Robert MacIntyre conquista l’Open d’Italia 2022

Robert MacIntyre
Robert MacIntyre (Getty Images)
di Sauro Legramandi

GUIDONIA MONTECELIO (ROMA) – Il britannico che non ti aspetti si porta a casa l’Open d’Italia 2022 di golf. Lo scozzese Robert MacIntyre, prima di oggi numero 110 al mondo, vince al Marco Simone dopo una buca di spareggio con l’inglese Matt Fitzpatrick, tra i favoriti. Quella italiana è la sua seconda vittoria in carriera sul tour europeo anche se la precedente, l’Aphrodite Hills Cyprus Showdown 2020, era poco più di un’esibizione in pieno lockdown.

MacIntyre, 26enne mancino di Orban, parte come se non ci fosse un domani: sei dei dieci birdie complessivi arrivano infatti nelle prime nove buche. La solitudine dei numeri uno comincia a pesare poco dopo. Lo scozzese sente il fiato sul collo dei vari Fitzpatrick, Rai e Perez. Anche McIlroy stava rientrando. I due bogey consecutivi alla 14 e alla 15 piegano il giovanotto scozzese ma non lo spezzano. Due altri birdie rispediscono Robert da leader in clubhouse a -14 (suo il miglior score di giornata, -7).

Dietro di lui issano bandiera bianca uno dopo l’altro tutti i suoi rivali tranne Fitzpatrick. McIlroy ci aveva già messo del suo, lasciandosi 17 buche in salita dopo un doppio bogey alla 1. La sfortuna non l’aiuta in alcuni putt ma alla fine il nordirlandese rientra in contention con tre birdie tra la 12 e la 15. Quando l’Open sembra essere di nuovo alla sua portata arriva il tee shot che non ti aspetti: Rory manda in acqua il driver della 16 e addio sogni di gloria.

Robert MacIntyre


L’Open d’Italia è quindi una questione a due: Fitzpatrick o MacIntyre. Matt è rimasto in vetta al leaderboard capitolino per quattro giorni, lasciando presagire il nome di un major champion nell’albo d’oro della principale gara nazionale. Il presagio sembra avversarsi al par 5 della buca 12 quando il secondo colpo da quasi duecento metri colpisce l’asta. Purtroppo la pallina non entra e l’albatross viene “declassato” a birdie che però catapulta l’inglese in avanti, fino allo spareggio. Sulla buca 18 il playoff dice subito bene allo scozzese che vince con un birdie.

Italiani non protagonisti

Nessun profeta in casa all’Open d’Italia. Gli azzurri non sono mai stati protagonisti se non per la bella favola dell’amateur marchigiano Flavio Michetti e il debutto da pro di Filippo Celli. Il primo, ricevuto solo martedì l’invito per giocare giovedì, ha passato il taglio in scioltezza, finendo domenica 69esimo. Il secondo è partito col piede giusto nel mondo dei grandi per tre giorni su quattro. Il migliore italiano è stato Dodo Molinari, 27esimo con uno score totale di -2. Il vicecapitano di Ryder Cup ha preceduto il fratello Francesco di un solo colpo. Chicco partiva da -4 ed è finito a -1, non certo il giro che serviva per puntare alla top ten e riscaldare il pubblico italiano. Ironia della sorte: per il terzo giorno consecutivo il nostro major champion ha pagato dazio alla buca 18. Tre colpi lasciati sull’ultima buca: da segnarselo in chiave Ryder Cup. A parziale “risarcimento” la buca numero 9 dove ha portato a casa ben quattro birdie in quattro giri. Anche Migliozzi ha finito a -1, posizione numero 34.

Celli 61esimo (+3), Mazzoli 67esimo (+4) e l’amateur Florioli 74esimo (+8) completano i piazzamenti italiani.