Matteo Manassero: ho ancora molto golf davanti a me

Matteo Manassero
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Matteo Manassero guarda lontano. A 30 anni appena compiuto l’ex baby prodigio del golf mondiale si dice “pronto ad iniziare la seconda fase della mia carriera. Fortunatamente ho molto golf davanti a me”. Le parole arrivano alla vigilia della doppia tappa del Challenge Tour negli Emirati Arabi Uniti.

Il calendario del secondo circuito continentale prevede l’Abu Dhabi Challenge (dal 27 al 30 aprile) e l’UAE Challenge (4-7 maggio).

A raccogliere una delle rare interviste del professionista italiano è Golf Digest Middle East. Il collega Matt Smith ripercorre per sommi capi il passato di Manassero: la prima vittoria a sedici anni, i cinque successi sul Tour e l’ingresso nei primi trenta del ranking mondiale nel 2013. Nei mesi a seguire l’inizio della crisi: nel 2014 un quarto posto allo Scottish Open, nel 2013 solamente sei tagli superati in 22 gare giocate nel 2015. Una lenta discesa che hanno portato l’azzurro a perdere la carta per giocare sul DP World Tour.

“Semplicemente non ho giocato bene – spiega Manassero -. ll golf è uno sport difficile, a volte succede. Il gioco comincia ad andare nel verso sbagliato, poi quel verso si insinua anche nel lato mentale e così può diventare un circolo vizioso da cui è difficile uscire”.


Su quegli anni Matteo Manassero ha tirato una bella riga. “Durante il Covid ho lavorato parecchio sull’aspetto mentale, ho lavorato sul modo di parlare a me stesso grazie al mio mental coach. Poi mi sono concentrato sul gioco”.

Il suo presente adesso si chiama Challenge Tour: “Mi sento bene, Questo è un circuito molto divertente, se azzecchi la settimana giusta e vinci ti garantisci di restare in alto in classifica e può concentrarti sulla fase finale”.

Il suo futuro non si chiamerà Ryder Cup a Roma. Ma il fatto non lo spaventa. Matteo Manassero tifa Italia: “Abbiamo visto l’eredità che ha lasciato alla Spagna dopo Valderrama. Sono nati John Rahm e Carlota Ciganda. La forza della Ryder Cup può davvero lanciare il golf nel nostro Paese. E’ un’opportunità per mostrare al mondo quello che abbiamo da offrire e diventare poi una fonte d’ispirazione per i futuri talenti”.


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