Matteo Manassero: “Un viaggio pazzesco in questi due anni”

Matteo Manassero sorridente dopo la vittoria in Sudafrica (Foto Dp World Tour / X)

Con il trofeo del Jonsson Workwear Open in mano Matteo Manassero si guarda indietro. Non tocca il suo passato remoto, si limita al passato prossimo. “E’ stato un viaggio pazzesco quello degli ultimi due anni – dice – sapevo che stavo andando sulla strada giusta ma poi nel golf non si sa mai come vanno le cose”.

Tornato al successo dopo 11 anni, l’italiano si gode ogni attimo del pomeriggio di Edenvale, pochi chilometri da Johannesburg. “Questo è sicuramente il giorno più bello della mia vita su un campo da golf” spiega. Parole che pronunciate da un golfista che a vent’anni aveva già vinto quattro gare sul Tour (tra cui un BMW Championship) hanno un peso tutto particolare. “Il golf è davvero difficile e duro, sono davvero felice di avere questo trofeo in mano” prosegue. Un lavoro duro che nell’ultimo periodo ha svolto con un team molto affiatato: il suo coach Soren Hansen, putting coach Roberto Zappa, il preparatore atletico Sergio Manenti e la mental coach Alessandra Averna.

Roberto Zappa, Alessandra Averna e Matteo Manassero in una seduta sul putt

Sulla gara che lo ha portato di nuovo sul gradino più alto, l’azzurro non nasconde di “aver giocato bene tutto il torneo. Chi c’era dietro di me stava giocando un golf incredibile. Ogni volta che guardavo la classifica c’era un nuovo birdie e un nuovo leader. In tutte le gare comunque ci sono dei momenti da superare: se riesci vedi la luce. Oggi il finale è stato fantastico”.

Con questo successo Matteo Manassero si porta a casa un assegno da 233mila euro su un montepremi di circa 1.380.000 euro. Erano due anni che un italiano non vinceva sul DP World Tour: l’ultimo fu Guido Migliozzi nel 2022 nell’Open de France.

L’affermazione fa guadagnare duecento posizioni nel ranking mondiale: da 381 a 182 al mondo.

Manassero e Marco Crespi sono gli unici giocatori italiani ad aver prevalso in tutti e tre i tour continentali (DP, Challenge e Alps).



“Matteo Manassero, una storia da raccontare”


Il presidente del Coni parla a nome di tutto lo sport italiano. “Quella di Manassero è una storia da raccontare, da ricordare. E’ la dimostrazione – dice Giovanni Malagò – di quanto nello sport, come nella vita, sia indispensabile non mollare mai. E’ anche il risultato della sua capacità di affrontare contesti complicati, anche a livello personale, in tutti questi anni. Per l’opinione pubblica, per gli addetti ai lavori, sembrava si fosse perso un talento. Lo sport italiano è felicissimo di aver ritrovato un campione. (…) Manassero è oggi nel golf, senza mancare di rispetto a nessun altro campione azzurro del green, una nuova opportunità di cui siamo orgogliosi. E permettetemi di dire che questo risultato è anche uno degli effetti determinati dalla Ryder Cup italiana“.


L’elenco completo dei trentasei successi italiani

“Matteo, un vanto per lo sport italiano”


“Sono felice ed emozionato. Il ritorno al successo di Matteo Manassero – dice Franco Chimenti – mi riempie di orgoglio. Il golf italiano ha ritrovato uno dei suoi campioni più grandi. Ho sempre detto che i risultati sarebbero arrivati dopo la Ryder Cup. Questi sono solo i primi effetti. La sua storia non è solo da raccontare, ma da prendere ad esempio. Manassero da giovanissimo ha vinto molto, collezionando record su record. Poi, come spesso capita nel golf, ha conosciuto le difficoltà. Quando tutti lo davano ormai come un golfista finito, è ripartito dal basso. Mai sopra le righe, serio, carismatico, volenteroso, è un vanto per lo sport italiano”.


6 risposte a “Matteo Manassero: “Un viaggio pazzesco in questi due anni”

  1. Mah… Sembrava un predestinato. Poi ha fatto scelte diverse e infatti è finito nel dimenticatoio. Ora ha solo vinto un torneo minore. Il vero golf è da un’altra parte. Ma non è mai troppo tardi

    • Sembrava? Uno che ha vinto quanto lui è un predestinato. Ma perché sminuire una vittoria incredibile come quella di ieri? E poi non mi sembra finito nel dimenticatoio visto che lo stanno incensando ininterrottamente da venerdì quanto ha stampato il -11. La verità è che lo aspettavano tutti da anni. Altro che dimenticatoio.

      • La storia di Manassero la conoscono tutti, è stato un predestinato e senza dubbio i risultati ottenuti lo confermano, purtroppo per motivi non chiari si è perso (alcuni danno la colpa allo staff tecnico, altri a vicende legate ai materiali).
        E’ risalito partendo dal basso come solo chi ha la forza dei campioni sa fare, e speriamo che non sia un evento isolato ma che possa tornare in fretta tra i primi 50 del mondo.
        Certo ad oggi se si analizza la parte tecnica, o è in stato di grazia con i ferri come in Sudafrica (e poi deve imbucare), oppure appare difficile essere competitivi in altri tornei di livello più alto dovendo giocare un ferro o due in più degli altri.
        Comunque grande e avanti così.

  2. Un giorno di tanti anni fa parlando con un amico professionista di golf, gli chiesi ma possibile che in Italia grandi talenti non nascono mai?
    Mi rispose : forse uno ci sta. HA 14 anni
    ed e’ una spanna sopra i coetanei. Si chiama Manassero. Da allora cominciai a seguirlo e divenni un suo accanito estimatore. Per 7 o 8 anni mi dette delle gioie incredibili, poi da farò luminoso che tutto il mondo ci invidiava divenne un lumicino sempre piu’ flebile fino a spegnersi del tutto. Ma nonostante tutto non ho mai smesso di sperare in un suo ritorno. La gioia che ho provato ieri mi ha ripagato di tante delusioni.
    Forza Matteo ora che sei tornato non ci abbandonare piu’.

  3. Caro Matteo, da tanto ti aspettavo,sicuro che ce l’ avresti fatta! Non per niente sei nato a Negrar di Valpolicella….come me. Sempre più forte e vai!!!

  4. Non so dove arriverà, adesso che ha rivisto la luce, ma già da un paio d’anni dava segnali di ripresa. Quello che non mi spiego sono gli amanti deludi che continuano a postare commenti scettici e negativi su di lui. Come quando se ne parlava e non vinceva. Stessa cosa per Francesco. Una cosa eysoerare che i nostri vincano, un’altra criticarli ferocemente se non lo fanno e addirittura metterteli sotto i piedi e calpestarli . Anche in questi giorni leggo commenti che sminuiscono la vittoria di Matteo con scetticismo sul prosieguo della stagione. Ma questo non è sci. Il golf è più complicato, non lo sapevate. ?

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