Il golf nella testa / 4 – Il segreto del putt autentico

Agonisticamente parlando, un bel tee shot da 150 metri ha lo stesso peso di un brutto putt da 1,5 metri. Perché spesso ognuno di noi lavora solo sul primo e quasi mai sul secondo?

E’ questo il tema che affrontiamo oggi nella rubrica “Il golf nella testa”, una serie di lezioni e approfondimenti curati dalla mental coach Sonja Caramagno.

Green raggiunto, ti accingi a prendere il tuo putter sistemato con cura nella sacca. Adesso tocca a lui, è il suo turno. Sei ad un passo dal chiudere la buca, dal portare a casa un buon risultato. Gli stati d’animo che ti attraversano sono molteplici. Le aspettative sono tante, e la paura di sbagliare aleggia nell’aria e ti attraversa i pensieri. Stringi quindi la pallina, la maneggi con fare solerte, la appoggi sul terreno. Prendi la linea. Sfoggi una tecnica provata e riprovata con il maestro nel putting green la settimana precedente. Ti chiudi in una sorta di concentrazione monacale, un ultimo sguardo alla buca e lasci andare il movimento.

Golf nella testa

Questa pallina finirà in buca? E’ questo il “putt autentico”?

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