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Parte da Mauritius la dichiarazione di guerra ai furbetti del golf. La Mauritius Golf Federation ha deciso di adottare una misura drastica. E’ infatti scattato lo stop alla registrazione degli score in General Play per i golfisti che peggiorano il proprio handicap.
Il post sui volontari di Ryder Cup 2025 chiamati a pagare 350 dollari per fare i volontari fa discutere. Molti “difendono” la scelta degli organizzatori. Per me è una mostruosità. Intanto ho ricevuto questa mail da Giovanni, giocatore di golf e ex osservatore di golf. (s.l.)
ORLANDO Brandt Snedeker droppa sotto la supervisione di un referee del PGA Tour in una vecchia edizione dell’Arnold Palmer Invitational (Foto di Richard HEATHCOTE / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
“Buongiorno Sauro, ho letto l’articolo su Golfando, dove si parla del fatto che i volontari, che vorranno prestare la loro opera e il loro tempo alla Ryder Cup 2025 negli USA, dovranno pagare ben 350 dollari.
Ti scrivo perché la cosa non mi sorprende affatto. E mi spiego.
LAS VEGAS Joel Dahmen nel giro finale dello Shriners Children’s Open 2023 (Foto di Michael Owens / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Il numero massimo di bastoni in una sacca da golf è quattordici. Lo sanno tutti i giocatori amateur e professionisti. Se l’è ricordato purtroppo tardi anche Joel Dahmen a Las Vegas quando ne ha visto uno in più. Una distrazione che rischia di costargli molto cara: l’americano non era in campo pratica bensì in gara sul PGA Tour.
Ancoraggio nel golf: la posizione di Bradbury e quanto prevedono le regole del golf
L’Open de France non è finito ancora. Siamo a lunedì ma della gara giocata nel fine settimana a Le Golf National se ne parla ancora oggi. Forse più oggi di ieri. Occhi puntati sul vincitore, Dan Bradbury. L’inglese l’ha spuntata per un colpo in un Open con almeno dieci professionisti in contention. Su di lui si sono posati gli occhi della critica. Bradbury è stato accusato di ancoraggio.
Ancora una volta un percorso dal golf si trasforma in un ring. E il nostro sport da disciplina senza un arbitro diventa la location per un fight club. Stavolta le botte sono volate in Canada dove se le sono date davvero di santa ragione. L’ultima parte della rissa è – ovviamente – finita sui social.
Tre checkpoint golf per una giusta pace of play. L’hanno inventato in Inghilterra. Se dovesse funzionare quella che appare come una contraddizione linguistica potrebbe rivelarsi l’uovo di Colombo nel mondo del golf. Cronometrare un team per tre volte sempre alle stesse buche: chi è veloce va avanti, chi va piano non va sano e non va lontano.
Capita a tutti di ripetere sempre gli stessi errori nel golf. Quando la pallina va a sinistra ce la prendiamo con la parte alta del nostro corpo. Quando va destra la colpa se la prende la faccia del bastone. Ogni volta giuriamo a noi stessi di aver capito l’errore e promettiamo di non ripeterlo più. Eppure…
Secondi preziosi quelli di Adrian Meronk (team Cleeks GC) sul LIV Golf Jeddah al Royal Greens di King Abdullah Economic City (Foto di Jon Ferrey/LIV Golf).
Arabi o occidentali non fa differenza: il gioco lento nel golf viene punito severamente a qualsiasi latitudine. L’ultima sanzione arriva dal LIV Golf Jeddah ed è costata carissima ad Adrian Meronk. Per una manciata di secondi il polacco ha gettato al vento qualcosa come 242mila dollari nella gara vinta poi dal cileno Niemann.
PACIFIC PALISADES Tiger Woods lascia la clubhouse dopo gli accertamenti sull’influenza seguiti al ritiro dal The Genesis Invitational 2024 (Foto di Michael Owens / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Ci sarebbe l’influenza dietro al ritiro di Tiger Woods dal secondo giro del The Genesis Invitational in California. A Los Angeles The Big Cat ha dato forfait dopo il tee shot sul par 4 della buca 7.
Joaquin Niemann al buio col trofeo al El Camaleón Golf Course (Photo by Charles Laberge/LIV Golf)
Si chiama Joaquin Niemann l’assoluto protagonista della prima tappa stagionale del LIV Golf Tour. Il cileno ha vinto la gara il LIV Golf Makayoba al Camaleon Golf Club dopo due colpi di penalità inflitti in partenza e quattro buche di playoff con Sergio Garcia. Jon Rahm si “accontenta” della vittoria a squadre col suo team Legion XIII.