Storie di golf: Bjorn dal dilettante che non vuole giocare la Ryder Cup

Se Stephen Atkinson non va alla Ryder Cup sarà la Ryder Cup ad andare da Stephen Atkinson. Il gioco di parole rende al meglio una vicenda privata che i social hanno reso pubblica e virale nel giro di poche ore.

Ryder Cup - L'incontro fra Bjorn e Stephen Atkinson

ASCOT L’incontro fra Thomas Bjorn, capitano di Ryder Cup, e Stephen Atkinson.

Atkinson è un dilettante inglese di 56 anni che ha scritto una scherzosa lettera a Thomas Bjorn per comunicargli ufficialmente di non considerarlo per una possibile wildcard in vista della Ryder Cup 2018 di Parigi. Il capitano del Team Europe ha subito pubblicato su Twitter la missiva, scrivendo di non capacitarsi di un simile dietrofront. Poi, a sorpresa e con una copia della Ryder Cup sottobraccio, Bjorn si è presentato ad Ascot, in Inghilterra a casa di Stephen per chiedergli conto di persona del suo passo indietro.

Atkinson non va alla Ryder Cup…

Ryder Cup: un passaggio della lettera di Atkinson

Un passaggio della lettera di Atkinson.

La storia, rilanciata dai social di Bjorn e di Ryder Cup, gronda di simpatia e ironia e serve anche per sfatare quell’alone di snobismo che, secondo alcuni, il golf si porta ancora con sé.

Tutto è iniziato il 23 aprile scorso con un tweet del capitano danese con l’immagine della lettera ricevuta da Atkinson. La missiva, scritta ad Ascot il 16 aprile, era indirizzata a Bjorn e alla PGA. In estrema sintesi ecco il testo.

“Caro Thomas, con la presente ti invito a non considerami tra le possibili wildcard della prossima Ryder Cup.

Gioco 6 di handicap ma non ho fatto i progressi sperati, anche se la mia posizione n. 52.187 nel World Ranking lascia ancora spazio a eventuali miglioramenti.

Speravo che giocare un buon British Open potesse cambiare la tua percezione verso di me invece devo però riconoscere che ha ragione mia moglie quando dice che sono una triste delusione. Capisco il tuo shock, sono certo che troverai sostituti all’altezza e che il nostro team sarà forte anche senza di me.

Non potrò nemmeno farti da vice essendo fino al 2020 il capitano della Babalou Golf Society e non sarebbe corretto né per Babalou né per Ryder Cup che io non mi dedicassi anima e cuore a una sola delle due competizioni.

Scusa ancora una volta per la delusione e in bocca al lupo per Parigi.

Tuo Stephen”

Che dire di un golfista così? Un genio dell’ironia e del tempo libero, non altro. Non da meno è stato Thomas Bjorn che ha commentato l’intero testo con un “Incredibile, come faccio ora? Stephen, per favore, ripensaci“. Nemmeno si trattasse di un novello Tiger Woods

…la Ryder Cup va da Atkinson

A ripensarci è stato anche il marketing di Ryder Cup che ha messo Bjorn su un’auto in direzione Ascot, nello Berkshire con tanto di telecamere e trofeo originale. Il danese ha suonato al campanello e ad aprire c’era proprio mr Atkinson, scoppiato in una fragorosa risata. “Questa cosa mi è scappata di mano” ha detto sorridente e sorpreso. Poi battute di rito e un breve lezione di approcci nel giardino di casa di Atkinson.

Pare che dopo aver visto Stephen all’opera, Bjorn fosse un po’ meno dispiaciuto del suo ritiro dalla Ryder Cup 2018.

Storie di golf: i precedenti

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