Rory McIlroy uomo dei tanti record a Dubai

DUBAI, UNITED ARAB EMIRATES, Rory McIlroy dopo la vittoria all'Hero Dubai Desert Classic 2024 (Foto di Warren Little/Getty Images).
DUBAI, Rory McIlroy dopo la vittoria all’Hero Dubai Desert Classic 2024 (Foto di Warren Little/Getty Images).

Un terzo giro da incorniciare e i nervi ben saldi domenica all’Emirates Golf Club (par 72) sono state le carte nemmeno tanto segrete di Rory McIlory. Il 34enne di Halifax ha concesso il bis nell’Hero Dubai Desert Classic, giunto alla 35ª edizione e primo dei cinque tornei stagionali delle Rolex Series del DP World Tour.

Il numero due mondiale ha concluso con 274 colpi (71 70 63 70, -14) colpi superando di un colpo il polacco Adrian Meronk, fresco di Seve Ballesteros Award, assegnato al giocatore dell’anno del circuito europeo 2023. Terzo lo statunitense Cameron Young, (-12), dopo essere stato leader nei primi tre round.

King Rory, secondo la scorsa settimana nel Dubai Invitational, ha una bacheca adesso con dieci titoli sul DP World Tour e ben 24 successi sul PGA Tour. Per lui si tratta del terzo squillo nelle Rolex Series.

La vittoria gli ha fruttato un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di nove milioni di dollari.

I record di Rory McIlroy

Il nordirlandese è divenuto recordman di vittorie in questo evento con quattro acuti (2009, 2015, 2023, 2024), distaccando Ernie Els. Inoltre ha eguagliato l’unico golfista ad aver realizzando la doppietta consecutiva: prima di lui c’era riuscito solo lo scozzese Stephen Gallacher (2013, 2014). Come se non bastasse ha eguagliato pure il primato sul giro con 63 (-9), stabilito dall’inglese Dan Bradbury lo scorso anno. Quel 63 è stato centrato ques’anno anche dal giapponese Masahiro Kawamura nel secondo round.

Proprio quel 63 nel terzo giro (un eagle, sette birdie) è stato fondamentale per il successo di McIIroy. Il giro monstre gli ha permesso di salire dal 24esimo al secondo posto. Poi, per conquistare la vittoria, si è acconttao di un 70 (-2, tre birdie, un bogey). Meronk, che lo affiancava in seconda posizione, ha commesso troppi errori (71, -1, compreso un doppio bogey) che ha pagato con il colpo di ritardo. Young, che aveva già alzato lo score nel turno precedente, ha ceduto con uno 74 (+2, tre birdie, cinque bogey).

Alle spalle dei tre protagonisti, quarti (-10), il canadese Aaron Cockerill, lo spagnolo Pablo Larrazabal e il cileno Joaquin Niemann (LIV Golf) a segno a dicembre nell’Australian Open. Al settimo posto (-9) il danese Nicolai Hojgaard, Masahiro Kawamura, il cinese Haotong Li e l’australiano Adam Scott.

Guido Migliozzi tra alti e bassi


Guido Migliozzi è stato piuttosto altalenante. Ha iniziato in 62esima posizione, è salito al 24esimo posto e poi sceso in 51esima per rimontare con il parziale di 69 (-3, quattro birdie, un bogey) a chiudere. Sono usciti al taglio Francesco Molinari (72 73) e Andrea Pavan (74 71), 75esimi con 145 (+1) e out per un colpo,. Fuori Edoardo Molinari, 86esimo con 146 (72 74, +2). Niente taglio per Matteo Manassero, 100esimo con 148 (76 72, +4), e Lorenzo Scalise, 109esimo con 150 (76 74, +6).


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