Andrea Rota campione 2019 dei maestri PGAI

A 33 anni può vantarne già 15 di insegnamento e 11 giocati tra Alps e Challenge Tour. Ora Andrea Rota corona la sua vita professionale vincendo al Molinetto il più che meritato titolo di campione dei maestri PGAI. Una vittoria netta – con dieci colpi sotto il par (68-64,132) – quella del professionista di Bergamo.

Andrea Rota (foto Capretti).

Andrea Rota (foto @Capretti).

A Rota una prima moneta di 2.700 euro.

Alle sue spalle al The Teachers, a due colpi, Guglielmo Bravetti (136, 67-69), quindi Marco Archetti (137, 67-70). Quarti a pari merito con 138, Federico Colombo (71-67), Michele Reale (71-67), Emmanuele Lattanzi (70-68), Pietro Ricci (66-72).

I premi di coppia hanno visto protagonisti Anibal Cristian Fallotico con il figlio Lucas nel lordo (127). Poi Michele Reale con Flaminia D’Onofrio nel netto (120).

Andrea Rota: “Ci tenevo a questo titolo”

Il 33enne non nasconde di aver puntato a vincere questo titolo. “Volevo questa affermazione che mi era sfuggita lo scorso anno (secondo dietro a Michele Reale). Contavo sull’ottima media score degli ultimi tempi, con diversi -5 in pro am e nella recente gara dell’Alps alla Pinetina“.

Andrea Rota (foto Capretti).

Andrea Rota (foto @Capretti).

La vittoria è arrivata dopo un primo giro così così ma con 18 buche da manuale nella giornata decisiva. Lo score parla per lui: partenza aggressiva, 16 green presi nei colpi regolamentari, otto birdie e un bogey. Un campo, quello del Molinetto, delicato per un giocatore potente come Rota ma il ferro 2 (che tira a 240 metri) gli ha permesso di lasciare qualche volta il driver nella sacca. “Le sensazioni del momento hanno dettato le mie scelte” rivela.

Nel 2016 Andrea Rota aveva vinto il PGAI Championship, per poi rallentare con il golf giocato (“Avevo bisogno di staccare”), sposarsi (Sara, “grande motivatrice”) e dedicarsi ai suoi allievi. Il 33enne lavora al Golf Indoor di Mozzo (Bergamo) e all’Albenza.

Dubbio amletico: meglio giocare o insegnare? “La soddisfazione di alzare al cielo una coppa è indescrivibile, perché esprime anni di lavoro, tuo e del tuo staff. Ma anche incontrare persone che vogliono rubarti qualcosa della tua esperienza, un piccolo segreto, è altrettanto motivante”. Poche gare (tutte in Italia), ma qualità in crescendo: così il prossimo settembre lo aspettano nuovamente le qualifiche per il tour europeo.

Il primo The Teachers di Barbè

Soddisfazione per Filippo Barbè, da poco eletto presidente di PGA Italiana “per l’ospitalità del circolo milanese che in meno di dodici mesi ha già raccolto la sfida di tre gare dell’associazione, e per le condizioni del campo, praticamente perfetto nonostante la pioggia”. 

I post del maestro di golf Ferruccio Crotti

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