Jon Rahm come Severiano Ballesteros: sua la Race to Dubai 2019

Da Severiano Ballesteros a Jon Rahm: lo spagnolo ha vinto la Race to Dubai 2019, subentrando al nostro Francesco Molinari. Per farlo ha “dovuto” vincere il DP World Tour Championship 2019. E per vincere a Dubai ha “dovuto” imbucare l’ultimo putt all’ultima buca dell’ultimo giorno. Quel colpo da due metri vale cinque milioni di dollari.

Jon Rahm

DUBAI Jon Rahm e i due trofei vinti in un giorno solo (Getty Images).

Imbucando il birdie, il professionista di Barrika (269 colpi finali; 66 69 66 68, -19) ha incassato i tre milioni di dollari in palio per il vincitore dell’ottava gara delle Rolex Series e i due di bonus per il trionfatore dell’ordine di merito europeo. Oggi Rahm è il numero tre al mondo.

Jon Rahm meglio di Seve Ballesteros

A soli 25 anni Jon Rahm ha già sei successi sull’European Tour (ben quattro nelle Rolex Series istituite nel 2017) e tre sul PGA Tour. E’ il secondo spagnolo a vincere la money list dopo Severiano Ballesteros. Impossibile e ingiusto fare paragoni ma i numeri la dicono lunga sul professionista che abbiamo davanti: Rahm è a quota sei affermazioni sul Tour europeo dopo sole 40 gare disputate. Ballesteros arrivò a quota sei dopo 55 gare.

JOn Rahm

DUBAI Jon Rahm studia la linea di un putt da cinque milioni di dollari (foto Ornella Parigi).

Sento che vorrei piangere per l’emozione” ha detto il vincitore a caldo. “Avevo tanti colpi di vantaggio, ma mi sono ritrovato a dover imbucare l’ultimo putt per vincere. Tante volte avevo sognato di fare birdie sulla buca finale per conquistare un titolo e ora si è avverato. E’ stata veramente dura. Può succedere che ci siano dei ribaltamenti anche inattesi durante una gara. La mia forza è stata quella di tener duro dopo aver perso un po’ di concentrazione a partire dall’ottava buca. Comunque, non pensavo di esprimermi a questo livello dopo sei settimane di riposo”.

La gara

DUBAI Lowrie e Migliozzi (foto di Ornella Parigi).

A far tremare lo spagnolo è stato un debordante Tommy Fleetwood (-18) con i suoi cinque birdie nelle sette buche finali. Provate a pensare quanto pesava quell’ultimo putter nelle mani di Rahm, reduce da un quarto giro altalenante. Per lui infatti sullo score ci sono cinque birdie sulle prime sette buche (con sei colpi di vantaggio), poi quattro bogey e tre birdie

Incolore la prova del numero uno della vigilia: Bernd Wiesberger è finito in 28esima posizione (-2). Tra i potenziali vincitori Matthew Fitzpatrick ha chiuso nono (-9) e Shane Lowry, 12esimo (-7).

DUBAI Francesco Molinari (foto di Ornella Parigi).

Note di merito per Mike Lorenzo-Vera, leader per tre turni, terminato alle spalle dei due protagonisti con 271 (-17).  Rory McIlroy, ha chiuso in quarta posizione con 276 (-12), dopo una prestazione estremamente altalenante. In alta classifica e mai in corsa per il titolo, Danny Willett, quinto con 277 (-11), Sergio Garcia, Tom Lewis e Thomas Pieters, sesti con 278 (-10).

Gli azzurri

A Dubai il miglior italiano è stato Guido Migliozzi con un brillante 16esimo posto (-5). Quindi Francesco Molinari 40esimo (+1) e Andrea Pavan, 49esimo (+9).

Rookie of the year: Robert MacIntyre

Lo scozzese Robert MacIntyre, 23enne di Oban, ha ricevuto il premio come miglior debuttante della stagione. Erano in quattro a competere: MacIntyre è stato preferito a Guido Migliozzi, allo statunitense Kurt Kitayama e allo spagnolo Adri Arnaus.

Jon Rahm

DUBAI Robert MacIntyre e il ceo di European Tour, Keith Pelley (Getty Images).

Lo scozzese non ha mai vinto nel 2019, così come Arnaus. Per lui sette top ten nelle trenta gare disputate. Migliozzi e Kitayama hanno invece conquistato due successi. MacIntyre, che con una serie di piazzamenti, è salito tra i top 100 del mondo, non nasconde la sua gioia. “Sono contentissimo e dedico questo riconoscimento alla mia famiglia” dice.

Nella gara si è classificato 14esimo con 282 (-6). L’ultimo scozzese a ricevere questo attestato era stato Marc Warren nel 2006.

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