Maestri di golf PGAI a confronto tra coaching, alimentazione, scuola e vita da pro

Matthew Tipper tiene la sua lezione (Foto @RickyPravettoni)

Oltre cento maestri di golf PGAI hanno preso parte al meeting annuale dell’associazione a Tolcinasco (Milano). Una giornata di aggiornamento e confronto tra presente e futuro. Ascanio Pacelli, da maggio numero uno di PGA Italia, ha lanciato la stagione 2024 tra campionati e promozione.

Il presidente ha voluto anche sottolineare il valore del brand PGA, impegnato a garantire tradizione e valori del golf. “Siamo una figura chiave nella filiera del golf” ha ribadito Pacelli.

È nella formazione che gli associati trovano opportunità e motivazioni, sviluppando un’esperienza sempre più ricca da mettere al servizio dei propri clienti.

Durante il meeting i maestri condividono esperienze e conoscenze, confrontano metodologie e approfondiscono aspetti diversi della loro attività. Il golf si presta a molti punti di osservazione e tutti coinvolgono i professionisti. Tecnica, fitting, psicologia, cinetica e biomeccanica, così come dati, statistiche e nuove app; oltre ad alimentazione, preparazione fisica e gestione di un circolo.

Ascanio Pacelli (Foto @RickyPravettoni)

In quest’ottica, temi diversi hanno scandito la giornata.

Ha fatto luce sul gioco corto e messo a disposizione le sue doti di coach (costruite in 25 anni di carriera) Matthew Tipper, gallese di Porthcawl. L’insegnamento lo ha portato in Malesia, Dubai e Portogallo, prima di entrare alla David Leadbetter Academy in Cina. Dal 2010 ha fatto base in Polonia dove, tra tanti giovani promettenti, ha iniziato a seguire Adrian Meronk, oggi numero 48 al mondo con cinque titoli in tasca. Quindi una scuola tutta sua dal 2014. Tre anni dopo l’incontro con l’americano James Sieckmann, guru di gioco corto che rappresenta come Tour Coach in Europa e Asia. Your Short Game Solution, ovvero chipping, putting, bunker shot svelati: ringraziano, tra gli altri, Justin Rose, Charlie Hoffman, Patrick Reed, Stewart Cink. E Francesco Laporta che oggi lavora con lui.

Maestri tutto il giorno, tutto l’anno

Non solo tecnica, anche con l’alimentazione si può fare la differenza nel golf. Lo ha spiegato Federica Mastronardo, biologa e nutrizionista: tempi, modi e alimenti giusti per produrre l’energia necessaria durante la gara e per garantire il miglior recupero. Ma il golf è anche terapia quando incontra ragazzi con disabilità di diverso tipo. Ne sa qualcosa il professionista Cristian Fiora: il progetto che segue (“Che ha come finalità quella di dare autonomia ai ragazzi”, ha detto) mette a sistema un percorso che coinvolge anche le scuole, inclusa la formazione dei docenti.

Matthew Tipper fra Massimo Florioli e Michele Cea (Foto @RickyPravettoni)

Dal campo alla vita di circolo. Davide Lantos, in veste di presidente dei tecnici di golf, ha spostato l’attenzione dei maestri di golf PGAI sulla sinergia indispensabile tra i vari attori di un club dove, ha detto, “il maestro è certamente la figura più popolare”. E dove, data la complessità di gestione dell’azienda-circolo, “il consiglio direttivo dovrebbe lasciare il posto a un consiglio di amministrazione”.

Performance e organizzazione degli atleti di alto livello nelle parole di chi li guida da anni. Roberto Zappa (coach della nazionale femminile) ha sottolineato il valore dei tecnici italiani e la fondamentale relazione con i maestri di circolo che accompagnano i ragazzi verso la maglia azzurra. Alla supervisione della carriera professionale pensa invece Massimo Scarpa. “Per i giocatori che arrivano sul tour – dice il coach della nazionale professionisti -la tecnica è meno importante, devono piuttosto imparare a produrre buoni errori”.


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