Alessandra Averna: “Io, professionista di golf e malata di sclerosi, vi dico come vivo ogni giorno”

Il 7 e l’8 marzo l’Associazione Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla è nelle piazze italiane con le gardenie di Aism. I fondi raccolti finanzieranno progetti di ricerca. Sino al 15 marzo invece sarà possibile inviare sms solidali al numero 45599.

Donne e sclerosi multipla: a Tgcom24 si racconta Alessandra Averna, giocatrice professionista di golf e colpita dalla sclerosi. Una testimonianza diretta che vale tanto, tantissimo.

Alessandra Averna

Alessandra Averna

“In Italia quando dico che gioco a golf mi guardano come fossi un’aliena. E’ considerato uno sport per vecchi e ricchi ed è difficile far oltrepassare le apparenze e i pregiudizi. Figuriamoci poi quando cerco di spiegare che di questa passione ne ho fatto il mio mestiere!

Fare la professionista di golf non è solo una scelta professionale inusuale ma è anche abbastanza complicato. Comporta ore ed ore di allenamento. Nel periodo delle gare è un continuo sali e scendi dagli aerei, sei sempre in viaggio ma mai con la possibilità di vedere qualcosa al di fuori dell’aeroporto e del campo da golf, sempre in balia delle variazioni climatiche e della serrata competizione per affermarsi sul circuito. Il tutto coronato dalle scarse possibilità di guadagno e di essere sponsorizzati (è sempre uno sport al femminile!). Insomma, una carriera tutt’altro che scontata ma vissuta con la gioia che solo una grande passione ti dà. Continua a leggere



Virginia Elena Carta e il sogno americano: giocherà e studierà alla Duke University

Virginia Elena Carta ammessa a Duke

Il sito goduke.com annuncia l’arrivo di Virginia Elena Carta

Il sogno americano di Virginia Elena Carta è diventato realtà: il sogno era affiancare ad altissimi livelli il golf e lo studio, la realtà si chiama Duke University. La 17enne golfista infatti è stata ammessa in uno degli atenei più importanti degli Stati Uniti. Dall’autunno 2015, l’amateur italiana entrerà a far parte della squadra femminile di golf,  campione in carica a livello di college Ncaa. Si lascerà alle spalle Udine e porterà mazze e libri a Durham, nella Carolina del Nord.

Una prospettiva che non la spaventa: “Sono abituata a viaggiare, soprattutto negli Usa, fin da piccola ed ho cambiato città anche in Italia – spiega a Golfando Virginia, prima italiana a Duke – Ho fatto salti non indifferenti, basti pensare al passaggio dalls scuola Steiner di via Clericetti a Milano all’Educandato Uccellis di Udine per arrivare al Bertoni sempre a Udine. Tutte splendide scuole, direi. Durham non è grande, è immersa nel verde e Duke è fantastica. Il campus è abbastanza piccolo, direi che c’è continuità con la mia esperienza”.

Virginia Elena Carta

Virginia firma la lettera di intenti sul tee della 18 del suo circolo, il Golf Udine

Una bacheca già ricca – Chi la conosce ne tesse lodi, chi non la conosce può farsi un’idea di chi sia Virginia Elena Carta scorrendo il suo palmares: tra il 2010 e il 2014, l’italiana ha vinto sette titoli (l’Open di Germania, lo Slovenian International Championship, il French International Trophee Esmond, l’Austrian Championship, il Città di Milano, l’Umberto Agnelli a Torino e il Leoncino d’Oro a Venezia). Nel giro azzurro dal 2010,  Carta ha rappresentato l’Italia alle Olimpiadi giovanili in Cina lo scorso agosto, chiudendo il singolo in quarta posizione.

Patti chiari, drive e amicizia lunghi  – “Non potremmo essere più soddisfatti della nostra scelta – ha detto Dan Brooks, capo allenatore di Duke – perché Virginia rappresenta quello che cerchiamo, passione in campo e fuori, le piace fare gioco di squadra. La prima cosa che mi ha colpito? La forza”. La diretta interessata conferma: “Mi diverto tantissimo con il drive, a volte mi sembra di partire con la palla da quanto voglio tirare forte. Non si deve fare, lo so, ma mi diverto troppo! Se non forzo è probabilmente il mio colpo migliore.

Potendo scegliere, saresti rimasta in Italia?
“Beh, ho scelto. In casa si parlava già da tempo di un’università all’estero. Non si pensava certo agli Stati Uniti per gli alti costi ma ad una buona università in Europa. Ho deciso e insistito per Duke”.

Come mai Duke?  Che scuola seguirai?
“Duke è Duke! Giocavo a basket e quindi non potevo non conoscerla. E poi  accademicamente offre molto! Giocando, ho poi scoperto che anche con il golf è fortissima. Ha una squadra incredibile. Quando l’ho visitata mi è piaciuta subito l’aria che si respira nel campus e mi sono sentita immediatamente a mio agio con le persone che ho incontrato. Ho avuto tante proposte ed ho visitato altre università. Ma Duke probabilmente era già nel mio cuore. Continua a leggere



Alessandra Averna: “Con il golf e la mia famiglia batterò la sclerosi”

Alessandra Averna

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(Foto di Alberto Bogo)

Golf contro sclerosi multipla recidivante-remittente. Quattro lettere contro quattro parole. Quattro parole bastarde piombate all’improvviso nella vita di Alessandra Averna, una ragazza di 25 anni di Milano che fino a due anni fa non aveva altro sport al di fuori del golf. Una passione viscerale quella di Alessandra, nata a tre anni seguendo i genitori impegnati sui green del Molinetto e diventata addirittura una professione nel gennaio 2012. Oggi questa bella professionista di Gorgonzola (alle porte di Milano) ha imparato sulla sua pelle a distinguere cosa conta nella vita. “Fino al marzo 2012 per me esistevano solo golf e green – racconta Alessandra a Tgcom24 – ma adesso so che nulla vale più della mia famiglia e delle persone che mi stanno vicine”. E dire che Alessandra era il perfetto esempio della categoria “golf addicted”, ossia mai senza golf: sacca e palline 365 giorni l’anno, vacanze comprese. Così addicted da preferirla alla laurea in Economia Internazionale alla Bocconi di Milano. “C’era l’obbligo di frequenza ma ero sempre impegnata nelle trasferte con la Nazionale. Ho Alessandra Avernasmesso, non ho rimpianti ma chissà che un giorno non ricominci”.

Nel frattempo si allena con il maestro Nicola Maestroni, si tessera al Golf Club Milano di Monza e mette piede nel circuito minore europeo, il Let Access. La rincorsa per entrare nel giro principale subisce un primo stop nel marzo 2012, due mesi dopo essere passata pro: una lieve parestesia alle gambe la manda dritta all’ospedale. Controlli, risonanze, tante paure e nessuna certezza. Alessandra torna a giocare ma nel gennaio 2014 arriva il secondo attacco, il più forte. Le lesioni sono cervicali, dal collo in giù. Ancora farmaci, ancora risonanze e poi la diagnosi, quelle quattro parole bastarde. sclerosi multipla recidivante-remittente. Tre mesi di stop assoluto, cortisone e pian piano torna in campo. La fine dell’incubo. Alessandra Averna ha giocato a Perugia, poi in Spagna. Lunedì si parte per il Belgio. Quindi un agosto tra Svezia e Finlandia. “Sportivamente parlando, il 2014 è un anno di transizione – ammette la giovane di Gorgonzola – perché ho scelto di giocare subito anziché allenarmi. L’attacco di gennaio ha pregiudicato tutta la off season e non mi resta che rincorrere”. Ardua impresa entrare nel circuito femminile che conta grazie all’ordine di merito,  qualche speranza arriva dalla qualifyng school di fine anno. “Mettiamola così: queste gare sono una forma di allenamento per farmi trovare pronta a dicembre per il salto di categoria. Devo tornare ad avere buone sensazioni. Se andasse male? Pazienza, nella vita c’è altro. Riprovo l’anno prossimo”. Una saggezza sana, non dettata dalla contingenza di una malattia. “Prima di scoprire la malattia, il golf per me era  il 100%. Adesso mi rendo conto che… Continua a leggere



Il golf è una droga

Il golf è una droga perché crea assuefazione e disintossicarsi costa molta ma molta fatica. Il manifesto di “Golfando” è racchiuso in questa frase. Chi ha provato per davvero a tirare una pallina dal campo pratica capisce di cosa scrivo e perché nasce questo blog. Scrivo di una passione esplosa all’improvviso dopo anni (tanti…) in cui ero convinto che non ci fosse sport all’infuori del calcio. Lo faccio in un blog per tanti motivi. Sono curioso, mi piace informarmi e informare. Odio le frasi fatte e altrettanto i luoghi comuni che vedono nel golf ancora oggi uno status symbol più… Continua a leggere