Justin Thomas seguirà un programma di recupero “per diventare una persona migliore” dopo l’insulto omofobo scappatogli in campo nelle scorse settimane in gara alle Hawaii. Lo annuncia lui stesso da Abu Dhabi alla vigilia dell’Abu Dhabi HSBC Championship, gara dell’European Tour.
I fatti sono noti a tutti: il professionista americano, dopo aver fallito un facile putt al quarta buca del Sentry Tournament of Champions, si è lasciato andare a un commento omofobo. Un brutto episodio che sarebbe rimasto tra pochi intimi se non Thomas non avesse indossato quel microfono che diversi giocatori portano in campo da diversi mesi come suggerito da PGA Tour e media.
La parolaccia di Thomas non è quindi passata sotto silenzio, finendo in tutto il mondo. Lo stesso giocatore si è scusato a fine gara. “E’ stato umiliante e imbarazzante – ha detto – quell’insulto non è da me, non uso quella parola”.
Troppo tardi forse per placare la polemica. A prendere le distanze dal giocatore numero tre al mondo è stato subito uno dei suoi sponsor, il marchio di abbigliamento Ralph Lauren (che firma anche le divise del Team Usa alla Ryder Cup).
Thomas ha fatto sapere di aver parlato con gli altri suoi sponsor principali (che dal suo sito si scoprono essere aziende come FootJoy, Titleist e CitiBank). La sua speranza è che quei marchi gli restino vicino in questa fase “delicata”.
“Justin Thomas è un bravo ragazzo”
“Ripeto: quella non è una parola che uso – ha detto Thomas in conferenza stampa – ma per qualche motivo mi è uscita. Sto cercando di capire come sia stato possibile. Adesso seguirò questo programma di recupero. Farò qualsiasi cosa non solo per dimostrare a me stesso ma anche a sponsor e alle persone che conosco che quello non sono io.
E ancora: “Ho parlato con colleghi, amici e sponsor: mi sono scusato e ora voglio prendere questo programma come un’opportunità di crescere. Voglio diventare una persona migliore”.
Tempi e modi del percorso di recupero saranno vincolati dalla privacy.
Ad Abu Dhabi ha parlato anche Rory McIlroy, amico e compagno di gioco di Justin Thomas. “Non credo si lasci influenzare anche se quello che ha detto è risultato offensivo per gran parte della popolazione. Thomas andrà avanti e sarà un bravo giocatore di golf come lo sempre stato. Diventerà una persona migliore ma è già un bravo ragazzo”.
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Hanno mai sentito come parlano le ragazzine di 15 anni o molti film italiani anche impegnati. Ipocriti
Buonasera Carlo, mi creda quando le dico che non voglio essere polemico. Il suo “ipocriti” a chi è rivolto?
Premesso che il golf è uno sport per gentleman, e che la volgarità sta male nella bocca di chiunque, vorrei porre l’accento sul tema reale.
Quale ?
I soldi
J.T aveva un contratto milionario stipulato forse quando il suo amico fraterno J.Spieth vinceva tutto e lui non passava i tagli.
Quale miglior occasione per rinegoziare il tutto ?
Trovo personalmente molto più offensivo nei confronti della popolazione gay
che una cosiddetta parolaccia “detta a se stesso” venga strumentalizzata
per interessi economici piuttosto che per tutelare chi si sente offeso per l’uso della stessa.
Inoltre trovo che questa maggior tutela nell’ uso di alcune parole, catalogate come politicamente scorrete sia un ulteriore sottolineatura a considerare diverso, chi diverso di fatto non è. O meglio per fortuna siamo tutti diversi anche i gemelli ♂️ lo sono fra loro.
Proprio questa bigotta disparità di trattamento offende chi pensano ipocritamente di difendere.
Scandaloso che lo abbiano fatto giocare negli Emirati dopo aver usato un epiteto così offensivo contro il mondo Lgbtqi. Il nostro sport non può farsi riconoscere solo per questi spiacevoli episodi. Nel 2021 non è più ammissibile, nemmeno a parole, usare termini offensivi per altre razze, religioni od orientamenti sessuali.
Solito bigottismo americano.
Colto per caso dai microfoni di campo, messo alla gogna come fosse l’unico.