Francesco Molinari è stato nominato vice-capitano di Team Europe. Alla prima Ryder Cup in Italia quindi non ci saranno quindi italiani in campo, salvo wild card o grossi exploit per Guido Migliozzi.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sicuramente mezzo vuoto visto cosa rappresenta Francesco Molinari per il golf italiano e cosa ha rappresentato per il golf europeo cinque anni fa (sembra passata un’epoca da Le Golf National 2023).
Al Marco Simone dal 29 settembre l’Italia entrerà nella storia per essere il primo Paese ad avere due fratelli nello staff dei vicecapitani. Oltre a Chicco, da tempo ne fa parte Edoardo, scelto dal capitano allontanato Henrik Stenson e confermato dal successore, Luke Donald. Oltre agli italiani l’inglese potrà avvalersi del danese Thomas Bjorn, del belga Nicolas Colsaerts e dello spagnolo Josè Maria Olazabal.
The Italian Brothers
Nel 2010, 47 anni dopo Bernard e Geoff Hunt (nel 1963 fecero parte del team della Gran Bretagna, solo dal 1979 la sfida è tra Europa e Usa), i Molinari al Celtic Manor (Newport, Galles) si affermarono come i primi fratelli a raggiungere la vittoria in Ryder Cup dieci mesi dopo aver regalato all’Italia (nel novembre 2009) la prima Coppa del Mondo nella storia del golf tricolore.
Dalle gare di circolo passando per i campionati italiani, fino ad arrivare alla World Cup e alla Ryder Cup, prima da giocatori, ora da vicecapitani.
Dodo e Chicco hanno cominciato a giocare in coppia all’età di 7 anni a Torino. E ora, insieme saranno dietro le quinte della 44esima edizione della Ryder Cup.
Chi è Francesco Molinari
Francesco Molinari, 40enne torinese, laureato in Economia Aziendale, ha giocato e vinto tre Ryder Cup rispettivamente nel 2010, 2012 (negli Usa, pareggiò con Tiger Woods nel match di singolo) e 2018 quando, a Parigi, diventò il primo giocatore continentale a vincere tutti e cinque gli incontri disputati, firmando così il nuovo record europeo.
Molinari ha scritto pagine storiche del golf italiano distinguendosi anche come primo azzurro a imporsi in un Major, quello più antico, il The Open, sempre nel 2018 (a Carnoustie, in Scozia), il suo anno d’oro, impreziosito pure dall’exploit nel BMW PGA Championship (a Wentworth, in Inghilterra) e dalla vittoria nella Race to Dubai (l’ordine di merito dell’allora European Tour, oggi DP World Tour).
Nel suo palmares vanta otto successi tra il DP World Tour e il PGA Tour, l’ultimo dei quali arrivato negli Usa nel 2019 quando fece suo l’Arnold Palmer Invitational dopo aver realizzato una “hole in one” nel round di apertura.
Chi ci sarà alla Ryder Cup in Italia
Le qualificazioni si concluderanno al termine dell’Omega European Masters. Poi, il giorno dopo, l’inglese scioglierà le riserve e assegnerà le sei wild card a sua disposizione. Ad oggi, insieme al nordirlandese Rory McIlroy e allo spagnolo Jon Rahm, rispettivamente numero 2 e 3 al mondo, anche il norvegese Viktor Hovland, quinto nel world ranking, ha staccato il pass per Ryder Cup 2023.
“Speravo di giocare ma ho accettato subito”
“Sono molto orgoglioso. Ho iniziato il 2023 con la speranza di partecipare a questa Ryder Cup da giocatore, ma ricoprire il ruolo di vicecapitano rappresenta un grande onore. Quando ho ricevuto la telefonata di Donald, non ci ho pensato un attimo e ho deciso subito di accettare. Entro a far parte di uno staff composto da grandi persone. Il momento più bello che ho vissuto in Ryder Cup è stato certamente quello di debuttare al fianco di Edoardo in Galles e sperimentare per la prima volta cosa significasse far parte del Team Europe. È davvero speciale essere di nuovo insieme a lui a Roma. Vestire questi colori è un motivo di orgoglio e farò di tutto per aiutare Donald e la squadra a riportare il trofeo in Europa”.
Della nomina parla anche Franco Chimenti: “Per la prima volta nella storia quasi centenaria della competizione, due fratelli, peraltro italiani, ricopriranno il ruolo di vicecapitani. Un unicum, che rende ancora più prestigiosa questa Ryder Cup in Italia che, sono sicuro, sarà indimenticabile. Francesco Molinari ha scritto pagine storiche della Ryder Cup e sono certo che avrebbe potuto rappresentare un valore aggiunto anche in campo. Porterà calma, esperienza ed estro. Non poteva esserci una Ryder Cup, quella di Roma, senza Francesco Molinari, un campione che darà ancora tante soddisfazioni al golf italiano”.