Anche il golf ha il suo gigante. Si chiama James Hart du Preez, arriva da Pretoria e ha 26 anni. Quello che colpisce a prima vista sono i suoi 210 centimetri d’altezza e i 117 chili.
di Sauro Legramandi
Impossibile non notarlo. Fuori e dentro il campo da golf. Finora du Preez ha giocato prevalentemente sul circuito sudafricano, il Sunshine Tour, ma grazie a uno sponsor ha debuttato sul PGA Tour in California. In carriera anche sedici gare sul DP World Tour con cinque tagli superati. Settimana scorsa il giovane non ha passato il taglio al The American Express a La Quinta (dove Francesco Molinari è arrivato sesto).
E se non ci fosse qualcuno in grado di riconoscerlo per la statura ci sarebbe qualcuno che lo noterebbe per le “bombe” che tira dal tee. In carriera il sudafricano ha spedito la pallina da golf anche oltre le 400 yards (convertitore alla mano fanno 365 metri). In qualche occasione la pallina ha toccato la velocità di 212 miglia orarie.
Dite che sono cose che capitano non passare i tagli? Certo, può succedere (quasi) a chiunque di tirare il colpo della vita ma dalla sua parte James ha i numeri. De Preez ha “drivato” mediamente a 373 yards nella scorsa stagione sul Sunshine Tour. Tradotto per i non addetti ai lavori: in media sul gioco lungo ha tirato la povera pallina a 341 metri di distanza.
Per avere un’idea basti pensare che, stando alle classifiche ufficiali, il giocatore più potente sul PGA Tour nel 2021 è stato Bryson DeChambeau con una media di 323 yards (ossia 295 metri).
James Hart du Preez: “Col gioco corto mi diverto”
Ironia della sorte, a suo dire, il gioco lungo non è la parte migliore del suo golf. Alla stampa di Palm Springs, James Hart du Preez ha raccontato che “quando mi vedono in campo gli spettatori notano prima la lunghezza del mio colpo. Poi, quando mi avvicino, guardano l’altezza. Invece io noto il putter perché è la parte più divertente del mio golf. Il gioco corto è stato il mio forte sin da ragazzino. Fino a 16 anni non crescevo e non tiravo così lungo. Sono diventato grande tra chip e putter”.
James Hart du Preez è un golfista professionista dal 2018 ma sulla sua mancata esplosione pesano lo sviluppo fisico lento e la rottura dei legamenti del polso sinistro, infortunio che l’ha tenuto fermo per 18 mesi. Oggi è il numero 1.393 del ranking mondiale ma non si perde affatto d’animo: “In molti sognano di essere alti per tirare forte ma non sanno che non è per niente facile controllare e convivere con la forza del proprio corpo. Da quando ho compiuto 24 anni sto bene ma dai 15 ai 24 non ho mai potuto giocare con costanza. Avevo sempre problemi o infortuni. Ora il corpo si è sistemato e mi sento davvero benissimo”.
E adesso via con l’emozione di giocare a golf sul circuito più importante del mondo. “Credo di essere adatto al PGA, voglio solo dimostrare di poter dire la mia in mezzo ai professionisti più forti al mondo. Voglio continuare a farlo settimana dopo settimana”. E anche yard dopo yard…