Franco Chimenti: a fine progetto Ryder Cup i conti federali saranno in linea con le previsioni

Franco Chimenti
Franco Chimenti (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Ivan Rota chiama, Franco Chimenti risponde. Il presidente di Federgolf a Golfando risponde ai temi toccati dal suo probabile avversario nella corsa alla poltrona di numero uno del golf italiano. “Golf a scuola e golf paralimpico sono il fiore all’occhiello del progetto Ryder Cup in Italia, un progetto che tengo a ricordare finirà nel 2027”. Sui conti della Federazione: “Non abbiamo escusso un euro dai fondi di garanzia statale”. Sul programma: “Circoli, giovani e turismo golfistico su tutto”.

di Sauro Legramandi

Professor Chimenti, cosa pensa dell’annunciata candidatura di Ivan Rota?
“Non sono abituato a commentare le ipotesi, pertanto lo farò solo quando e se Ivan Rota ufficializzerà la sua candidatura. Lo conosco da tantissimi anni. Dentro la mia casa, all’ingresso, c’è una foto che ci ritrae insieme durante l’inaugurazione del Golf Indoor di Mozzo (Bergamo). Per Ivan nutro stima e simpatia. Aspetto di conoscere il suo programma. Ho sentito parlare di temi come golf a scuola e golf paralimpico. E quindi di iniziative che rappresentano il fiore all’occhiello del progetto Ryder Cup che, ricordo, si concluderà nel 2027″.

Le va di entrare nel dettaglio?
“Per quel che riguarda Golf a Scuola, in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo, la Federazione ha firmato un protocollo d’intesa triennale con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, e il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. La partecipazione delle scuole e delle classi, su tutto il territorio nazionale, continua a crescere.  E i numeri, in continua evoluzione, cominciano ad essere importanti. Sono reduce da un interessante convegno, “Il diritto allo sport, attuare l’articolo 33 della Costituzione”, che ha evidenziato come il 60% delle scuole italiane siano senza palestre. La sedentarietà ha un costo, per l’Italia, pari a 4 miliardi di euro. Bisogna dunque guardare con obiettività a quella che ancora oggi è la realtà, nonostante l’impegno del governo volto a provare a risolvere i problemi attuali”.

“Serve poi la stessa obiettività nel valutare il forte impegno della Federgolf nel mondo paralimpico dove vantiamo un settore all’avanguardia. Nel marzo 2022 la Federazione ha creato un apposito ordine di merito composto da tre classifiche differenti così da abbracciare tutto il mondo della disabilità e delle molteplici classificazioni. C’è la classifica stroke play formula medal, la classifica stroke play formula pareggiata e la classifica stableford. Nel 2020, Tommaso Perrino è stato il primo golfista paralimpico a partecipare al più importante torneo nazionale per normodotati, l’Open d’Italia. Non c’è settimana, mese, in cui i nostri campioni paralimpici non si distinguano in importantissimi tornei internazionali.

Nel luglio 2023, proprio Perrino, ha conquistato il campionato europeo per disabili. A breve, la Federazione annuncerà la venue delle prossime tre edizioni dell’Open d’Italia disabili. Non devo infine ricordare come le iniziative relative al progetto Golf4Autism, rivolto a ragazzi affetto da spettro autistico, siano diventate un modello, anche a livello europeo, da emulare.

Franco Chimenti e il bilancio della Federazione

Da più parti si è messo nel mirino il bilancio della Federgolf. Cosa risponde?
“Abbiamo ospitato il terzo evento sportivo al mondo, la Ryder Cup, un successo non solo sportivo che ha generato un indotto economico, per il Paese, superiore a ogni attesa. Lasciando un’eredità infrastrutturale che ha cambiato il volto di Roma nel quadrante nord-est, rifacendo strade e sbloccando la Tiburtina. La Ryder Cup ha cambiato la vita a un milione di persone e fatto ricredere la maggior parte dell’opinione pubblica che vedeva il golf come uno sport troppo elitario.”

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“Abbiamo investito nel futuro, nonostante sapessimo che le richieste di Ryder Cup Europe fossero elevate. Elevati sono stati i costi che la Federazione si è assunta, con il supporto pieno del governo e un impegno volto a porre in essere tutte le attività necessarie ad ospitare la manifestazione. Federgolf ha sostenuto, con fondi propri, parte degli investimenti necessari. Ha determinato, a conti fatti, una spesa nettamente inferiore a quella prevista nel budget di candidatura: 138 milioni di euro contro i 159 ipotizzati. Si diceva che avremmo fatto ricorso a quella garanzia statale di 97 milioni di euro fornita per l’organizzazione, eppure non abbiamo escusso un solo euro… Ribadisco quanto già detto: entro il 2027, quando si concluderà il progetto Ryder Cup, i conti federali saranno coerenti con i piani previsionali approvati”.

“Circoli, turismo e giovani: le nostre ricchezze”

Quale sarà il primo punto nel suo programma?
“Raddoppiare gli sforzi per avvicinare sempre più persone al golf, avvalendosi di quelle che sono le nostre ricchezze: i circoli. E poi sfruttare l’effetto Ryder Cup, più vivo che mai. Serve un impegno reciproco. Serve investire in un gioco di squadra per portare sempre più il golf tra la gente, con tante tipologie di offerta e organizzazione, con un piano strategico mirato per lo sviluppo di questo meraviglioso sport”.

Franco Chimenti

“Non si può poi prescindere dal fattore determinato dal turismo golfistico. La Ryder Cup italiana, che da tutti gli addetti ai lavori è stata giudicata come la più bella di sempre, ha fatto registrare numeri record in termini non solo di audience ma anche di spettatori arrivati a Roma da 85 Paesi diversi. Anche in questo senso va la decisione di organizzare l’81esima edizione dell’Open d’Italia in Emilia-Romagna, a Cervia, in una Regione che, negli stessi giorni, sarà protagonista con le tre tappe di apertura del Tour de France.

Continueremo poi a investire nei giovani. Vantiamo un settore tecnico di livello mondiale. I nostri talenti sono inseguiti da tutte le migliori università del pianeta. Anche in ambito professionistico, i campioni non mancano e i risultati sono in crescita. Mai, nella storia, avevamo avuto nove giocatori con carta piena sul DP World Tour“.

E a fine intervista Franco Chimenti chiosa: “RingraziandoLa, concludo dicendo che non mi sono mai sottratto ad alcuno confronto. Anzi, lo reputo davvero un fattore indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo comune: la crescita del nostro amato sport”.

Il confronto sul futuro di Federgolf su questo blog è sempre aperto (s.l.)