+++RIFERIMENTI TEMPORALI E, IN PARTE, CONTENUTI DI QUESTO ARTICOLO SONO STATI SUPERATI DA QUESTA INTERPRETAZIONE DEL DPCM. RESTA VALIDO L’INVITO AD AIUTARE IL MONDO DEL GOLF+++
Vacanza forzata per il golf: la seconda ondata della pandemia costringe gli appassionati residenti nelle zone rosse a lasciare le sacche in cantina o ad affidarle al deposito del circolo. Golf in lockdown: una scelta obbligata da tantissimi motivi e 21 parametri individuati dal nostro esecutivo.
Per qualche settimana niente campo pratica, niente giro e niente gare di golf. Poi arriverà il Generale Inverno, la nebbia, la neve e il nostro sport andrà in letargo. Speriamo che quando rimetteremo la testa fuori la situazione sia migliorata.
Purtroppo indietro non si torna e col coronavirus dovremo convivere nella vita quotidiana prima e sul fairway poi.
In piena zona rossa il sottoscritto continuerà a scrivere di golf dal suo modesto punto di vista.
Mi piacerebbe sapere come vivrete questi giorni senza circolo, come passerete il weekend dedicato fino a qualche giorno ad approcci e putter.
Golf in lockdown, non raccogliamo i cocci ma…
Un pensiero va a tutti coloro che hanno fatto del golf una professione. Questo sport sfama le famiglie di direttori, segretari e segreterie, greenkeeper, addetti a ristorazione o manutenzione e di maestri. Col golf in lockdown un grosso in bocca al lupo va a tutte queste professionalità.
Per loro un personale auspicio: quanto tutto ripartirà in sicurezza prendiamo una lezione dal nostro maestro anche se giochiamo scratch. Oppure scegliamo di andare una volta in più a pranzo nel nostro circolo. E se ci avanza tempo e voglia facciamo 18 buche extra in compagnia dei nostri amici golfisti. Non è solidarietà ma una presa di coscienza per tenere vivo il nostro mondo.
Non ripetiamo l’errore compiuto la scorsa estate quando avremmo dovuto aiutare il turismo italiano e poi gli aerei per Spagna e Grecia erano sold out. (sl)
La email: pagherei di più per evitare le gare. E quanti maleducati nel golf…
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Buongiorno condivido pienamente l’articolo sono d’accordo che bisogna aiutare in tutti i modi gli addetti del ns. stupendo sport! Ma sopratutto bisogna rimanere qui nella nostra bella Italia che tanti all’estero ci invidiano a giocare in questi bellissimi campi da Golf e che solo noi abbiamo con questo stupendo clima mediterraneo! Io vivo al nord e ho l’imbarazzo della scelta ma anche al centro e al sud c’è ne sono di stupendi! Forza Italia che uniti c’è la faremo !
Concorro in modo importante pagando la quota cospicua del mio circolo, la pagherò subito a gennaio anche se in lockdown, non chiederò nulla indietro anche se chiuso cosi come non ho chiesto nulla indietro a maggio, mi fermo al ristorante tutte le volte etc etc. Premesso questo non capisco la polemica su chi va all’estero; se devo fare le mie vacanze golfistiche al Verdura, ad Is Molas o al San Domenico dove mi spellano come un pollo preferisco 1000 volte la Costa del Sol: splendidi campi a 60 euro con golf cart. Non mi sembra che andare in vacanza tutti ammassati in Sardegna, Puglia Sicilia ed Alto Adige sia servito molto ad arginare la seconda ondata
Buongiorno Corrado, la mia non era una polemica ma una constatazione: a parole siamo sempre pronti ad aiutare il prossimo (prima il turismo italiano, ora il golf), nei fatti le cose vanno diversamente. Buona giornata
Concordo pienamente con quanto scritto, x quest anno possiamo aiutare il nostro paese, è quello che farò’ .
a fine 2019 i tesserati nei circoli erano quasi 80.000
pagando una quota dai 1500/3000 euro x iscrizione. Fate voi i conti. I circoli x ogni iscritto prendono una quota dalla FIG. Senza considerare le gare di sabato e domenica che hanno un costo e non sono gratis per cui non piangiamo troppo. Chi si è iscritto nel 2020 fino ad oggi non ha giocato per circa 4 mesi circa il 40%. e nessuno credo si sia lamentato o chiesto soldi indietro compreso il sottoscritto. Io sono un appassionato al 100% di golf anche praticante per cui piano a far passare i golfisti dei menefreghisti della situazione attuale
Gent.mo Sig. Legramandi, il tono mesto e apocalittico dei suoi articoli (questo come altri da lei scritti in passato) non aiuterà, purtroppo, né le persone che cercano di uscire da questa situazione, né l’indotto che vive e fa vivere il nostro golf.
Cerchiamo di farci portatori di speranza, grinta e positività, è il principale sistema che abbiamo per uscire dalla situazione in cui ci troviamo.
Cordialità
Buongiorno Alessandro, mi hanno detto di tutto ma “apocalittico” è la prima volta. Mi spiega quando ho parlato in quel tono?