Una botta nello stomaco nel circus pro. Dustin Johnson, attualmente numero 16 del mondo, lascia il golf per un periodo la cui lunghezza è ancora da stabilire. “Mi congedo dal golf e lo faccio da subito” sono le esatte parole rese note dal suo ufficio stampa proprio quando DJ doveva essere in campo ad Akron per il WGC-Bridgestone Invitational. “Userò questo tempo per riuscire a vincere alcune sfide a livello personale alle quali sono andato incontro – aggiunge la nota -. Mi prendo tempo e risorse necessarie per migliorare il mio livello di salute psico-fisica. Sono fiducioso di tornare ed essere pronto per essere un vero campione”.
Perché getta la spugna il numero 16 del mondo, quinto nella classifica a punti Usa e con un piede nella formazione statunitense di Ryder? L’ultima vittoria pesante risale a novembre in Asia ma tutta la sua stagione finora era stata un crescendo, al punto che DJ era tra i favoriti del PGA di settimana prossima.
Perché niente WGC, niente PGA Championship e niente Ryder (dove, nel 2012 a Medinah, aveva portato da solo tre punti agli Usa)?
Perché un uomo di 30 anni, felicemente fidanzato, lascia tutto il suo mondo all’improvviso? Perché?