Golf ball rollback, una rivoluzione che non piace

Una pallina da golf renderà ancora più tecnici i giocatori. Almeno sulla carta. Da Rory McIlroy al più scoordinato dei coppafragolisti entro rispettivamente cinque e sette anni dovrebbero tirare più corto. I vertici del golf mondiale hanno deciso di modificare lo standard delle palline da golf così da farle “rotolare meno”.

La rivoluzione è finita sotto il nome di the golf ball rollback. Di fatto nasce “la pallina con data di scadenza“.

Dopo anni di analisi, nei giorni scorsi USGA e R&A hanno messo nero su bianco una nuova serie di criteri per omologare le palline da golf.

Luke Donald (foto Donald Miralle/Getty Images/AFP)

Lo scopo di questo cambiamento è semplice: la tecnologia ha trasformato le attuali palline in piccoli missili. Ci sono troppi golfisti-bombardieri su percorsi disegnati quando il golf era solo tecnica e legni. Adesso muscoli in eccesso e driver futuristici hanno fatto di quei fairway quasi in campi da battaglia. La pallina decolla, fa una lunga ricognizione in quota e poi atterra sempre più vicino alla buca. Potenza e tecnologia hanno accorciato i campi e più di un circolo storico ha acquisito terreni limitrofi (o stravolto quelli di sua proprietà) per allungare le buche in vista di Major o gare PGA.

Golf ball rollback, i numeri


Con la riforma varata cambierà la pallina da golf. In fase di test di omologazione la pallina colpita da un robot con una velocità di oscillazione controllata pari 125 miglia orarie (rispetto alle 120 miglia orarie attuali) non dovrà superare le 317 iarde attuali (circa 290 metri). Tra incudine che cambia (la velocità di oscillazione controllata) e martello che resta uguale (la distanza massima percorribile) giocoforza toccherà alla pallina mutare “composizione”. La nuova pallina sarà depotenziata, con un nucleo centrale più pesante e con meno dimples.

Per il professionista la distanza dal tee shot, con il golf ball rollback, potrebbe ridursi tra i 12 e i 14 metri. Un amateur qualsiasi ne perderà molto meno, al massimo quattro o cinque. La novità sarà operativa sui vari Tour dal 2028, per l’amateur dal 2030.

Golf ball rollback, perché sì

A questa decisione di Royal and Ancient Golf Club e United States Golf Association hanno contribuito una lunga sfilza di statistiche, conti e rischi. Solo nell’ultimo anno 98 giocatori del PGA Tour hanno spedito tee shot mediamente a 275 metri. Nel 2013 quella distanza era raggiunta solo da nove professionisti.

Il bombardiere Bryson DeChambeau in campo sul LIV Golf a Jeddah nell’ottobre 2023 (Photo by Fayez Nureldine / AFP)

Non solo: con la riforma si cerca di rimettere la tecnica al centro del golf. Meno driver e più bastoni, meno potenza e più tecnica. Qualcuno prende ad esempio (negativo) Bryson DeChambeau allo US Open 2022 giocato a Winged Foot. L’americano, soprannominato Mad Scientist, dal tee di partenza col driver prese solo il 41% dei fairway (alla domenica addirittura solo 6 su 14) ma riuscì a vincere facilmente quel Major con ben sei colpi di vantaggio. Della serie: l’importante è picchiare forte e chi se ne frega dove finisce la pallina.


E vogliamo dimenticare il lato economico? I campi, soprattutto quelli storici, non sono più giocabili con i bombardieri in circolazione. Sono corti e per allungarli o modificarli servono tanti dollari (va acquisito o adattato il terreno, va disegnata e realizzata la buca, va collegata all’impianto di irrigazione, va mantenuta bene…). Adattare al gioco moderno la buca 13 dell’Augusta National (sede del Masters) è costato circa 26 milioni di dollari.

Golf ball rollback, perché no

Ma sentendo un po’ in giro, a partire da alcuni pro italiani, la rivoluzione non sarà poi tanto rivoluzione. Per più di un motivo. Prendiamo ad esempio l’industria del golf: nessuno può fermare la ricerca e la tecnologia per legge. Nei prossimi mesi o anni arriveranno giocoforza materiali nuovi o assemblaggi ultramoderni e il driver diventerà ancora di più un’arma impropria. I professionisti affineranno di certo la potenza. Entro il 2028 muscoli e tecnologia colmeranno il gap della pallina depotenziata. I metri non percorsi grazie al golf ball rollback verranno recuperati con equipaggiamento e palestra.

Amateur, attenzione alle palline con scadenza

Se la possibilità di votare a favore del rollback era nell’aria, abbastanza inattesa è stata invece la decisione di applicare la nuova regola anche a giocatori amateur. USGA e R&A hanno solo dato più tempo a noi golfisti del fine settimana. Se la casalinga di Voghera giocasse a golf non gradirebbe certo sapere che il suo tee shot verrà accorciato per legge dal 2030. L’idea di allenarsi per far volare quella pallina e poi scoprire che atterra sempre alla stessa distanza potrebbe essere un disincentivo per un amateur.

E non finisce qua. Pensate a quanti milioni di palline sono sparsi oggi nei campi da golf, ostacoli d’acqua compresa. Dal 2028 non saranno più omologate e chiunque giocasse con una di quelle verrà di fatto squalificato. Non è pensabile nemmeno un periodo di tolleranza: tutti devono giocare con equipaggiamento omologato . Facciamo un esempio: se la pallina rollback entrasse in vigore il 1 febbraio 2030 un amateur potrebbe giocare solo con quelle attuali fino al 31 gennaio. La sera del 31 dovrebbe però svuotare la sacca (e i circoli gli scaffali dei loro pro shop e svuotare gli ostacoli d’acqua) dalle palline prossime alla scadenza e riempirla con quelle di nuova omologazione.

Siamo sicuri che sia una rivoluzione a favore del golf?

2 risposte a “Golf ball rollback, una rivoluzione che non piace

  1. L’articolo termina con la frase “Siamo sicuri che sia una rivoluzione a favore del golf?”- Niente di più giusto. Per ottenere che i campi non vengano snaturati dalla estrema lunghezza degli attuali professionisti, basterebbe rendere i campi stessi più difficoltosi, restringendo i fairway, lasciando crescere i rough e inserendo qualche bunker, il tutto quasi a spese zero. Probabilmente invece si desidera incrementare la vendita di palline

  2. Per incentivare il gioco del golf le palline sono importanti ma i campi pubblici aperti anche a le persone meno abbienti lo sono certamente di più

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