La legge del golf non ammette ignoranza: alla Walker 58 colpi di penalità, a Siem “solo” dieci

La vera sfida tra sessi non sarà lo Scandinavian Mixed di Stoccolma del prossimo giugno (prima gara dove uomini e donne gareggiano in una sola classifica). La vera partita si è già giocata. E’ stata una gara a distanza, a colpi di regole e infrazioni e, soprattutto, a insaputa dei (due) contendenti.

SPRINGFIELD Lee Ann Walker-Cooper in una immagine di repertorio (foto di Darren Carroll/Getty Images/AFP)

SPRINGFIELD Lee Ann Walker-Cooper in una immagine di repertorio (foto di Darren Carroll/Getty Images/AFP)

Nel match play sui generis si sono sfidati Lee Ann Walker e Marcel Siem, rispettivamente al Senior LPGA Championship (tappa nell’Indiana) e all’Open de France. L’americana ha vinto a mani basse: Lee Ann Walker ha preso 58 colpi di penalità in due giri, il tedesco “solo” 10.

A prima vista sono cose dell’altro mondo eppure sono episodi che dimostrano come la legge del golf non ammetta ignoranza.

La legge del golf 1: Walker da Guinness

Per ragioni di cavalleria, partiamo dal caso di scuola chiamato Walker. Lee Ann è un’ex giocatrice professionista e da quando ha chiuso con il golf (anno 2008) non ha più disputato gare ad alto livello. Qualche settimana fa le è stato proposto proprio di rientrare sul circuito senior in un percorso, quello di French Lick, dove lei non aveva mai giocato. Walker ha accettato e ha fatto la bella figura in campo, chiudendo in 85 colpi la prima giornata e in 74 la seconda. Purtroppo per lei quel risultato era al netto della stangata arrivata al termine del secondo giro. A metà del round 2 le compagne di team, Laura Baugh e Laura Shananan Rowe, le hanno infatti fatto notare un suo “piccolo” errore. Il suo caddie era sempre alle sue spalle mentre lei studiava la linea del putt, dandole così un punto di riferimento. Questa procedura è espressamente vietata dalla norma 10.2b del nuovo regolamento del golf. Per chi non lo sapesse, il nuovo regolamento è entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno. Lee Ann Walker, non facendo gare, viveva il golf da lontano e di fatto non sapeva di questa nuova norma.

Avrebbe mancato il taglio per un solo colpo

Di conseguenza, quando le compagne di gioco le hanno fatto notare le sue mancanze, lei ha chiamato il marshall per sapere come comportarsi. A fine giro ha ricostruito buca per buca la posizione del suo caddie sia nel primo che nel secondo giro a French Lick. Morale della favola: nel round d’esordio, il caddie era stato sulla traiettoria ben ventun volte mentre il giorno dopo otto. Ogni infrazione prevede due colpi di penalità e i conti sono presto fatti. Quarantadue colpi in più sullo score nel primo giro, sedici nel secondo. Da 85 i colpi sono quindi passati a 127, da 74 a 90. Il totale è stato di 217 colpi in 36 buche.

“Potrei essere entrata nel Guinnes dei Primati” ha scherzato lei con la stampa specializzata Usa di ritorno in North Carolina dove gestisce la sua attività immobiliare. Ironia della sorte: senza la stangata la giocatrice sarebbe rimasta fuori dal taglio per un solo colpo.

“E’ stata una bella lezione, cosa potevo fare in questo caso? Niente, è stata tutta colpa mia, non posso che prendermela con me. Sapevo della regola del droppaggio ad altezza ginocchia ma non di questa”. Il suo score è negli annali del golf. Perché lei lo score lo ha puntualmente corretto e consegnato. Non si è ritirata, come molti amateur davanti a una giornata di flappe e ics.

La legge del golf 2: il caso Siem

Diverso ma non troppo il caso di Marcel Siem sul campo de Le Golf National nel primo giro dell’Open de France (dove lui vinse nel 2012). Il tedesco era convinto che, viste le condizioni meteo e del campo, si piazzasse. 

JOHANNESBURG Marcel Siem al South African Open giocatosi al Randpark Golf Club (foto Epa/CATHERINE KOTZE).

JOHANNESBURG Marcel Siem al South African Open giocatosi al Randpark Golf Club (foto Epa/CATHERINE KOTZE).

Così per ben cinque volte nelle prime nove buche sul percorso Albatross, Marcel ha raccolto, pulito e piazzato la sua pallina. Ai sensi delle regola 14/7a, quindi, per cinque volte l’ha giocata nel punto sbagliato. Due colpi di penalità per ogni infrazione. Totale: +10 solo di penalità dopo nove buche. Diversamente da Lee Ann Walker, Marcel Siem ha gettato la spugna, spiegando successivamente le sue ragioni via Facebook.

Perché si è ritirato? Probabilmente perché l’uomo-Siem ha avuto la meglio sul giocatore-Siem. La gara a Parigi per lui era l’ultima chance di mantenere la carta sull’European Tour l’anno prossimo. Il tedesco è intorno alla posizione numero 800 del ranking, è il 189 della Race to Dubai e, fallito anche l’Open de France, dovrà passare dalle forche caudine chiamate Qualifiyng School.

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