Il fattorino e il buttafuori, storie belle (e vincenti) del golf

L’ex buttafuori Knapp e il fattorino Dean (Foto Getty Images)

Joe e Jake sono due golfisti separati alla nascita. Molto probabilmente finora non sapevano uno dell’esistenza dell’altro nonostante siano le facce della stessa medaglia. Quella migliore del golf. Quando non si allena, Joe Dean fa il fattorino per la catena inglese Morrisons. Jake Knapp ha lavorato fino a tre anni fa come buttafuori in California. Domenica la sliding door per i due, entrambi 29enni: Dean è arrivato secondo in Kenya sul DP World Tour incassando 215mila dollari. Knapp ha vinto sul PGA Tour in Messico con una prima moneta di 1.458.000 dollari.

Le loro vite sono cambiate. Forse per sempre, sicuramente in meglio.

Joe, fattorino per 25 ore alla settimana


Prendiamo la vita di Joe Dean, diventato professionista di golf durante la pandemia. “Io e la mia ragazza – racconta – sapevamo che sarebbe stata dura vivere di golf e così ho cercato un lavoro per poterci permettere un mutuo per la nostra casa”. L’inglese di Sheffield quindi ha badato al sodo accettando un contratto da fattorino per le consegne a domicilio di Morrisons, una catena inglese di supermercati. Paga base: cento euro a turno.

Joe Dean non rinuncia per ora al lavoro da fattorino (Getty Images)

“Durante il lockdown lavoravo 30-35 ore settimanali. Quando il golf è ripartito, sono sceso a 25 divise in due o tre giorni. Il resto l’ho passato ad allenarmi”. Sportivamente parlando sono stati anni difficili ma lo spiraglio è arrivato alla fine del 2023 quando Dean ha superato i tre turni delle qualifyng school con un birdie alla buca 18 dell’ultima fase. “Volevo mettermi alla prova subito a gennaio ma una trasferta costa 3-4.000 sterline e non me la potevo permettere. Ho giocato a inizio mese il Commercial Bank Qatar Masters”.

Niente taglio superato, niente dollari incassati e il golfista è tornato a consegnare generi alimentari a domicilio. Grazie a una settimana di ferie, Dean è quindi risalito su un altro aereo per un nuovo viaggio intercontinentale. Stavolta più magico. L’inglese ha chiuso in seconda posizione il Magical Kenya Open, a due colpi dall’olandese Von Driel (undicesimo il nostro Scalise).  “Lasciare il mio posto fisso da fattorino? Per ora dico no – spiega – perché voglio vedere come vanno le cose col golf almeno fino ad aprile. Poi, forse, manderò il preavviso”.

Piedi ben ancorati per terra quindi per questa matricola passata dalla posizione numero 2.930 alla 671 del ranking mondiale in un fine settimana. Insieme alla popolarità, tutti si augurano che per Joe arrivino anche sponsor e altri risultati sul green.

Knapp, dal night a un assegno di 1,5 mln di dollari

Speculare ma con cifre molto diverse la storia di Jake Knapp che, a 29 anni, otto mesi e 25 giorni, ha realizzato il suo sogno. Quello di vincere una gara del PGA Tour. Il successo è arrivato a Vallarta, Messico dove il circuito più prestigioso al mondo faceva tappa questa settimana. Il californiano ha vinto il Mexico Open con due colpi di vantaggio sul finlandese Sami Valimaki. L’affermazione è arrivata dopo sole nove gare sul PGA.

I meritati festeggiamenti per Jake Knapp (Getty Images)

Niente male per il numero 52 del ranking mondiale e che due anni fa navigava attorno alla posizione numero 1.400. In crisi nera con swing e risultati, l’americano proprio in quel periodo accettò un lavoro diverso. Knapp si rimboccò le maniche facendo il buttafuori al The Country Club, un ristorante-night della sua città natale in California, Costa Mesa. “C’erano risse ogni notte – ricorda oggi – e io dovevo allontanare persone stupide e ubriache”. Nove mesi così, fino alla svolta durante un matrimonio. Tra un calice alzato e l’altro, l’americano ha conosciuto un psicologo che ha saputo toccare i tasti giusti.

Il professionista statunitense si è così rimesso in carreggiata e i risultati non sono mancati. Tre vittorie sul PGA Tour Canada prima e il successo in Messico oggi. In parole povere: due anni di esenzione sul PGA Tour (ossia la permanenza garantita nel circuito a prescindere dai risultati) e le porte spalancate per il Masters e gli altri major. Una seconda opportunità insomma per questo 29enne che, come il suo coetaneo inglese, non perde il contatto con la realtà. Il primo pensiero dopo il Messico è stato per il nonno Gordon Sydney Frederik Bowley, scomparso ad aprile a 85 anni. “Sarebbe orgoglioso e entusiasta di questo risultato così bello quanto inaspettato” ha detto Knapp, mostrando le lettere GSFB tatuate sul braccio.


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