Golf in versione western: tutti contro tutti, minacce di morte comprese

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Se fosse un film oggi il golf internazionale  sarebbe un western. Non uno spaghetti western visto il ruolo marginale nel plot dei nostri professionisti. Sarebbe un western metropolitano dove al posto di buoni e cattivi si scontrano ricchi e più ricchi. Vacante il ruolo dello sceriffo (e non poteva essere altrimenti in uno sport che, per definizione, non ha arbitri).

di Sauro Legramandi


I cowboy ci sono sempre e difendono le insegne del PGA Tour e in seconda serata quelle del DP World Tour (ex European Tour, da qualche mese sponsorizzato dagli emiratini del Dubai Port, società di logistica con 8,5 miliardi di dollari di fatturato). In questo western metropolitano gli indiani hanno ceduto il posto agli arabi della tribù LIVGolf, guidata dall’ex cowboy Greg Norman.

Il resto è storia risaputa: LIVGolf a furia di milioni di dollari sta portando dalla sua parte tanti giocatori professionisti. PGA Tour e DP World Tour, oltre alla promessa di pugno di dollari in più, si chiudono a riccio nel loro forte. “Lasciate ogni speranza di giocare con noi voi che giocate anche solo una volta per LIVGolf” sta scritto sul portone d’ingresso del fortino difeso da Jay Mohanan e Keith Pelley, rispettivamente commissioner del PGA e ceo dell’ex European Tour.

Tre giocatori vincono contro il DP World Tour



Peccato che il secondo non abbia fatto bene i conti con l’anticamera della giustizia. Tre professionisti da lui sospesi per aver giocato la gara d’esordio della SuperLega araba si sono rivolti a Sport Resolution Uk, ente legale no profit che fornisce interpretazioni sul diritto sportivo e non solo. Secondo gli esperti di SR Uk,  Ian Poulter, Adrain Otaguei e Justin Harding non posso essere sanzionati dal Tour in quanto in possesso della regolare carta per giocarvi nel 2022. L’inglese, lo spagnolo e il sudafricano rientrano dalla porta principale nella prossima gara organizzata da DP in collaborazione con PGA Tour, vale a dire il Genesis Scottish Open di questo fine settimana.

Ian Poulter golf
MAMARONECK, NEW YORK Ian Poulter (Foto di Jamie Squire/Getty Images/AFP)

Lapidario Ian The Postman Poulter: “Il mio impegno sull’European Tour è documentato sin dal primo giorno in cui vi ho messo piede. Sono orgoglioso di avervi giocato e di giocarvi così spesso, nonostante avrei potuto guadagnare di più scegliendo l’America”. E ancora: “Sono deluso e offeso per la sospensione da un Tour di cui sono membro da 24 anni. Il mio vincolo era quello di disputare almeno quattro gare a stagione. Ne ho fatte molte di più e continuerò a lottare per il mio diritto di giocare a golf”.

Visto questo precedente, senza qualche appiglio giuridicamente migliore, tutte le sanzioni annunciate da Pelley potrebbero finire in soffitta ben presto. E occhi puntati anche sul ricorso contro il PGA Tour



G-Mac minacciato di morte via social

Ma il clima da far west non emerge solo da una disputa legale. Graeme Mc Dowell è stato minacciato di morte per aver giocato sul LIVGolf. Avete letto bene: un professionista di golf è stato minacciato di morte. “Non passa giorno senza che abbia paura di aprire i miei account Twitter o Instagram. Ogni volta che lo faccio trovo qualcuno che mi augura la morte” ha detto a margine di una pro am internazionale in Irlanda.

Graeme Mc Dowell  golf



G-Mac ha più di un sassolino nella fondina contro l’ex European Tour, accusato di ipocrisia per aver preso per due anni i dollari sauditi salvo poi sfidarli a duello. “Tra due settimane Joe Biden prenderà un aereo per incontrare Mohammed bin Salman perché ha bisogno del suo petrolio. Nessuno dice niente mentre noi golfisti che giochiamo per il LIVGolf siamo stati definiti le peggiori persone al mondo”.


E non finisce qua. La prossima puntata della sfida all’OK Corral in versione golf sarà probabilmente legata alle regole d’ingaggio per entrare nei Team Usa e Europe di Ryder Cup 2023.