Jim Grant sarà fortunato in amore? Glielo auguriamo di cuore perché fortunato al gioco del golf lo è di sicuro: Jim mercoledì ha fatto due hole-in-one nella stessa gara. Statisticamente parlando, c’è una possibilità su 67 milioni che un evento simile possa accadere.
Eppure è successo a Melbourne, sul percorso del Green Acres Golf Club e a testimoniarlo ci sono i compagni di team, increduli e allo stesso tempo entusiasti per quanto visto. Jim Grant ha 59 anni, ha giocato ad alti livelli nel golf amateur per 15 anni e ora è 14 di handicap. Mercoledì, approfittando di un giorno libero, si è messo calzoni corti e sacca in spalla per farsi 18 buche in spensieratezza. Peccato per lui che di quel pomeriggio se ne stia parlando da social a social, da clubhouse a clubhouse in giro per il mondo.
“Da quando gioco mi era capitato una sola volta di realizzare una hole-in-one prima di mercoledì” ha detto Grant ai microfoni dell’agenzia di stampa Press Association. Anche per chi non gioca a golf è semplice capire la difficoltà e la smisurata dose di fortuna per far finire la pallina in una buca di 10,8 centimetri di diametro tirando magari da 100 o 120 metri. La possibilità di fare una sola hole-in-one è pari a una su 12.000 colpi.
Grant, appunto ci è riuscito due volte in 18 buche. La prima alla 11 del percorso australiano, un par 3 di 150 metri. “Ho usato un ferro 8 – racconta – perché è un green difficile. Volevo star lontano da acqua e bunker su entrambi i lati. La pallina è finita in green e l’abbiamo tutti vista rotolare. Ho pensato: ‘Sta a vedere che entra’. E così è stato”. Morale della favola: seconda hole-in-one in quindici anni di golf.
“Vuoi vedere che faccio una seconda hole-in-one?”
A questo punto la giornata al Green Acres era già memorabile. Ma sei buche dopo lo è diventata ancora di più, se mai possibile. Alla 17, altro par 3, durante la routine, Jim Grant ha scherzato con i suoi compagni di gioco: “E se facessi un’altra hole-in-one? Quante possibilità ci sono?”. I tre amici non hanno saputo rispondere. Il National Hole-In-One Registry degli Stati Uniti invece sì: esiste una possibilità su 67 milioni di centrare due volte la buca al volo in una gara di 18 buche. In pratica: è più facile sbancare a ripetizione il Superenalotto che sperare in un evento simile.
Davanti a questo 59enne australiano la statistica si è evidentemente fatta da parte: il suo ferro 5 ha lasciato partire una traiettoria perfetta con destinazione asta, distante 168 metri. “Non pensate sia dentro vero?” ha chiesto Jim agli amici dopo il tee shot. Una volta in green in quattro hanno cercato ovunque quella pallina. Ovunque tranne che in un punto ben preciso. Esatto: in buca. “La pallina era lì che mi guardava, adagiata in fondo alla buca” ha poi spiegato Grant.
Chi gioca a golf capirà perfettamente la situazione: la gioia del giocatore e l’incredulità di chi era con lui. Pare che i compagni di team abbiano dato più pacche sulla spalle a Jim in quest’occasione che in tutta la loro vita. Per fargli i complimenti? No: per accalappiare un po’ di… fortuna.
AGGIORNAMENTO – Ci sono un paio di Jim Grant anche in Italia: gli amici di “Golf Television” segnalano due casi identici avvenuti qualche anno fa alla Colombera (Brescia) e in Valtellina. Un po’ di fortuna per tutti quindi…
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