Dodo Molinari maestro di golf per un giorno tra noi comuni mortali a Tolcinasco

Il sogno di una mattina di metà maggio si avvera in un castello. Quello di Tolcinasco, periferia sud di Milano, maniero agricolo del sedicesimo secolo oggi famoso perché sede di uno dei più bei percorsi d’Italia. E non si poteva scegliere certo cornice migliore per organizzare l’edizione 2015 di “Molinary Day“, giornata interamente dedicata a Edoardo Molinari e firmata da Kia Motors, uno degli sponsor dell’atleta piemontese nonché da anni presente sui green con la Kia Golf Club.

Unendo le tinte di erba e cielo alla disponibilità di Dodo ne è uscita una giornata da raccontare. Perché Molinari per un paio d’ore ha dimenticato di essere uno dei più forti professionisti italiani di sempre.

Ha messo da parte il fatto di esser stato il numero 15 del mondo. Ha strozzato in gola l’urlo dopo la vittoria di Gleaneagles nel 2010, la gioia della vittoria di Ryder del mese seguente e l’emozione di aver alzato prestigiosi trofei.

Molinari per 120 minuti è stato uno di noi, comunissimi mortali che sudiamo per colpire una pallina da golf: si è messo dietro di noi, ha studiato il nostro swing, lo ha analizzato anche frontalmente per poi trovare parole ed esercizio corretti per migliorarlo. Per chi mastica di questo sport, Dodo Molinari ha tenuto una golf clinic: per tutti gli altri, ha fatto da maestro a noi dilettanti allo sbaraglio.

Chi mastica di questo sport pensi prima alla sua ultima lezione in campo pratica con il maestro del circolo e poi lo sostituisca con un professionista che ha giocato e vinto in tutti i continenti. Un golfista che, fisico permettendo, può tornare nei primi 50 giocatori al mondo.

Qualche socket è partito, qualche gancio non si è fatto desiderare. Ma se tutto scorre, figuriamoci una lezione con Edoardo Molinari: alla fine i battiti si regolarizzazione, lo swing assume una sua (modesta…) fisionomia e si scopre ad esempio che posizionare il cestello vuoto a pochi centimetri dalla pallina da colpire serve davvero.

Tra una lezione e l’altra, battute e interviste. Professionalità e disponibilità vanno a braccetto. Per non dire del programma del pomeriggio del Molinari Day, quando il nostro posto in campo pratica viene preso da una ventina di bambini e bambine. Sotto l’occhio dei genitori, anche loro hanno un maestro speciale per  il sogno di una mattina di metà maggio.

di Sauro Legramandi

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