A due mesi quasi esatti dalla loro entrata in vigore le nuove regole del golf dividono ancora i giocatori, professionisti o dilettanti che siano. E fin qui nulla di strano: da un qualunque confronto tra progressisti e conservatori nasce spesso un punto di equilibrio che soddisfa tutti. Fa specie però che a non essere del tutto concordi siano i vertici del golf, ossia coloro i quali le nuove regole le hanno volute, studiate per anni e introdotte.
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Martin Slumbers in posa con Francesco Molinari dopo la consegna del Claret Jug per la vittoria del 147esimo Open Championship a Carnoustie lo scorso 22 luglio (Foto di Andy Buchanan/Afp).
Chi vede il bicchiere mezzo pieno è la United States Golf Association, massima istituzione per il golf statunitense e messicano. Chi lo vede mezzo vuoto è il Royal and Ancient Golf Club di St.Andrews Ltd, l’ente che stabilisce le regole per Europa, Asia e Paesi del Commonwealth
Entusiasmo a stelle e strisce…
Sabato scorso (quando il caso-Rickie Fowler non era ancora esploso del tutto) Mike Davis, ceo di USGA, non ha nascosto il suo ottimismo per queste prime settimane del nuovo corso. Anzi, ottimismo è ancora poco.
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SOUTHAMPTON, NY Mike Davis durante il giro di pratica dello U.S. Open 2018 allo Shinnecock Hills Golf Club (foto di Andrew Redington/Getty Images/AFP).
“Dal mio punto di vista – ha dichiarato a San Antonio durante lo USGA Annual Meeting – le nuove regole, in linea di massima, hanno avuto un enorme successo. Hanno centrato l’obiettivo prefissato, i cambiamenti sono serviti per semplificare la comprensione e l’applicazione delle norme del golf”.
Il dirigente ha poi lasciato intendere di aver captato un senso di angoscia diffusa tra i professionisti ma di poter contare su collaboratori bravi e capaci nel rispondere ai dubbi dei giocatori. “Quando prendi da parte un golfista e gli spieghi il perché di una certa modifica alla regola – ha proseguito Davis – gli accendi una lampadina. E’ per questo? Non me ne ero accorto ti confida. Certo, se i giocatori chiedessero prima di lamentarsi…”.
…e cautela europea
Opposto l’approccio di Martin Slumbers, amministratore delegato di R&A che martedì ha ammesso che la riduzione da 34 a 24 regole non è stata un successo immediato. “Ci sono stati alcuni episodi sfortunati – ha detto – Non è andata così bene come avrei voluto”. Poi il pensiero corre subito a Fowler e alle sue parole contro il droppaggio ad altezza ginocchio. “Rickie mi sta simpatico, è un giocatore meraviglioso, è stato sfortunato ma non è il momento di fare polemiche su come si droppa. Comunque ritengo sia vero che molti giocatori non abbiano letto il libretto delle nuove regole. Conoscerle però fa parte dell’essere professionista”.
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LAHAINA McIlroy alle prese con uno dei primi droppaggi ad altezza ginocchio: era il 4 gennaio e si giocava il Sentry Tournament alle Hawaii (foto di Sam Greenwood/Getty Images/Afp).
Insomma, una specie di sed lex dura lex per il numero uno del golf continentale. Il principio dietro al droppaggio ad altezza ginocchio per Slumbers è presto spiegato: “Si droppa così per rimettere la palla in gioco velocemente in un’area ben definita ed evitare il ri-drop”.
Il numero uno di R&A confida poi alla stampa specializzata di esser rimasto sorpreso di quanti professionisti puttino dalla corta distanza con l’asta della bandiera dentro. “Dietro questa scelta – ha ricordato – c’è la volontà di aumentare il ritmo del gioco soprattutto nel mondo amateur, non di migliorare lo score. Pensavamo di accelerare i tempi dei dilettanti alle prese con il putt lungo. Abbiamo invece visto che anche molti pro lasciano l’asta dentro da vicino. Staremo a vedere come va. Ricordiamo che stiamo vivendo i primi passi di un’enorme riforma nel golf. Abbiamo velocizzato e reso più moderno questo sport”.
Nuove regole del golf già emendate
Novità in vista anche per la regola 10.2b relativa ai caddie che si trovano sulla linea di gioco.
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DUBAI Haotong Li nel DP World Tour Championship 2019 al Jumeirah Golf Estates (Foto di Karim Sahib/Afp).
La norma ha visto protagonisti loro malgrado Haotong Li (due colpi di penalità a Dubai) e Denny McCarthy (due colpi di penalità, tolti all’indomani). USGA e R&A hanno già messo mano alla regola con tanto di interpretazione di quando esattamente “un giocatore prende lo stance” e di cosa si intende per posizione deliberatamente presa dal caddie. Per saperne di più clicca qua.
http://golfando.tgcom24.it/le-nuove-regole-del-golf-scarica-il-pdf-e-mettilo-nella-sacca/