Quest’uomo vuole cambiare faccia al golf, uno sport che fa della tradizione uno dei suoi punti di forza. Lui si chiama Keith Pelley ed è dall’anno scorso il nuovo numero uno dell’European Tour. Dopo aver introdotto la possibilità per i pro di giocare con i calzoni corti le Pro Am e aver cercato di velocizzare il gioco sul Tour, Pelley vuole rendere più spettacolare (e attraente per tv e sponsor) una gara di golf professionista. Come? Creando gare di sei buche e basta. Un’idea che potrebbe entrare nel calendario già nella stagione 2017.
“I tempi sono cambiati notevolmente – ha detto a BBC Radio 5 Live il manager canadese – e il golf deve tenersi al passo con i tempi. I giocatori hanno approcci diversi, noi dobbiamo essere pronti. Credo che un giorno i campi oggi di 18 buche avranno tre percorsi di sei buche: ogni giocatore potrà farsene uno e poi recarsi al lavoro”
Pelley si spinge oltre e parla di un golf che oggi non esiste e che non è nemmeno immaginabile. “Se questo sport nascesse oggi ci sarebbe un tempo preciso per giocare, la musica di contorno, annunci dello speaker e i giocatori sarebbero vestiti in altro modo, con una sacca contenente al massimo sette ferri”
E ancora: “La tradizione e l’integrità del gioco, le gare su 72 buche, resteranno sempre ma se ci si sforza di pensare al futuro si capisce che il golf tra 15 anni non sarà più quello di oggi, verrà giocato e “consumato” in modo completamente differente”.
Perché non farsi trovar pronti?
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