Golf, blitz ambientalista su uno dei campi di Donald Trump

Ambientalisti in azione contro Donald Trump e uno dei suoi campi da golf. Un paio di notti fa sconosciuti sono penetrati al Trump National Golf Club in California e hanno inciso sul terreno una frase a doppio senso: “No more Tigers no more Woods” dove il riferimento al campione è puramente voluto. Dell’incursione esiste anche un video su Youtube.

Il campo di golf di Donald Trump oggetto di vandali

CALIFORNIA – La scritta dei vandali sulla buca 5 del Trump National Golf Club

Il presidente è stato “punito” per il suo disinteresse per le politiche ambientali. La scelta non è stata fatta a caso: quello di Rancho Palos Verdes è uno dei campi più costosi mai realizzati negli Stati Uniti. Si parla di 250 milioni di dollari impiegati dal tycoon (150 solo per l’acquisto). Il danno dell’incursione si aggira sui ventimila dollari.

In particolare il National era salito alla ribalta per l’aumento delle tariffe ad inizio anno, con un green fee arrivato fino a 450 dollari. Chi volesse “solo” pernottarvi prepari un assegno da quasi 6mila euro per una notte nella presidential suite. Ricordiamo che Trump gioca 2,8 di handicap, anche se non tutti ne sono convinti.

Donald Trump e Colin Montgomerie

ABERDEENSHIRE – Donald Trump e Colin Montgomerie all’inaugurazione del Trump International Golf Links in Scozia nel luglio 2012 (foto Afp)

La protesta contro Trump e il golf

Una tv locale, la KABC, è riuscita a parlare con uno degli attivisti protagonisti del blitz. L’uomo ha definito l’operazione “una protesta contro la Casa Bianca per la nuova gestione delle politiche ambientali. Trasformare quello che era un bellissimo lembo di terra in un parco giochi per ricchi privilegiati è un crimine ambientale”.

Contraddittorio il rapporto del commander-in-chief con driver e palline: in campagna elettorale disse che non avrebbe avuto tempo di giocarvi, diversamente da Obama. Una volta eletto non ha disdegnato frequenti incursioni sui suoi campi. La passione gli è costata lo stesso nomignolo affibbiato al predecessore, ossia golfer-in-chief.

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