Open Championship 2019 / 1 – La caduta degli dei

Nel primo atto dell’Open Championship 2019 è andata in scena la caduta degli dei. Francesco Molinari, defending champion, e tutti gli altri big più attesi alla vigilia sono in coda al leaderboard con il rischio di non giocare sabato e domenica.

PORTRUSH Rory McIlroy raccoglie la pallina fuori limite sulla buca 1 (Foto di Glyn KIRK / AFP).

PORTRUSH Rory McIlroy raccoglie la pallina fuori limite sulla buca 1 (Foto di Glyn Kirk / Afp).

Chicco, primo e unico italiano nella storia del golf a vincere un major, chiude a +3. Come lui De Chambeau e Woodland (fresco vincitore dello Us Open). Tiger Woods finisce a +7. Rory McIlroy, in evidente stato confusionale davanti al suo pubblico, marca un +8 (dopo la prima buca era a +4).

Francesco Molinari: “Non l’inizio che speravo”

“Devo imparare dagli errori commessi oggi e cercare di fare meglio domani. Non è certo l’inizio che sognavo e speravo”. Parola di Francesco Molinari al termine del primo giro.

Francesco Molinari parla con il suo caddie sulla buca 1 (Foto di Glyn KIRK / AFP).

PORTRUSH Francesco Molinari parla con il suo caddie sulla buca 1 (Foto di Glyn Kirk /Afp).

Un giro apertosi con una standing ovation alle 10.58 e finito tra incredulità e dubbi a metà pomeriggio. Un pomeriggio segnato da cambiamenti atmosferici sul 18 buche prescelto per il 148esimo Open, il più antico e prestigioso dei tornei di golf al mondo. Una giornata, quella del Chicco nazionale, contrassegnata da due birdie, tre bogey e un doppio bogey per Laser Frankie. O la brutta copia di Laser Frankie, con qualche problema nel gioco corto come in quello lungo. Il numero 7 al mondo deve rincorrere e già da oggi dovrà ingranare per passare il taglio e non finire anzitempo il quarto major stagionale. La partenza di venerdì è prevista per le 14.59 ore locali.

Gli altri azzurri: Pavan e Bertasio

Alla seconda apparizione in un major in carriera prova sull’altalena per Andrea Pavan (73, +2). L’azzurro ha chiuso con tre bogey (alla 1, 6, 16), un doppio bogey alla 17 e tre birdie (buca 7, 8, 12). Il miglior italiano è comunque Nino Bertasio, debuttante in un major: Bertasio ha finito a +1. Pavan venerdì giocherà alle 13.26 locali, Bertasio alle 9.14.

Giornata no per Rory e Tiger

La corsa alla Claret Jug vede invece già tagliato fuori Rory McIlroy che ha sbagliato l’approccio alla gara come dimostra il quadruplo bogey alla buca uno. Ad appesantire lo score un doppio bogey alla 16, quindi un triplo bogey alla 18.

PORTRUSH Una smorfia di dolore dopo il primo tee shot per Tiger Woods (Foto di Paul Ellis / Afp).

Tiger Woods, dopo aver salvato par difficili, ha cominciato a perdere colpi dalla quinta buca e ha messo insieme sei bogey e un doppio bogey, contro un birdie.  

I primi della classe

In vetta al leaderboard c’è lo statunitense J.B. Holmes, forte del suo 66 (-5). Il leader è seguito a un colpo dall’irlandese Shane Lowry (67, -4) e a due da un folto gruppo in terza posizione con 68. Tra loro Brooks Koepka, Sergio Garcia, Alex Noren, Webb Simpson, Tony Finau, Tommy Fleetwood e Jon Rahm (a lungo in vetta e poi in panne alla fine).

Non sono lontani Rickie Fowler e Jordan Spieth, ventesimi con 70 (-1). E’ in par Justin Thomas, 42esimo con 71, e ha lo stesso score di Bertasio anche Dustin Johnson, numero due del World ranking.

Una hole in one…

L’argentino Emiliano Grillo (stesso punteggio di Pavan) ha realizzato una hole-in-one centrando dal tee la buca 13 (par 3, metri 177) utilizzando un ferro 9. All’ace ha aggiunto tre birdie, quattro bogey e un triplo bogey per il 73. La prodezza non si verificava dall’edizione 2016: toccò, nel primo giro al Royal Troon, a Louis Oosthuizen, che poi uscì al taglio.

… e un +20 all’Open Championship 2019

David Duval, numero uno al mondo per 15 settimane nel 1999, vincitore dell’Open Championship 2001, ultimo di 13 titoli sul circuito per poi praticamente scomparire è in coda con un 90 (+19) comprensivo di un 13 alla buca 7, par 5 di 541 metri. Duval oggi è il numero 2080 del ranking.


Open Championship 2019, dolce vigilia per Francesco Molinari tra emozioni e zuccheri

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