anagrafe ma per amici e tifosi Andrew Beef Johnston. Quel beef sta per manzo, un soprannome del quale lui stesso non sa fare a meno. “Ci sono affezionato, mi chiamano tutti così ormai” ha detto in più di un’occasione.
Ryder Cup e Manovra, il post di Michele Ortolani
L’azzurro Michele Ortolani ha scritto questo post sulla sua pagina Facebook in merito alla vicenda dei fondi a garanzia previsti e poi stralciati dalla Legge di Bilancio.
“Oggi sono rimasto estremamente sorpreso per l’ignoranza e superficialità con cui una delle maggiori emittenti radiofoniche, RDS, ha commentato l’evento sportivo, Ryder cup di golf, palesemente ignorando che si tratta in assoluto del terzo evento sportivo più seguito al mondo, con una audience televisiva di svariate centinaia di milioni di persone. Continua a leggere
Storie di Ryder Cup: un trofeo da 250 sterline, Seve, Rocca e un maglione giallo
La gara delle gare non ha niente in comune con qualsiasi match di golf. Per uno, nessuno, centomila motivi. La Ryder Cup non mette in palio un solo dollaro (o un euro quando si gioca da noi): solo gloria e storia. In Ryder i professionisti non giocano per se stessi ma per la squadra, per gli Stati Uniti o per l’Europa-non-ancora-unita. Il pubblico diventa curva da stadio, andando sopra le righe soprattutto negli States. E la Ryder trabocca di storie di raccontare.
E’ morto Arnold Palmer, il golf perde “The King”
Un cuore malato si è portato via Arnold Palmer, 87enne leggenda di questo sport. E’ accaduto a Pittsburgh nelle scorse ore: a dare la notizia è stato Alastair Johnson, a capo della “Arnold Palmer Enterprises”, la società fondata per gestire il suo enorme patrimonio (pari a 675 milioni di dollari) a favore dello sport e dell’impegno filantropico.
Il Sahm Golf Course dice no a Pokémon Go
C’è ancora chi dice no a Pokémon Go, l’app che in un solo mese di vita ha stravolto l’esistenza di migliaia di persone al mondo. Un piccolo angolo di Stati Uniti potrebbe essere l’avamposto del no grazie alla caccia più in voga del momento. Si tratta del Sahm Golf Course, situato ad Indianapolis, nello stato dell’Indiana. Per una particolare configurazione pseudo-astrale lungo le 18 buche (par 70, 5,8 km) di questo campo nei giorni scorsi si sarebbe registrata un’alta concentrazione di Pikachu e Charmanders.
Olivera Cejovic, quando il golf si fa arte… nel vero senso della parola
di Sauro Legramandi – @Sauro71
Per qualcuno il golf è lo sport più bello del mondo. Per qualcun altro un hobby da ricchi e snob. Per qualcun altro ancora – e per fortuna – il golf si fa arte. Una forma d’arte così alta e raffinata da nascere in Montenegro, un Paese dove non esiste nemmeno un campo a 18 buche. Ma con un talento naturale, un tratto di matita e la Rete non esistono ostacoli che tengano: l’esempio si chiama Olivera Cejovic, 41enne che, dopo l’Accademia, un figlio e quindici anni nella sua agenzia pubblicitaria, ha scoperto il meraviglioso mondo del golf.
Senza praticamente aver mai giocato su un vero campo in tutta la sua vita, Olivera realizza opere d’arte di altissima qualità: quadri, libri di illustrazioni e riproduzioni di grandi giocatori del passato e del presente. Grazie a Internet e ai social network, la sua GolfArt viene venduta in tutto il mondo, compresi gli stessi professionisti che lei raffigura.
“Credo che molti giocatori di qualsiasi livello lo sappiano – attacca Olivera a Golfando – Il golf è più di uno sport, è molto simile alla vita ma la cosa che mi ha colpito da subito sono i suoi valori. Onestà, integrità ed educazione: sono gli aspetti da imitare e promuovere”. Continua a leggere