di Sauro Legramandi – @Sauro71
Ogni nazione ha i politici che si merita. Un aforisma vero anche se emendabile: gli italiani non si meritano Antonio Razzi, gli scozzesi non si meritano Gisela Allen. Chi è costei? E’ una donna di 84 anni candidata alle prossime elezioni comunali di Glasgow per l’UK Independence Party, l’Ukip di Nigel Farage. Sbaglia chi pensa che in questa storia di golf il problema stia nella carta d’identità. Quello che deve preoccupare è il programma elettorale.
Al giornalista del Clydebank Post che le chiedeva come mai volesse diventare consigliere comunale, la scozzese ha raccontato le sue linee programmatiche. In ordine sparso: re-introdurre la pena di morte da praticare tramite ghigliottina, chiudere gli asili perché le madri devono stare a casa ad allevare i figli, abolire i campi da golf perché minacciano l’ambiente. Tutto qua? Nemmeno per scherzo. Gisela vorrebbe vietare le borse della spesa in plastica (già realtà in molte parti del mondo) in quanto potenziali pericoli per delfini e balene, mandare gli scozzesi tutti in pensione a 70 anni, riaprire i bagni pubblici e riformare la scuola.
Molte idee e molto confuse nella lista dei desideri di Gisela. Fortunatamente un qualsiasi consigliere comunale di Glasgow non potrà mai legiferare su materie di competenza statale. Ma lei ha voluto dire la sua ad ogni modo. E’ entrata a gamba tesa nel sempre attuale dibattito su boia e relativa utilità sociale. Da tempo immemore non si sentiva auspicare la ghigliottina come deterrente contro la criminalità. Invece Allen non usa giri di parole: “Voglio re-introdurre la pena di morte, non necessariamente attraverso l’impiccagione, potrebbe essere con la ghigliottina. La popolazione ha bisogno di protezione” ha spiegato al collega del Post.
Abolire i campi da golf
La seguace di Nigel Farage ha dichiarato guerra praticamente a tutto, golf compreso. “I campi da golf – promette – sono da abolire in quanto minaccia per l’ambiente e per la sicurezza pubblica” ha detto. Chissà come l’avranno presa nella terra di Saint Andrews, Gleneagles, Muirfield e Troon. Perché mai abolire i campi da golf in Scozia? Per costruire e mantenere un percorso la mano dell’uomo è necessaria ma l’ambiente corre pochi rischi. La campagna viene trasformata, le zone incolte bonificate. Certi paesaggi forgiati per i fairways così come alcuni boschi ridotti o rimodellati.
E’ vero: vengono costruiti anche resort, strade e infrastrutture non sempre rispettosi del verde. Ma sarebbe questo il pericolo?
Tra l’altro fra le sue linee guida, Allen cita anche la necessità di combattere l’invecchiamento della popolazione. La ricetta? Mandare tutti in pensione a 70 anni (ora la soglia è 65), abolire le agevolazioni sui bus, obbligando la popolazione a fare lunghe e salutari passeggiate a piedi. Una proposta così rivoluzionaria da fare a pugni con la crociata anti-golf: se l’obiettivo è far camminare di più i cittadini di Glasgow perché abolire i campi da golf e non incentivare le passeggiate nel verde di un 18 buche?
Castrazione chimica come per gli animali
Natura e animali sono stati parte integrante dell’esistenza di Gisela Allen: dal suo curriculum spunta un passato da volontaria allo zoo di Glasgow. L’esperienza l’ha segnata: “Ghigliottina, iniezione letale o plotone d’esecuzione per me vanno bene per reintrodurre la pena di morte – ha precisato in un’intervista successiva al Sunday Herald dopo l’uscita sul Post – Sono favorevole anche alla castrazione chimica dei criminali violenti. Castrando tori, cavalli e cani portiamo via la loro aggressività. Allo stesso modo impediremmo ai criminali di avere figli”.
No ai gay, sì all’attrazione per i gorilla
Favorevole all’eutanasia, Allen non tollera l’omosessualità: “Non sono contro i gay ma non possono formare una comunità – dice -. Il sesso è una faccenda privata, non è necessario rendere noto tutto a tutti. Ad esempio che senso avrebbe far sapere a tutti che la mia idea di attrazione sessuale è un gorilla? Ogni volta che vado in uno zoo e ne vedo uno i miei ormoni impazziscono“.
Niente asili, le madri allevino i figli a meno che…
Di Gisela Allen si sa per certo che è nata in Svizzera e ha scoperto la terra d’Albione nel 1961 quando arrivò per una vacanza studio. Poi non si è più mossa: ha sposato un pilota della Raf di origini giamaicane, ha cresciuto quattro figli e mandato avanti un bed and breakfast.
E ora, a 84 anni, dice che le donne dovrebbero lasciare il lavoro per allevare i figli. Lei, a quanto pare, non l’ha fatto ma poco importa. Attenzione però: alcune mamme sono più uguali delle altre, parafrasando Orwell. Gisela al Sunday Herald ha precisato che non tutte le donne di Glasgow devono diventare casalinghe per forza. “Se la donna diventata madre svolge un lavoro importante per la comunità (come medico o dentista) dovrà rientrare al più presto in servizio. E’ quindi giusto che la comunità la aiuti tramite un asilo. Se invece siede in ufficio dietro a un computer credo che il suo posto sia a casa fin quando i figli non cresceranno”.
Agli scozzesi l’ardua sentenza
Una candidata del genere non poteva passare sotto silenzio. Abolire i campi da golf in Scozia, chiudere gli asili e ridare lavoro al boia non sono cose che si sentono ogni giorno. La foto del Clydebank Post con l’Allen-pensiero è virale sui social network.
L’imbarazzo politico è palese. Lei ha spiegato che si tratta di un programma personale, non delle linee programmatiche del partito. Di fatto il nome Gisela Allen abbinato al simbolo “Ukip” sarà sulle schede elettorali di Glasgow il prossimo 4 maggio. I vertici locali del movimento anti-europeista di Farage prendono le distanze, gli avversari gongolano. E gli abitanti di Glasgow dove metteranno la croce nel silenzio e nel segreto del seggio elettorale?
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