La tecnologia tenta di entrare ancora nel golf professionistico ma non mancano le resistenze. Al PGA Championship 2021 in programma oggi a Kiawah Island, la Pga of America ha autorizzato l’uso dei telemetri da parte dei caddie ma molti di loro si sono ribellati. “Meglio la mappetta delle distanze che il Gps” ha fatto sapere uno di loro.
Due pesi e due misure: si va avanti così nel golf professionistico. Fuori dalla gara la tecnologia è di fatto dominante. Si analizza tutto grazie a video, trackman, telemetri e dispositivi di quarta e quinta generazione. Un giocatore declina la sua vita professionale in funzione di numeri, lunghezze e dati, lasciando sempre meno spazio al caso. Per non parlare poi dell’attrezzatura, personalizzata per ogni campione (e non solo) in base ai numeri ottenuti e a quelli ottenibili.
In campo durante una gara invece l’hi-tech resta fuori. Dal tee di partenza in poi non sono ammessi dispositivi tecnologici. Lo stesso giocatore e lo stesso caddie che al mercoledì hanno usato il Gps, dal giovedì alla domenica girano solo con lo yardage book, carta e matita in pratica. Una scelta romantica ma, credo, d’altri tempi.
Meno tempi morti in campo (e quindi in tv)
La PGA of America ha deciso di introdurre i telemetrinel secondo Major dell’anno nella speranza di accelerare il gioco, abbattendo i tempi morti tanti odiati dalla televisione.
Una gara di golf, seppur bellissima, ha ancora una durata troppo lunga per catturare il grande pubblico. Mi spiego: per chi è appassionato le gare potrebbero durare anche intere giornate. Per gli altri stare cinque o sei ore di fronte a uno schermo spesso è pesante.
Telemetri e caddie non vanno d’accordo
Misurare la distanza dalla bandiera della buca è l’unica funzionalità del primo; ragionare, capire e aiutare il professionista è un compito che solo un essere umano può fare. Appunto per questo, secondo me, non ha senso non aprire sempre a Gps e telemetri. Al caddie basta un giro di prova per capire il campo, comprendere come è stato preparato e la strategia da consigliare al datore di lavoro. Il Gps in gara farebbe diventare tutto più scorrevole. Il divieto è anacronistico e fuori luogo.
“È utile avere il telemetro ma non accelererà il gioco” ha detto Scott Sajtinac, uno dei caddie veterani del PGA Tour. Sajtinac si trova proprio a Kiawah Island per lavorare con Jason Dufner, vincitore del PGA Championship 2013. “Con il laser misuro la distanza dalla bandiera ma non quella da inizio o fine green – ha detto –. La tecnologia non mi dice quanto è largo l’ostacolo d’acqua da volare. Io personalmente avrò il telemetro nella pettorina ma non credo proprio di usarlo. Molto meglio la nostra mappetta”.
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