Ascanio Pacelli: mi candido alla presidenza PGAI, un onore e un sogno

Ascanio Pacelli candidato alla presidenze di PGAI golf
Ascanio Pacelli candidato alla presidenza di PGAI

“Ciao, volevo dirti che mi sono candidato alla presidenza della PGAI. Ci sono tante buone opportunità, dobbiamo cominciare a seminare”. Con questo messaggio whatsapp Ascanio Pacelli mi ha reso partecipe sabato mattina della sua nuova sfida. La semina comincia da queste righe che Ask ha inviato nelle scorse ore. (s.l.)

Sono orgoglioso di far parte della PGAI.
Diventarne Presidente ? Sarebbe un sogno…

“Non sono uno che fa false promesse. Una cosa è certa: con impegno e dedizione sono pronto a mettere a disposizione tutto quello che ho imparato per il bene della PGAI.

di Ascanio Pacelli

La mie giornate si dividono tra lavoro, famiglia, attività extra e ruoli istituzionali federali. Diventare Presidente della PGAI è sicuramente un grande impegno, e per come le vedo io, toglierà tempo alla mia quotidianità. Ma voglio fare qualcosa di concreto per il bene di tutti, nessuno escluso.

La mia vita è stata un susseguirsi di sliding doors e, discorso Grande Fratello a parte (e tutto quello che mi ha portato successivamente), ho avuto la fortuna di ricoprire molti ruoli legati al golf. Da Consigliere PGAI, a consigliere della CMAE, da Consigliere Federale a General Manager di Terre dei Consoli. Ho partecipato a cinque World Conference sul management. Ho avuto il privilegio di essere relatore nel 2018 a San Francisco, presentando la situazione del golf in Italia ed il progetto Ryder Cup.

Chi mi conosce bene sa che, tra i miei mille difetti, ho sempre cercato con umiltà e gratitudine di fare il bene di questo sport. Amo il golf in tutte le sue sfaccettature, e continuerò senza mai fermarmi a far capire quanto questo gioco sia maledettamente unico e affascinante.

Il maestro di golf unisce golfista e circolo

Veniamo a noi…

Nel mondo del golf la figura del professionista è sempre stata l’elemento trainante per tutti i giocatori, di tutti i livelli. Il maestro, o nella sua forma più evoluta il coach, rappresenta l’anello di congiunzione tra chi comincia e il circolo che lo ospita.

Ascanio Pacelli

Le nuove generazioni di maestri sono state meno fortunate in termini di quantità di lavoro. Ci sono problematiche legate a crisi economiche, al calo dei praticanti e forse anche al fatto che non siano  stati fatti investimenti nei periodi di vacche grasse. Probabilmente si era convinti che quella fosse la normalità.

La PGAI si fonda su radici solide, grazie al lavoro, e agli sforzi di chi, prima di noi e in tempi sicuramente più complicati, ha costruito l’immagine del maestro e del giocatore all’interno dei club.

Sono grato a tutti i Presidenti, i consiglieri e la segreteria che, con dedizione e passione, hanno reso possibile il lavoro e la sopravvivenza della nostra associazione. Noi resistevamo quando tutto attorno barcollava e crollava. Credo che le nostre tradizioni debbano essere la base di un progetto evoluto che deve contaminarsi  con il mondo che è cambiato.

Ripartire da comunicazione e interazione

L’interazione e la comunicazione sono i nuovi pilastri per portare la PGAI ad un livello 3.0.

Molti dei giovani maestri e assistenti investono il proprio tempo e denaro per costruirsi una cultura tecnica e di relazioni per rimanere al passo con i tempi. Questo DEVE essere comunicato in una chiave moderna. Allo stesso modo eventi e meeting devono trasformarsi in feste da raccontare sui social e condivise con chi ci segue.

Tanti colleghi continuano con difficoltà a far vivere ai loro allievi la magia delle pro am. Tutti hanno la consapevolezza che si tratta di una giornata di condivisione e di apprendimento con modalità  leggere e di divertimento.

Far parte di un’associazione, vuol dire poter contribuire con idee, proposte e vivere in maniera attiva il proprio lavoro. Siamo grati ai  circoli che danno la possibilità ai maestri di poter svolgere il proprio lavoro. Sono convinto che gli stessi club capiscano l’importanza di avere un ponte di collegamento tra giocatori e le varie segreterie-comitati-consigli.

Penso sia arrivato il momento di creare delle strade per il futuro della nostra associazione. È arrivato il momento per la PGAI di evolversi e  costruire degli obiettivi concreti a medio e lungo termine.

Fissare un target aiuta la road map e permette – in caso di eventi imprevisti – di modificare il tragitto per raggiungere lo scopo finale.

È arrivato il momento dell’evoluzione, con il lavoro di tutti gli associati che troveranno un team (il consiglio) e un Presidente pronti a lavorare con e per loro”.