Olivera Cejovic, quando il golf si fa arte… nel vero senso della parola

di Sauro Legramandi – @Sauro71

Per qualcuno il golf è lo sport più bello del mondo. Per qualcun altro un hobby da ricchi e snob. Per qualcun altro ancora – e per fortuna –  il golf si fa arte. Una forma d’arte così alta e raffinata da nascere in Montenegro, un Paese dove non esiste nemmeno un campo a 18 buche. Ma con un talento naturale, un tratto di matita e la Rete non esistono ostacoli che tengano: l’esempio si chiama Olivera Cejovic, 41enne che, dopo l’Accademia, un figlio e quindici anni nella sua agenzia pubblicitaria, ha scoperto il meraviglioso mondo del golf.

Senza praticamente aver mai giocato su un vero campo in tutta la sua vita, Olivera realizza opere d’arte di altissima qualità: quadri, libri di illustrazioni e riproduzioni di grandi giocatori del passato e del presente. Grazie a Internet e ai social network, la sua GolfArt viene venduta in tutto il mondo, compresi gli stessi professionisti che lei raffigura.

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Seve Ballesteros secondo Olivera Cejovic- Per la fotogallery completa clicca sulla foto

“Credo che molti giocatori di qualsiasi livello lo sappiano – attacca Olivera a GolfandoIl golf è più di uno sport, è molto simile alla vita ma la cosa che mi ha colpito da subito sono i suoi valori. Onestà, integrità ed educazione: sono gli aspetti da imitare e promuovere”. Continua a leggere



Olimpiadi, Costantino Rocca a Golfando: “Farei i salti per andare a Rio2016”

di Sauro Legramandi

“Se mi convocassero oggi alle Olimpiadi farei salti alti due metri nonostante abbia 60 anni e pesi cento chili”. In questa frase c’è tutto Costantino Rocca, il golfista più forte in campo e fuori che l’Italia abbia mai avuto. Poche parole da bergamasco doc che sono lontane anni luce dagli asettici comunicati stampa di quei golfisti professionisti che hanno detto “no grazie” ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Per chi non lo sapesse il golf torna alle Olimpiadi dopo 112 anni di esilio e più di un giocatore di primissimo piano ha rifiutato la convocazione (dagli ex numero uno al mondo Adam Scott e Vijay Singh ai sudafricani Schwartzel e Oosthuizen, da Jimenez a Leishman).

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Costantino Rocca

Parola di Costantino

“Ognuno è libero di muoversi come crede ma chi dice no al Brasile non ha il giusto spirito sportivo – attacca Costantino –. Giocare a certi equivale a svolgere un lavoro e dire no alle Olimpiadi è una mancanza di rispetto sia verso il lavoro che verso chi vorrebbe partecipare ai Giochi e non può. Ripeto: se mi convocassero oggi ci andrei di corsa”. E se lo dice chi ha vinto cinque volte sullo European Tour non c’è motivo di dubitare. Continua a leggere



Dalla Bolivia con tanta voglia di golf: Susana Benavides tra Symetra e social

L’unica giocatrice professionista boliviana sul Tour potrebbe fare anche un altro mestiere: la modella. Giudicate voi se Susana Benavides non è degna di sfilare su qualche passerella o posare davanti a qualche fotografo di moda o di un’agenzia pubblicitaria. Lei, testarda e appassionata, punta dritta al mondo del golf.

Susana Benavides

Susana Benavides (foto Instagram)

La sudamericana ha iniziato il suo terzo anno sul Symetra Tour e per ora il suo miglior piazzamento è un 13esimo posto al Florida’s Natural Charity Classic. Buoni i risultati anche all’Ohio State University. Scorrendo carriera e universo social, tante le domande che sorgono spontanee. Ad esempio: perché il golf? “Ho iniziato a giocare a sei anni – dice Susana a Golfando – quando mio padre e alcuni miei familiari mi hanno fatto conoscere questo sport”. Ne sono passati di anni e oggi la boliviana si misura nell’anticamera dell’LPGA Tour, vale a dire… Continua a leggere



L’OPINIONE – “Il golf Alghero deve resistere”

Fa discutere l’annunciata chiusura del nove buche di Alghero. Ecco il parere di un nostro lettore, Paolo Dessole.

Alghero, capitale del turismo della Sardegna, non ha un campo da golf, e quello nato dalla buona volontà di tanti amici, con vera passione e sacrifici, oggi chiude.Alghero Logo
‘Dobbiamo crescere’ è la frase più ricorrente di questi tempi. Io penso che invece dobbiamo riflettere e ricordarci andando avanti che il nostro futuro è nelle nostre mani e non dobbiamo far affidamento a politici, amicizie interessate e false aspettative .
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Diana Luna inizia la corsa verso le Olimpiadi di #rio2016

Comincia in Nuova Zelanda la lunga campagna olimpica di Diana Luna. La proette romana punta a conquistare un posto per Rio 2016 e per farlo ha bisogno di una serie di ottimi risultati, meglio se arriverà anche una vittoria. Ad oggi infatti tra le sessanta giocatrici con un biglietto per le Olimpiadi ci sono Giulia Sergas e Giulia Molinaro. Il limite per la qualificazione è fissato all’11 luglio.

Diana Luna

Diana Luna

La rincorsa di Diana Luna parte dall’Isps Handa New Zealand Women’s Open, gara d’apertura del Ladies European Tour 2016 sul percorso del Clearwater Golf Club, a Christchurch.

Il montepremi è di 200.000 euro.

Data la determinazione con cui la Luna vuole conquistarsi il pass per Rio c’è da ritenere che sia già a buon punto con la preparazione e quindi in grado di competere per l’alta classifica.

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Giulia Molinaro torna sul LPGA: “Sogno Rio Consiglio a tutti il golf in un college Usa”

E’ scattata la stagione del LPGA Tour, il più importante circuito femminile al mondo: si gioca il Pure Silk Bahamas Classic, a Nassau nelle Isole Bahamas. Quest’anno, l’Italia ha due proette sul Tour, Giulia Sergas e Giulia Molinaro. La seconda è di ritorno nell’LPGA, promossa dopo un anno sul Symetra Tour. Dalla Federgolf qualche dritta per conoscerla meglio

In giro per il mondo – “Sono nata a Camposampiero (Padova) e a due mesi ero già in Kenya con i miei genitori. Sono cresciuta in Africa, tornando in Italia solo per le vacanze estive. Il mio primo sport è stato il tennis, poi, a 12 anni, grazie al consiglio di un’amica di mia madre, ho cominciato a giocare a golf a Villa Condulmer sotto la guida di Andrea Trentin. A 14 anni sono entrata nella squadra nazionale, a 16 mi sono trasferita in Florida per completare la scuola. Ho fatto l’università in Arizona, laureandomi in Management del turismo. Nel frattempo, grazie a una borsa di studio, ho continuato a giocare a golf. Oggi vivo a Scottsdale in Arizona”.Giulia Molinaro

Golf e studio – “Consiglierei a tutti i giovani golfisti l’esperienza del college, è il modo migliore per conciliare studio e sport: strutture all’avanguardia, staff qualificato e un calendario di gare molto stimolante. Certo, in Italia puoi avere il vantaggio di essere seguita dal tuo coach che ti conosce sin da bambina, mentre negli Stati Uniti hai il problema di scegliere a chi affidarti. E non è sempre facile stabilire la giusta sintonia con un nuovo tecnico. La mia giornata tipo da studentessa? Sveglia alle 5.30 e in palestra alle 6 per un’ora di allenamento. Poi lezione in classe fino alle 13. Nel pomeriggio 3-4 ore di allenamento sul percorso o in campo pratica”. Continua a leggere



L’opinione – “Lo short non migliora il golf Serve educazione, non solo performances”

L’apertura agli shorts in campo pratica e nelle Pro-Am decisa dallo European Tour offre spunti di riflession. Ecco uno dell’amico Davide Mamo che sottoscrivo (s.l.)

Ben venga stare al passo coi tempi, ma credo che non sia un pantalone corto ad attirare nuovi giocatori, ma si possa fare attraverso un altro tipo di promozione.Clarke_SHORTS

Sono un grande portabandiera del golf per tutti, ma si vedono troppe persone nel migliore dei casi sputare in campo e nel peggiore bestemmiareVorrei che venisse insegnato anche il comportamento corretto ed il rispetto delle regole di gioco ed etichetta a chi si appresta ad iniziare questo splendido sport. E che venissero date sanzioni a chi non le rispetta, soprattutto le seconde. Continua a leggere



Dodo Molinari maestro di golf per un giorno tra noi comuni mortali a Tolcinasco

Il sogno di una mattina di metà maggio si avvera in un castello. Quello di Tolcinasco, periferia sud di Milano, maniero agricolo del sedicesimo secolo oggi famoso perché sede di uno dei più bei percorsi d’Italia. E non si poteva scegliere certo cornice migliore per organizzare l’edizione 2015 di “Molinary Day“, giornata interamente dedicata a Edoardo Molinari e firmata da Kia Motors, uno degli sponsor dell’atleta piemontese nonché da anni presente sui green con la Kia Golf Club.

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Alessandra Averna: “Io, professionista di golf e malata di sclerosi, vi dico come vivo ogni giorno”

Il 7 e l’8 marzo l’Associazione Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla è nelle piazze italiane con le gardenie di Aism. I fondi raccolti finanzieranno progetti di ricerca. Sino al 15 marzo invece sarà possibile inviare sms solidali al numero 45599.

Donne e sclerosi multipla: a Tgcom24 si racconta Alessandra Averna, giocatrice professionista di golf e colpita dalla sclerosi. Una testimonianza diretta che vale tanto, tantissimo.

Alessandra Averna

Alessandra Averna

“In Italia quando dico che gioco a golf mi guardano come fossi un’aliena. E’ considerato uno sport per vecchi e ricchi ed è difficile far oltrepassare le apparenze e i pregiudizi. Figuriamoci poi quando cerco di spiegare che di questa passione ne ho fatto il mio mestiere!

Fare la professionista di golf non è solo una scelta professionale inusuale ma è anche abbastanza complicato. Comporta ore ed ore di allenamento. Nel periodo delle gare è un continuo sali e scendi dagli aerei, sei sempre in viaggio ma mai con la possibilità di vedere qualcosa al di fuori dell’aeroporto e del campo da golf, sempre in balia delle variazioni climatiche e della serrata competizione per affermarsi sul circuito. Il tutto coronato dalle scarse possibilità di guadagno e di essere sponsorizzati (è sempre uno sport al femminile!). Insomma, una carriera tutt’altro che scontata ma vissuta con la gioia che solo una grande passione ti dà. Continua a leggere



Virginia Elena Carta e il sogno americano: giocherà e studierà alla Duke University

Virginia Elena Carta ammessa a Duke

Il sito goduke.com annuncia l’arrivo di Virginia Elena Carta

Il sogno americano di Virginia Elena Carta è diventato realtà: il sogno era affiancare ad altissimi livelli il golf e lo studio, la realtà si chiama Duke University. La 17enne golfista infatti è stata ammessa in uno degli atenei più importanti degli Stati Uniti. Dall’autunno 2015, l’amateur italiana entrerà a far parte della squadra femminile di golf,  campione in carica a livello di college Ncaa. Si lascerà alle spalle Udine e porterà mazze e libri a Durham, nella Carolina del Nord.

Una prospettiva che non la spaventa: “Sono abituata a viaggiare, soprattutto negli Usa, fin da piccola ed ho cambiato città anche in Italia – spiega a Golfando Virginia, prima italiana a Duke – Ho fatto salti non indifferenti, basti pensare al passaggio dalls scuola Steiner di via Clericetti a Milano all’Educandato Uccellis di Udine per arrivare al Bertoni sempre a Udine. Tutte splendide scuole, direi. Durham non è grande, è immersa nel verde e Duke è fantastica. Il campus è abbastanza piccolo, direi che c’è continuità con la mia esperienza”.

Virginia Elena Carta

Virginia firma la lettera di intenti sul tee della 18 del suo circolo, il Golf Udine

Una bacheca già ricca – Chi la conosce ne tesse lodi, chi non la conosce può farsi un’idea di chi sia Virginia Elena Carta scorrendo il suo palmares: tra il 2010 e il 2014, l’italiana ha vinto sette titoli (l’Open di Germania, lo Slovenian International Championship, il French International Trophee Esmond, l’Austrian Championship, il Città di Milano, l’Umberto Agnelli a Torino e il Leoncino d’Oro a Venezia). Nel giro azzurro dal 2010,  Carta ha rappresentato l’Italia alle Olimpiadi giovanili in Cina lo scorso agosto, chiudendo il singolo in quarta posizione.

Patti chiari, drive e amicizia lunghi  – “Non potremmo essere più soddisfatti della nostra scelta – ha detto Dan Brooks, capo allenatore di Duke – perché Virginia rappresenta quello che cerchiamo, passione in campo e fuori, le piace fare gioco di squadra. La prima cosa che mi ha colpito? La forza”. La diretta interessata conferma: “Mi diverto tantissimo con il drive, a volte mi sembra di partire con la palla da quanto voglio tirare forte. Non si deve fare, lo so, ma mi diverto troppo! Se non forzo è probabilmente il mio colpo migliore.

Potendo scegliere, saresti rimasta in Italia?
“Beh, ho scelto. In casa si parlava già da tempo di un’università all’estero. Non si pensava certo agli Stati Uniti per gli alti costi ma ad una buona università in Europa. Ho deciso e insistito per Duke”.

Come mai Duke?  Che scuola seguirai?
“Duke è Duke! Giocavo a basket e quindi non potevo non conoscerla. E poi  accademicamente offre molto! Giocando, ho poi scoperto che anche con il golf è fortissima. Ha una squadra incredibile. Quando l’ho visitata mi è piaciuta subito l’aria che si respira nel campus e mi sono sentita immediatamente a mio agio con le persone che ho incontrato. Ho avuto tante proposte ed ho visitato altre università. Ma Duke probabilmente era già nel mio cuore. Continua a leggere