Colpa del mio vicino – di Ludovico
Gioco a golf perché il mio vicino di casa Adelfo gioca. Un giorno mentre ordinava la sacca mi ha chiesto:
“Vuoi provare?”. E così ho iniziato.
LE PUNTATE PRECEDENTI
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Colpa del mio vicino – di Ludovico
Gioco a golf perché il mio vicino di casa Adelfo gioca. Un giorno mentre ordinava la sacca mi ha chiesto:
“Vuoi provare?”. E così ho iniziato.
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Una lezione di vita – di Roberto
Gioco a golf perché ti insegna a vivere, a capire l’importanza delle azioni che commetti. Un tiro sbagliato è senza appello, ne prendi le conseguenze, e continui cercando di non commettere lo stesso errore di nuovo.
Così cerco di fare nella vita di tutti i giorni, faccio una cosa e le sue conseguenze, se sbagliate, mi portano a non rifare lo stesso errore e a migliorarmi…..o almeno ci provo.
Buon golf a tutti.
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Perché lo amo – di Patrizia Riboldi
Gioco a golf perché il mondo mi si apre davanti!
Gioco a golf perché mi misuro con me stessa!
Gioco a golf perché amo la natura!
Gioco a golf perché non finisco mai di imparare!
Gioco a golf perché niente è scontato!
Gioco il golf perché domani sarà un’altro giorno!
Ne avrei mille ancora da dire, ma gioco a golf perché lo amo!
La vita senza golf… è soltanto una vita – di Francesco Warren Mascolo
Gioco a golf perchè quando sono in campo o al driving range la mia mente è libera da tutti i pensieri, quelli brutti quelli belli, tutti….
Una specie di “reset” della mia testa dove l ‘unica cosa a cui penso è mettere la palla in buca, arrivarci nel minor numero di tiri possibile. Le emozioni le gioie le incazzature? No, a quelle non ci pensi affatto, quelle arrivano da sole, in automatico. Un buon draw di quelli come Dio comanda ti fa sentire il Re del mondo, un putter sbagliato da 20 cm ti fa sentire lo scemo del villaggio . E sei Re e sei scemo per almeno 76-78 volte nell’arco di 4 ore o giu di li. E tutto questo è bellissimo.
La mia prima volta… con la pallina – di Riccardo Amante
Essere tifoso dell’Inter e molto dura ed esasperato una volta ho giurato che non ci qualificavamo contro il Lugano mi davo al golf ( cosa che non sapevo nemmeno cosa fosse avevo solo visto una pagina dove c’era scritto che Rocca aveva battuto Tiger Woods). Naturalmente il Lugano si è qualificato e io, da buon siciliano, mantengo le promesse.
Ho quindi cercato il campo pratica più vicino e ci sono andato. C’era un maestro argentino ho chiesto se potevo tirare qualche colpo: lui, gentilissimo, mi ha fatto vedere e mi ha messo in mano un ferro 7 e la prima pallina l’ho spedita a 105 metri. Così anche la seconda e la terza… Al che il maestro pensava che lo stessi prendendo in giro: ma da quel momento è stato amore a prima vista con questa pallina Continua a leggere
A St. Andrews ha vinto Johnson. L’altro però: il 144esimo Open Championship non è andato a Dustin, uno dei favoriti della vigilia, bensì al connazione Zac. Il 39enne di Cedar Rapids (suo il Masters nel 2007 e dieci titoli PGA alle spalle) ha vinto con 273 colpi (-15) e con un playoff, avendo chiuso in parità con il sudafricano Louis Oosthuizen e con l’australiano Marc Leishman. Lo spareggio lo ha visto chiudere a -1, con Oosthuizen in par e Leishman a +2. Il dilettante Dunne, primo dopo il terzo giro, si è fatto prendere dalla tensione è ha chiuso 30esimo. Francesco Molinari 40esimo (-5).
OCCASIONE PERSA PER SPIETH – Jordan ha fallito la corsa al terzo major in un anno per un solo colpo (-14) e non diventerà oggi il numero uno del World Ranking ma è solo una questione di tempo. Spieth era con i primi a due buche dal termine, poi un bogey alla 17ª lo ha messo fuori gioco. Il suo rivale della vigilia, Dustin Johnson, ha completamente mollato e ha chiuso 30esimo. Continua a leggere
Si chiama Paul Dunne la favola del terzo giorno del 144esimo Open Championship. E chi è mai costui? Fino a ieri un dilettante praticamente sconosciuto, oggi il dilettante più famoso del mondo perché è in testa a uno delle quatto gare più importanti del golf.
L’amateur irlandese ha chiuso in vetta con 204 colpi (-12) alla pari di campioni affermati come il sudafricano Louis Oosthuizen e l’australiano Jason Day. Una storia incredibile per chi non conosce i meccanismi del golf. Una storia che non ha precedenti: essendo dilettante, in caso di vittoria Dunne metterebbe in bacheca il trofeo senza incassare un solo euro del montepremi milionario. Il suo status di dilettante gli vieta di incassare più di una cifra simbolica in un anno.
E dire che senza di lui l’Open era destinato a passare alla storia per un questione meteorologica: il quarto giro sull’Old Course (par 72) di St. Andrews, si conclude insolitamente oggi, a causa dei ritardi provocati dal maltempo. E’ la seconda volta nella storia che il torneo deborda di un giorno: era già accaduto nel 1988, quando si giocò al Royal Lytham dove vinse il compianto spagnolo Severiano Ballesteros.
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Leader a sorpresa a St.Andrews: l’inglese Danny Willett guida il gruppo al “termine” del secondo giro con 135 colpi (66 69, -9) dell’Open Championship. La classifica è provvisoria, perché il secondo giro non è stato completato a causa di un ritardo di oltre tre ore nelle partenze per il maltempo, e in realtà il primo giocatore che appare sul leaderboard è Dustin Johnson con un “-11” dopo dieci buche. Medesimo discorso per Jordan Spieth, 12° con “- 6” a metà tracciato. In ogni caso alcuni verdetti sono stati già emessi. Due riguardano i giocatori italiani.
Infatti Francesco Molinari ha recuperato posizioni e con 143 colpi (72 71, -1) e il 50° posto momentaneo è al sicuro dal taglio, mentre uscirà il fratello Edoardo, 130° con 149 (74 75, +5).
Manassero, invece, ha ampie possibilità di rimanere in gara, e ha diverse buche a disposizione per mantenere l’attuale par che gli consentirebbe di proseguire il torneo. Continua a leggere
Degli italiani Francesco Molinari è al 64° con il 72 del par, Matteo Manassero all’88° con 73 (+1), insieme allo svedese Henrik Stenson, ed Edoardo Molinari al 110° con 74 (+2).
Molto male Tiger Woods, 140° e praticamente quasi in coda al gruppo dopo un 76 (+4) e a rischio di lasciare la gara al taglio. Continua a leggere
Nel tempio del golf, l’Old Course di St. Andrews, Scozia, scatta oggi l’Open Championship, terzo major stagionale. Tre azzurri in gara: Chicco Molinari, Dodo Molinari e Matteo Manassero. Alla vigilia la scena se l’è presa tutta il quasi 22enne texano Jordan Spieth, potenziale nuovo numero uno e già vincitore dei due major giocati nel 2015. La scelta di Spieth di preparare negli Usa l’Open Championship e di giungere a St. Andrews solo di lunedì, costretto a combattere con il cambio di fuso orario e con meno tempo per provare il campo, ha lasciato un po’ perplessi, ma lui ha rassicurato tutti che sarà prontissimo sul tee di partenza.
“Non avrei mai giocato la scorsa settimana – ha detto – se non fossi stato sicuro di essere poi qui al top. In realtà l’unico problema è il jet lag, ma si supera. Sono andato sul percorso appena arrivato, poi ho fatto altre buche in buone condizioni e mi sarebbe invece piaciuto verificarlo con il vento, per comprenderlo meglio. So che nei prossimi giorni sono previsti vento e pioggia e credo che l’essenza di giocare in questi tracciati sia proprio quella. Se avessi voluto trovare sole e bel tempo sarei andato in California”. Continua a leggere