Il golf nella testa / 3 – La pozione per il colpo magico

Gli alti e bassi sono uno dei drammi di noi golfisti. Lo stesso percorso può esaltarci o abbatterci nel breve volgere di 24 ore. Perché? Possiamo porvi rimedio?

Oggi ci proviamo con la mental coach Sonja Caramagno, attiva nel mondo dello sport e nel golf in particolare. E’ lei la “docente” del nostro blog, lei cura la rubrica “Il golf nella testa“. Sonja risponde anche alle tue domande.

Non di rado in campo partecipo a veri e propri momenti di magia: giocatori che per due, tre buche o addirittura nove di seguito, tirano ogni colpo con sicurezza e senza paura. Oppure leggono perfettamente il campo, la velocità del vento, le condizioni dell’erba o del bunker. O elaborano naturalmente strategie ottimali per gestire la gara e azzeccano sempre il bastone giusto per ogni colpo.

In fondo, sono loro stessi a dire: Mi sento magico! Non sbaglio un colpo! Oggi è tutto così semplice!

 Golf nella testa

Sonja Caramagno sul putting green

In questi casi, cosa succede al golfista? Le sue magie sono frutto di coincidenze isolate?
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Il golf nella testa / 2 – Il modo giusto per fare colpo

Basta poco per perdere attenzione durante una gara. Una flappa, una battuta o un imprevisto possono mandare in fumo anche un’ora di concentrazione e buon golf. Cerchiamo di capire come superare questo ostacolo.

Lo fa la mental coach Sonja Caramagno, “docente” del nostro blog con la sua rubrica “Il golf nella testa”.

Palline che volano, zolle che decollano, corpi che si avvitano nei loro migliori swing. Nel campo succede di tutto, così come nella vita: assistiamo a continui cambi di strategie, a una alternanza di sorrisi e bronci, sguardi con occhi di tigre o di agnello.

Questa giostra di decisioni e emozioni richiede un continuo impegno di risorse personali.

Sonja_caramagnoLa risorsa a cui voi golfisti dovete appellarvi, e che mi ha sempre affascinata, è l’attenzione: l’apice della concentrazione che ogni volta, durante le lunghe ore di gara, siete chiamati a raggiungere quando colpite la pallina, da qualsiasi posizione essa sia.

Tuttavia, non è sempre facile ottenere questo grado di attenzione. In campo, infatti sento spesso discutere – anche durante la gara – più dei colpi precedenti o di quelli futuri che del colpo che ci si appresta a tirare. “Se quel colpo fosse stato più a destra non sarebbe finito in acqua”.

Se alla buca nove fossi uscito meglio dal bunker, adesso sarei due colpi sotto”. “Se alla buca dieci gioco come sempre, porto a casa un bel birdie” e altre frasi analoghe. Tutte potenzialmente vere, ma il più delle volte pronte a distrarre la vostra attenzione dal tiro che dovete affrontare in quel momento, condizionandolo.
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Il golf nella testa – Il campo non è il vostro nemico

Con questo post prende il via la collaborazione con Sonja Caramagno. Con lei partiamo dalle basi: il campo non va visto come un mostro insuperabile capace di spuntarla sempre e solo lui. Il campo deve essere una tappa del nostro cammino verso la buca 18.

Sonja Caramagno è una mental coach di professione che lavora nel mondo dello sport e in particolare nel golf. E’ lei che curerà la rubrica “Il golf nella testa.

Sonja_caramagno

Sonja Caramagno

Specchi d’acqua, bunker e fossi di sabbia. Alberi che oscurano la visuale, erba alta da cui sembra impossibile uscire e bandiere da conquistare su ogni obiettivo. Potrebbe essere la descrizione di uno scenario di guerra, terra di scontro fra soldati armati delle peggiori intenzioni.

Invece è la possibile fotografia di un più serafico campo da golf, che non c’entra nulla con la violenza o i sentimenti di guerra. Soprattutto non incarna un nemico da sconfiggere. Per fortuna, si tratta solo del luogo che ospita il vostro gioco.
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