Impariamo dall’inchino del caddie: o adesso o mai più

Non si ferma l’onda emotiva legata a Shota Hayafuji dopo la vittoria di Hideki Matsuyama nel Masters 2021. L’inchino del caddie è l’occasione per l’amico Dario Boeris per ricordarci che, finita la pandemia, anche il Golf sarà davanti a un bivio. 

di Dario Boeris
L’inchino di Shota Hayafuji mi ha commosso. Mi ha fatto vedere quanto l’uomo possa essere grande e “oltre”. Mi ha fatto iniziare la settimana con tanto entusiasmo, nonostante la settimana che avevo davanti fosse tutt’altro che entusiasmante. Ma come può un gesto, per quanto elegante, generare così tanto “benessere”?

inchino del caddie

Foto dal web

Bisognerebbe chiederlo ad un esperto della nostra mente e dei nostri neuroni ed io certamente non lo sono. Questa piccola situazione mi ha fatto ricordare gli occhi e lo sguardo di un caro amico medico che in questi mesi non ha fatto solo il medico, ma ha dato speranza, supporto, forza a molte persone. Le ha supportate e aiutate, insomma è stato un Uomo con la U maiuscola, come tanti ne abbiamo visti e conosciuti in questo periodo. Sono persone andate ben oltre al loro lavoro e alla loro professione. Sono diventati dei veri e propri dispensatori di energia, di forza e di entusiasmo, fondamentali per superare al meglio un momento come questo.

L’inchino del caddie e il Golf

È incredibile come un gesto, un esempio ti possa cambiare una prospettiva. Ma cosa centra tutto questo con il Golf ? La pandemia nella sua infinita tragedia ci ha messo davanti ad un grande bivio, imparare a vivere PER LA  e IN collettività e quindi andare insieme verso il futuro, o schiantarsi definitivamente.

Il Golf per sua natura porta con sé un sacco di elementi importanti per la salute, il benessere, il rispetto, l’educazione; per cui il mondo del Golf e tutti i suoi addetti ai lavori possono avere un grande impatto sull’inerzia e responsabilità verso un modello sano di comunità. Questo non tanto in riferimento alla diffusione dello sport (o gioco,  fate voi  tanto poco importa), ma proprio relativamente a un compito sociale di comportamento, salute e benessere nei confronti di una collettività che uscirà dalla pandemie con le ossa rotte.

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Uomini, donne e giovani costretti per mesi e mesi a ridurre o addirittura a interrompere qualunque attività sportiva e/o motoria. Si tratta di attività fondamentali per ridurre e/o eliminare problemi di salute in genere (cardiovascolari e/o di diabete in primis).

La pandemia deve ancora presentarci il conto, ma noi dobbiamo prepararci.

Il personale sanitario è stato in prima linea durante la guerra, alla fine di questa chiunque potrà essere di aiuto nella ricostruzione e nella rinascita dovrà farlo. Quindi anche il mondo del Golf dovrà fare quel salto e rendersi disponibile alla riabilitazione di chi incontrerà per la sua strada.

Cari Circoli

Cari Circoli, nelle vostre mani non c’è solo una persona che vuole imparare e/o giocare a Golf, ma c’è una persona che ha bisogno di sentirsi a casa. Vuole sentirsi coccolato, avere un riferimento che lo porti lontano con la mente dalla perdita di un caro o di una attività economica in difficoltà o da una paura durata troppo a lungo.

 

Cari Maestri

Cari Maestri, nelle vostre mani non c’è solo il futuro di uno swing, c’è molto di più. C’è il benessere fisico e mentale di una persona. Preoccupatevi che il vostro allievo possa ritrovare il benessere fisico attraverso il golf, preoccupatevi che percorra avanti e indietro il campo in modo da riattivare la circolazione. E preoccupatevi che percorra avanti e indietro il campo respirando l’aria pura che si respira in un percorso da Golf rigenerando a fondo i polmoni. Preoccupatevi che percorra avanti e indietro il campo bruciando gli zuccheri in eccesso in modo da allontanare il diabete. 

Poco importa se non avrà alzato palla, poco importa se non colpirà quella palla con la faccia del bastone square. Quello che avrete fatto per il vostro allievo sarà molto più prezioso di una lezione di golf.

 

Cara Federazione 

Cara Federazione, aiutaci a far conoscere a tutti il Golf per quello che è e non per quello che è nella concezione della maggior parte delle persone. Aiutaci per fare in modo che il Golf non sia visto come quel posto dove “è meglio girare alla larga” ma quel grande e immenso gioco pieno di valori e insegnamenti che noi sappiamo essere. Solo le grandi istituzioni hanno gli strumenti e le capacità per informare in modo corretto e Tu sei la nostra più grande e autorevole istituzione.

Da Shota a Giovanni Falcone

E’ li davanti a noi, la grande possibilità di fare veramente qualcosa di grande per tutti noi, per i nostri figli e per il golf con la G maiuscola, quello dello spirit of the game, quello di Shota Hayafuji.

AUGUSTA Hideki Matsuyama, Shota Hayafuji e il Masters Trophy   (Foto di Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP).

AUGUSTA Hideki Matsuyama, Shota Hayafuji e il Masters Trophy (Foto di Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP). CLICCA E LEGGI

Il grande Giovanni Falcone diceva

“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.

Ma questa volta è diverso. La pandemia nella sua infinita tragedia ci ha messo davanti ad un grande bivio: imparare a vivere per la e in collettività e quindi andare insieme verso il futuro. L’alternativa è schiantarsi definitivamente.

O lo impariamo adesso o mai più.


Pay and play o quote associative: quale formula per il golf nel futuro?

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3 risposte a “Impariamo dall’inchino del caddie: o adesso o mai più

  1. Sono d’accordo nei contenuti idealistici dell’articolo che tuttavia si scontrano con quelli più realistici legati alla conduzione di un’azienda come un circolo di golf.

    E’ chiaro che il circolo deve fornire entusiasmo e “caring” dei propri iscritti e simpatizzanti: se io vado a giocare in un circolo che mi accoglie con musi lunghi o con svogliatezza, non sarò certo invogliato ad andarci una seconda volta, figuriamoci tesserarmi lì.

    Tuttavia, come giocatore, mi sento molto più attratto, economicamente parlando dalle formule Pay and play o tesseramento libero. Io, ad esempio, sono tesserato DIGA che eroga una sorta di tesseramento libero in vece della Federazione.

  2. Ognuno di noi ha un compito nella propria vita che nessuno conosce, di sicuro per raggiungerlo esiste una VIA , l’ UMILTÀ
    Gioco a golf, poco e male, ma insisto, mi impegno, mi alleno, mi diverto, ma soprattutto lo faccio col sorriso e il rispetto che questo meraviglioso gioco mi ha insegnato.
    Sarei felice di avere la fortuna di stringergli la mano ( al caddie )Gabriele

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