Da quando l’Europa ha vinto la Ryder Cup, gli americani si sono presi i Major. Tutti i Major. Compreso il più vecchio e l’unico che si gioca nel Vecchio Continente. Xander Schauffele ha vinto The Open 2024. Per Xander The Great è il secondo Major in tre mesi: a maggio aveva messo tutti in fila al PGA Championship.
“Vincere questo torneo ed essere nominato Champion Golfer of the year, rappresenta qualcosa di unico” le parole a caldo del campione olimpico in carica. “Sono felicissimo, un ringraziamento particolare alla mia famiglia e al mio team. – ha detto Alexander-il-Grande-Schauffele – E anche a questo pubblico meraviglioso del The Open. E’ stata una settimana fantastica, indimenticabile”.
Xander Schauffele giocherà The Open fino al 2049
Il californiano si porta a casa la Claret Jug della 152esima edizione del The Open e un assegno da 3,1 milioni di dollari. Il successo gli consente di scavalcare McIlroy nel ranking mondiale (il nordirlandese non ha passato il taglio) e di diventare il numero due al mondo. Per il 30enne di San Diego è il nono successo in carriera: oltre ai Major nel suo palmares anche sette titoli sul PGA Tour. Era dal 2018 (Brooks Koepka, US Open e PGA Championship), che un giocatore non riusciva a far suoi due eventi del Grande Slam nello stesso anno. Per la terza volta nelle ultime quattro edizioni, il The Open parla americano. Dopo le affermazioni di Collin Morikawa (2021) e Brian Harman (2023), nel mezzo quella dell’australiano Cameron Smith (2022), è arrivato il capolavoro di Xander The Great.
L’americano, che giocherà The Open fino da qui al 2049, proviene da una famiglia di sportivi. Il papà, Stefan, è stato un decatleta, i bisnonni due calciatori di buon livello.
Il giro vincente
Il californiano, con un ultimo round bogey free in 65 (-6), su un totale di 275 colpi (69 72 69 65, -9), ha superato il connazionale Billy Horschel (leader al termine del “moving day”) e Justin Rose, entrambi piazzati con (-7) davanti al sudafricano Thriston Lawrence (-6). Settimo posto con 283 colpi (-1), tra gli altri, per Scottie Scheffler e Jon Rahm.
Gli azzurri Guido Migliozzi (73 75 71 71) e Matteo Manassero (73 73 70 74) si sono classificati 31esimi (+6). Bel finale del vicentino che ha rimontato venti posizioni con un parziale di 71 (par) caratterizzato da quattro birdie, due bogey e un doppio bogey.